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Non lasciarmi, di Mark Romanek

Creato il 09 aprile 2011 da Dallenebbiemantovane
Ci sono evidentemente almeno due letture possibili per questo bel film.La prima, letterale, è quella di una storia fantascientifica con una notevole coerenza interna.La seconda apre alle più svariate metafore, da quella - sentita da parte di un critico - della gioventù odierna iperconsumista che in realtà è divorata dalle merci che consuma (la coda che agita il cane) a quella di un mondo contemporaneo che non ha più nulla da offrire ai giovani, solo lavori precari, amori liquidi, incontri su internet, una vita-non-vita.
In entrambi i casi il risultato è agghiacciante. Colpisce, in particolar modo, la totale assenza di ribellione, agita o anche solo pensata, da parte di queste persone, cloni creati per sostituire i pezzi di ricambio difettosi dei corpi altrui, allevati dallo Stato e destinati a brevi vite e a morte certa sotto il terzo o quarto bisturi.Possibile che nessuno cerchi di sfuggire a quel destino? Di cercare una via di fuga se non per sé per le persone amate?No. Rassegnazione completa. Se la lettura metaforica fosse l'unica giusta - e nel cinema non dovrebbe esserlo mai - mi verrebbero in mente le tante ragazzine con inutili lauree in carta, che portano avanti co.co.pro., contratti di associazione a false cooperative etc., non si licenziano mai, non si incazzano mai e intanto votano Berlusconi e spendono tutti i guadagni in vestiti. 
Bravissimi i protagonisti, soprattutto Carey Mulligan e Keira Knightley, che si rubano la scena con naturalezza e tempi perfetti, mentre non ho apprezzato più di tanto la Rampling, probabilmente anche per il doppiaggio.

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