Le notizie pubblicate ieri sono allarmanti e confermano un vecchio dato: gli apparecchi elettrici in stand by consumano. Nulla di nuovo, in realtà, erano cose risapute, ma un anno fa, nel gennaio 2010, un regolamento europeo imponeva che gli elettrodomestici immessi sul mercato avrebbero dovuto ridurre i consumi sotto a 1 watt quando sono in stand by, cioè spenti ma pronti all’uso, e non più di 2 W se la modalità stand by serve ad illuminare un display che dia informazioni.
Chiaramente i vecchi prodotti già in commercio potevano e possono essere venduti, ma dal 2013, i limiti saranno ulteriormente abbassati, dimezzando le soglie e imponendo lo spegnimento completo prima possibile. Costruire apparecchi con queste norme non costa di più: ci si deve solo pensare in fase di progettazione.
Secondo una indagine europea, infatti, le apparecchiature collegate in rete, spente o non in uso, consumano comunque l’11 per cento di tutta l’elettricità che usiamo durante l’anno per una spesa di ben 60 euro a famiglia. Una dose di kilowatt pari all’energia prodotta da otto grandi centrali termoelettriche. Per evitare consumi eccessivi che finiscono per inquinare, dal 2010 una direttiva europea prevede che gli apparecchi in vendita quando sono in modalità spenta o stand by non debbano superare 1w di potenza assorbita. La realtà è ben diversa: il 30 % è fuorilegge. Lo dice un’inchiesta del Politecnico che, nell’ambito del progetto europeo di monitoraggio di politiche energetiche Salina, ha analizzato 6mila prodotti in vendita.
”L’Italia – spiega Andrea Poggio, vicedirettore di Legambiente – non ha fatto nulla per favorire l’adozione della direttiva Ue. Sta quindi ai consumatori fare attenzione, leggere bene le etichette e chiedere informazioni al negoziante di fiducia per non farsi rifilare vecchi apparecchi. Per quelli che abbiamo già in casa invece, bisogna acquistare una bella “ciabatta” dotata di interruttore e ricordarsi di spegnerla. Per i più sofisticati esistono poi prese elettriche intelligenti che staccano completamente la corrente quando l’apparecchio resta in stand by per più di 2 minuti e altri ancor più programmabili e sofisticati”.
I macchinari che consumano di più anche spenti sono le fotocopiatrici, stampanti laser, decoder della nuova tv digitale, i router per collegarsi in rete, i televisori soprattutto i videogiochi e persino le macchinette del caffè espresso che hanno consumi enormi in standby, pari a 15 euro l’anno.
Playstation 3 e X-Box, racconta Legambiente, sia da spenti che da accesi assorbono quasi la stessa quantità di energia, consumando 5 volte di più di un frigorifero efficiente. Lasciarle accese può costare 250 euro l’anno. Tra i televisori, alcuni modelli con grande schermo consumano anche il triplo rispetto a una TV tradizionale, e con lo standby acceso usano in un anno tanta energia quanto tre lavatrici tra le meno efficienti.
Comportamenti che significano centinaia di euro sprecati: lasciare il computer acceso 24 ore al giorno può costare 130 euro l’anno, cui vanno aggiunti altri 20 se si lasciano accese anche le casse e 43 euro se non si spegne il monitor Lcd.
Chiudendo gli apparecchi quando non si utilizza internet si risparmierebbero un miliardo in Europa, e soprattutto 3.5 milioni di tonnellate di CO2 emessa per produrre l’energia.
Attenzione allora: con i saldi molti compreranno elettrodomestici ormai fuori norma, magari a un prezzo conveniente ma si porteranno in casa un apparecchio vecchio e che farà aumentare la bolletta. Impariamo a leggere le etichette e a chiedere informazioni!