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Non-luogo delle ambiguità / Pittore al tempo di Facebook (Off topic ma.. non troppo)

Creato il 24 settembre 2011 da Marianna06

     I COLORI  DELL’ INCONSCIO …SPECCHIO DEL MONDO

 

La pittura di Josep Segui Rico, artista alcoiano contemporaneo, nativo della città di Valencia,

spazia essenzialmente dalla monocromìa alla diacronìa, non disdegnando talvolta l’inserimento, nella campitura del quadro, di una qualche figura, che però si percepisce appena, ad occhio attento, attraverso le morbide trasparenze dell’insieme dell’opera, trasparenze dovute essenzialmente ad un sapiente utilizzo  che l’artista fa della luce.

 Ovvero le tele,che hanno  per protagonista assoluto quasi sempre solo  il colore o i colori (più di uno) nelle diverse tonalità e sfumature,sono giocate su entrambi i versanti.

  A volte è  il colore unico,  prepotente,che digrada e  si propone con voluttà. Oppure, altre volte,  i colori sono due. E si confrontano,si sfidano contrapponendosi addirittura. E poi  ancora ecco apparire dei “graffi”  di colore, improvvisi,inaspettati, quasi ferite volutamente inferte alla tela.

A differenza di Mark Rothko, insigne maestro di scuola americana ,da cui Segui ha comunque mutuato  insegnamenti sia per formazione artistica che per la sua permanenza negli Stati Uniti , il “nostro” non delimita mai  l’opera. Non realizza rettangoli o quadrati ben definiti.Nessun geometrismo.

Dà, invece, ampio  spazio ai  colori. Li accompagna lasciandoli dolcemente scivolare senza impedimento.

Gli stessi talora si presentano, a tratti, sotto forma di grumi. La ruvidezza del vivere appunto. Il dramma dell’essere nel mondo. Ieri e oggi. Sangue e carne viva. Nascita e morte. Tempi di guerra e tempi di pace. Ricchezza e povertà .Esemplificazioni concettuali da dipanare

Non quindi assenza completa dell’oggetto come nella pittura di Malevic, il pittore russo, che all’inizio del secolo scorso aveva decretato, con un suo “manifesto”, la “fine della pittura”  e la nascita del“suprematismo” ma qualcosa di nuovo e  di diverso, che merita tutta l’attenzione del fruitore. L’ennesima sfida che ci viene dal mondo dell’ARTE. Un laboratorio, quello di Segui, in continua e costante sperimentazione, di cui egli non è mai pago.

Colori prediletti il rosso e il nero. Amore e morte. La roulette della vita. Ma anche il viola(malinconia), il blu (voglia di andare), il verde (desiderio di pace-contemplazione -amore della natura) e poi il bianco,  limitatamente,che possiamo leggere come" atarassia" dinanzi all’incubo dell’eterno presente. Una  messa tra parentesi del soggetto agente di husserliana memoria.

La misura dell’utilizzo dei diversi colori nel progetto dell’artista è, in sostanza, la “storia” stessa che egli ci racconta e che noi siamo invitati a saper leggere..

La lettura   dei colori nell’insieme della struttura del quadro, ogni volta, è una vicenda diversa, alternativa, magari, alla precedente.

Vicenda personale dell’artista ? Forse. O forse no. Ma anche e soprattutto “storia” di chi  è spettatore partecipante.

Perché questa è l’universalità della “vera” arte. Riuscire a parlare agli uomini degli uomini tutti,  cioè dell’umano in sé, al di là del tempo storico e della contingenza.

E la pittura di Josep Segui lo fa molto egregiamente.

 

   a cura di Marianna Micheluzzi

Raining over New Orleans-Acrylic on canvas-100x100 cm-2011-1.900[1]
 

  

 


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