Magazine Diario personale
Ascolto gli Iron and Wine e leggo Neruda. Potrei morire ora e morirei felice. "Nel tuo abbraccio io abbracciò ciò ch'esiste / l'arena, il tempo, l'albero della pioggia / e tutto vive perché io viva: / senz'andare sì lungi posso vedere tutto: / vedo nella tua vita tutto ciò che vive". Non solo è pazzesco il modo di accostare le parole, è pazzesco quanto amore viene trasmesso attraverso di loro . Mi sento innamorata solo perché ho letto una poesia. Sarò io che sono particolarmente suscettibile, ma nessun altro poeta mi fa questo effetto, nessuna prosa e nessun testo di nessuna canzone. "Fever dream" e prima "Sixteen maybe less" ovattano l'atmosfera e tutto sembra al suo posto. L'alchimia tra musica e lettura. La tranquillità si è impossessata di me e ho dimenticato perfino il mal di testa. Vorrei stare così per ore, vorrei un prato per perfezionare il momento fino allo sfinimento. La semplicità e l'essenzialità sono salvagenti fedeli e inaspettati.B.