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Non puoi dire sul serio

Creato il 15 ottobre 2012 da Paolob
di John McEnroe - Piemme
Certo non è Umberto Eco. Sicuro che non è Philip Roth. Anzi è il racconto di una vita di un disturbato. Anche se geniale con una pallina e una misera racchetta - almeno all'inizio - di legno.
McEnroe si racconta, cercando di far comprendere al lettore quanto fosse - e sicuramente è ancora - completamente fuori dagli schemi, ma purtroppo, anche di testa.
Non puoi dire sul serioUna vita all'insegna della continua ricerca di un'autoaffermazione nel mondo, cercando di farsi accettare, cercando di superare chiunque. Grazie a un genio infinito, nel tennis, che fosse stato anche nel carattere, si sarebbe potuto assistere alle gesta del tennista più grande di tutti i tempi, passati e futuri.
Ma ahimè la testa non lo ha mai aiutato, nelle gesta sul campo e in quelle della vita di tutti i giorni. Combinando guai dentro e fuori.
Nonostante il successo, nonostante la fama, nonostante il denaro a fiumi, McEnroe è riuscito a costruirsi una vita scombinata, infarcita di fallimenti, di invidie, di tristezze.
Fino ai tempi nostri, in cui sembra aver ritrovato un po' di stabilità e serenità, tra moglie, figli, appartamenti a New York e tornei dei veterani.
Comunque, aldilà della scadente prova letteraria, rimane uno dei più grandi geni dei court tennistici di tutti i tempi. Un esempio stilistico e di inventiva che pochi sono riusciti a eguagliare.
Anche se figlio di un tennis che ormai non esiste più


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