Magazine Politica Italia
Domani è il “grande giorno”, il mondo è in trepidante attesa! Tutto il globo si fermerà per sapere chi sarà il prossimo segretario del Pd! Per Civati, Cuperlo e Renzi (rigorosamente in ordine alfabetico) è il momento della verità: chi si becca questa cambiale scoperta? E’ un grande passo per i “Tre Amigos” ma un’assoluta paralisi per il resto dell’umanità”. Ai miei tempi chi pagava pegno era quello che perdeva ma adesso è tutto diverso. Il mondo si è capovolto… però dal lato sbagliato! In un’Italia “plutonizzata” dalla fuliggine del ridicolo anche i topi lasciano orme profonde. I tre candidati sono chiamati perpetrare una illustre e blasonata tradizione, non dimentichiamo che hanno avuto predecessori del calibro di Veltroni, Franceschini, Bersani ed Epifani; il compito è quindi arduo! Come cambiano i tempi: nel XII secolo Bernardo si Chartres si definiva un nano sulle spalle dei Giganti ora è giunto il tempo della forfora sulle spalle dei puffi! Noi terremo di certo il fiato sospeso, è una promessa! Ansiosamente butteremo un occhio ai sondaggi e l’altro sulle lacrime “silviocomandate” della dottoressa Jo a Domenica Cinque: sarà la festa di tutti, e appena sapremo il nome del “prescelto” stapperemo senza parsimonia tutte le riserve di Nano ghiacciato che abbiamo in casa dal 1991! Per tutti oramai la scelta del segretario del Pd ha del messianico: il favorito Renzi ha persino parafrasato il Papa buono chiedendo agli spettatori dei suoi spettacoli di tornare a casa e mettersi una mano sulla coscienza per un Italia che torni a sognare… “e se nel tornare verso le vostre dimore troverete un berlusconiano abbandonato dategli una carezza e la tessera del Pd e ditegli: questa è la carezza del “Fare” di Matteo e questa la tessera del suo partito! Non sei solo, vogliamo i voti di tutti”. E purtroppo credo che accadrà! Quale miglior modo per i Berluscone’s di sabotare un già “sinistrato” Pd se non quello di votare come suo segretario la sua nemesi? E’ un piano perfetto! Così Renzi vincerà e appalterà le Feste dell’Unità al McDonald’s: “Compagno, compra anche tu un Big McMenu e in regalo riceverai un gadget Mediashopping (Visto in Tv)!” Il Fonzie degli Amici di Maria è furbo, sa che per lui è più facile intercettare consensi esterni anziché recuperare i tre milioni di voti persi durante le ultime elezioni. Non è che Renzi vuole i voti di tutti, non può avere quelli della sinistra, ecco come stanno le cose! Civati invece è tutto: antigovernativo del “così così” e filoriformista cartesiano, rivoluzionario moderato (anarchico delle pause pranzo), antirenziano ma con lo stesso sarto, non germanocentrico anche se salva tutti i filosofi da Kant a Gadamer (con le dovute riserve si accetta anche Heiddeger), Marxiano ma non Marxista così come Gilson era Tommasiano ma non Tomista. Il candidato di mezzo “non vuole” avere le idee chiare, è simpatico ma con poca personalità, anzi ce l’ha!, ma per il timore di apparire come un radicale ha preferito risultare ridicolo! Insomma è fin troppo evidente che Civati non è Gramsci, ma neanche Fabio Volo… ed è tutto dire! Cuperlo invece è di un’altra epoca… e non solo anagraficamente. Ahinoi lui non comunica in tempo reale: è lento, è pacato fino ad innescare la nevrosi. Sembra un Fassino rianimato quel tanto per farci incazzare! A differenza degli altri due preferisce restare in silenzio anziché sparar stronzate, non inventa storielle e né mutua slogan ad effetto da biscotti della felicità andati a male; cita Woody Allen e Salvemini, ma non Flaiano e Longanesi. Più che a piacere punta a “non dispiacere”, e pur di non esporsi è disposto a tutto, anche a ripiombare nell’assoluto anonimato da cui è signorilmente spuntato . Cuperlo è il classico borghese di sinistra con la puzza sotto il naso; un Veltroni riuscito male e sviluppatosi peggio, uno che parla bene a tutti di tutto ma che si guarda bene dal confondersi col volgo. Il candidato più tradizionale delle primarie è un piatto servito caldo a Renzi, è un blasé ovattato a cui piace riposare sul sicuro, e per questi motivi è il ritratto perfetto della sinistra italiana, quella che negli ultimi vent’anni ha vivacchiato alla bene e meglio sulle spalle del Berlusconismo ripetendosi di continuo che è meglio perdere con stile che vincere senza dignità.
Non siamo messi bene dunque, per nulla! E allora come partecipare a questa epocale festa delle primarie? Come accettare l’invito per questo evento senza precedenti? I benefici promessi sono nulli e le controindicazioni sono tante, e nella fretta hanno anche dimenticato di darci il foglietto dove sono descritti gli effetti collaterali. Non si possono stringer tante mani senza guanti!
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