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Non solo Peperoncino per un San Valentino “piccante”

Da Weesh_growing_ideas @Weesh_web

Il momento che tutti gli innamorati aspettano si avvicina: il 14 febbraio è alle porte, e ogni innamorato sa che a San Valentino i festeggiamenti romantici sono d’obbligo. E chi osa rinuncia al rituale romantico per eccellenza, cena fuori con la prospettiva di un dopocena da bollino rosso?
 
Per questo i ristoranti propongono per la cena di San Valentino dei menù pensati appositamente per regalare una serata di passione agli innamorati.
 
Infatti gli alimenti prescelti per preparare le pietanze sono comunemente conosciuti per il loro potere afrodisiaco. Il termine “afrodisiaco” deriva da Afrodite, dea dell’amore nella mitologia greca, e viene utilizzato per indicare quelle sostanze che sono, o si presume che lo siano, in grado esaltare e aumentare lo stimolo sessuale.
 
Già nell’epoca classica, l’Ars Amatoria di Ovidio docet, preferivano utilizzare sostanze naturali, preferibilmente cibi, per incrementare il piacere. Tra gli alimenti più noti ricordiamo: cipolle, tartufi, miele, uova di pesce, ostriche, crostacei, ceci, fave, castagne, melanzane, pinoli e mandorle.
 
Ora, premesso che il semplice mangiare questi alimenti non procura un immediato stimolo afrodisiaco, e che la passione amorosa deriva soprattutto da un benessere personale e da una profonda intesa con il proprio partner, non si può negare che in alcuni di questi cibi siano presenti sostanze stimolanti.
 
Il pepe e il peperoncino provocano vasodilatazione nella zona lombosacrale, e quindi un afflusso di sangue anche negli organi genitali, dal quale può derivare un aumento dello stimolo sessuale.
 
Le ostriche, oltre a richiamare la forma dell’organo genitale femminile, sono talmente ricche di zinco che ne bastano sei per superare di cinque volte il fabbisogno giornaliero. Questo minerale riveste un fondamentale nella produzione di testosterone, l’ormone che produce lo sperma e regola il desiderio e la soddisfazione sessuale. Non sarà un caso se leggenda vuole che Casanova ne mangiasse quantità industriali a colazione.
 
Passando al dolce troviamo il cioccolato, un alimento ricco di neurotrasmettitori  che il cervello sintetizza normalmente in momenti di benessere. Tra questi c’è la feniletilamina, la sostanza che produciamo quando ci innamoriamo, e la serotonina che svolge un ruolo fondamentale nella regolazione dell’umore e della sfera sessuale. Mangiare cioccolato quindi induce un senso di benessere simile a quello successivo all’atto sessuale.
 
Per cui una cena romantica di San Valentino, stuzzicante e stimolante, accompagnata da un buon vino che, come si sa, sblocca i complessi limitati con un effetto disinibitorio, resta la soluzione migliore per festeggiare il giorno dell’amore.
 
L’unica raccomandazione è di non eccedere troppo con il cibo e l’alcol, perché è più facile che un sovraccarico digestivo favorisca la sonnolenza piuttosto che gli ardori sessuali.


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