La battaglia inizia con il canto del gallo e finisce con quello del gufo, in piena crisi da "stress" alterna momenti di caloroso affetto, ovvero mi attacco al tuo collo e non ti mollo più, ad altri fatti di sguardi accigliati e improvvisi "scleri" , ad altri ancora di somatizzanti doloretti fisici "Mamma mi fa male l'occhino", "Mamma mi fa male il nasino", "Mamma mi fa male in pancino", che poi tutti questi "ino" lui non li ha mai usati. In certi aspetti sembra voler regredire, in altri maturare, "Mamma cantami la ninna nanna ma no per dormire eh?", vai a spiegarlo che c'è una contraddizione di fondo e che se lui non vuol fare il sonnellino pomeridiano, è crudeltà, farmi girare in tondo il salone di casa cantando "Stella stellina". In più siamo in pieno uragano capricci, di quelli che mettono a dura prova, anche se sei fresca e riposata, che spostano la soglia di pazienza ogni giorno un po' più in la e di quelli di cui non capisci il perché tanto son privi di un filo logico.
Ok amore hai sognato un elefante nel bagno ma,a parte quel peluche che sta in camera tua, quello vero non lo puoi proprio accarezzare perché, sebbene mi stia attrezzando, a tanto ancora non ci arrivo!Situazione complessa.
Per tre anni è stato al centro della nostra vita e delle nostre attenzioni, ha avuto da noi l'anima e il corpo, ha carpito l'essenza di Mamma Piky e del Principe ed ha preso per se tutti i momenti. Ora deve condividere e spartire e di sicuro mal lo digerisce. Mi si consiglia di coccolarlo di più, di prestargli cure oltre limiti accettabili, di responsabilizzarlo e di coinvolgerlo ma a lui di cambiare un pannolino o fare da assistente per un bagnetto poco importa e inutile mostrargli la sua grande età: lui ha solo tre anni. Forse la risposta a questo marasma sta nella naturalezza delle cose e nel trascorrere del tempo che farà diventare normale quello che ora non lo è, rendendo ammissibile una cameretta divisa in due e pure il numero di coccole in leggera flessione.Le famiglie numerose di un tempo, in fondo, su questo fanno scuola, di figli allora se ne facevano, 4,5,6, mia nonna conta addirittura 7 fratelli e di certo non c'era tempo per tutti. Forse in quegli anni addirittura non c'era tempo per nessuno e forse era proprio questo il segreto, minimizzare (che non c'entra niente con sminuire), ridimensionare e a volte lasciar correre, essere osservatori di un qualcosa che se noi non sappiamo gestire, loro di sicuro sì, accompagnarli in un cammino tenendo il loro passo, non forzare, non spingere e soprattutto attendere... prima o poi la scialuppa arriverà.