Magazine Cinema
Le cose vanno bene ma non benissimo ma tra punzecchiature varie, tentativi di rissa e riappacificazioni arrivano anche a passare insieme delle belle vacanze di Natale assieme.
Il problema è che la quarta figlia ormai si è promessa in sposa a un aitante attore ivoriano: i suoi genitori non la prendono benissimo, il loro gollismo è arrivato ormai a un punto di saturazione, i futuri cognati nemmeno , ma anche i genitori di lui non è che siano precisamente contenti.
Arrivati in Francia per il matrimonio i rispettivi larvati razzismi si scontreranno...
Arriva finalmente in Italia la commedia francese campione di incassi nel 2014 : qualcosa come oltre dodici milioni di biglietti staccati ( contro gli 8 milioni del nostrano Zalone tanto per fare una proporzione), un film che si presenta fin da subito come un Indovina chi viene a cena? collettivo, formato banchetto di nozze.
E ci vuole giusto il talento e il savoir faire francese per non tirare fuori una barzelletta stirata fin oltre i 90 minuti da un incipit in cui ci sono un francese , un arabo, un ebreo, un cinese e un nero....
Tutto bene , quindi?
Mmm, bene ma non benissimo..
E' vero che non assistiamo a una barzelletta filmata ma è anche vero che il film cerca di muoversi in terreni il più rassicuranti possibili stando lontani dalla volgarità becera e riducendo gli scontri etnici e culturali a poco più che discussioni amabili attorno a una tavola e seguendo il consiglio dell'alcool contenuto in un buon bicchiere di vino.
Non sposate le mie figlie! ( bruttissimo adattamento , senza senso, di un titolo originale che suona più o meno come " che cosa abbiamo fatto al buon Dio?" pronunciata da Claude Verneuil all'apice dello sconforto) è una commedia formato famiglia confezionata ad arte sulla poetica dei contrasti ( più finti che reali) come tanti altri film francesi di successo degli ultimi anni da Giù al Nord a Quasi Amici , che naviga spesso a vista nel mare della banalità e della grevità di alcuni momenti che sembrano inseriti lì giusto per scatenare il compiacimento del pubblico pagante ( francese) come il coro della Marsigliese intonato dai tre generi con la mano sul cuore, o la funzione natalizia a cui partecipano tutti, ma proprio tutti in nome dell'unità familiare prima di quella religiosa.
Rinuncia comunque alla volgarità, grande merito di molta commedia francese, a differenza di quello che succede da noi, e si fa forte di poche cartucce ( perché a dir la verità non è che si rida moltissimo nel film), però bene assestate,sparate nei momenti giusti.
E il protagonista è sempre lui , il pater familias, Claude Verneuil alias Christian Clavier, che con le sue smorfie e le sue battute spesso a sproposito domina una scena sempre affollata di malintesi e frecciate trasversali.
In un momento in cui tutti sono Charlie( Hebdo), anche questo film lo è , senza sapere di esserlo perché quando è uscito nelle sale ancora non erano successi i tristi fatti che conosciamo tutti.
Ma è un film parecchio d'attualità in una nazione come la Francia in cui i matrimoni misti sono addirittura il 25 % del totale.
Nella famiglia Verneuil addirittura il cento per cento, con sommo scorno, più di facciata che di sostanza, dei due illuminati genitori, specchio fedele della medio alta borghesia francese un po' ipocrita e molto classista..
Non sposate le mie figlie! non è assolutamente quel miracolo di scrittura fine senza essere leziosa che spesso caratterizza la commedia francese.
E poi di matrimoni con i crampi al cinema ne abbiamo visti tanti, fin troppi!
E' un film medio che deve piacere alla massa e proprio per questo spesso è incline al banale più che al fine.
Visto il successo in patria non mi stupirebbero vari remakes sparsi per il mondo e già tremo di fronte a un remake tutto italiano che si trasformerebbe subito in una sagra del regionalismo più sfrenato, tutti sotto al proprio campanile.
Ci si diverte con moderazione cercando di tenere a bada quella puntina di noia che a tratti viene fuori...
PERCHE' SI : solita confezione inappuntabile, cast adeguato, alcune gags esilaranti piazzate nei punti strategici del film
PERCHE' NO :più banale che intelligente, film medio strutturato per piacere alla massa, si ride poco , l'originalità non è il suo forte.
( VOTO : 5,5 / 10 )
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