La storia la conoscono tutti. La parte del cattivo spetta sempre a Napoli, che ruba, che sporca, e soprattutto che spara. E quando non sono le faide di camorra, i criminali di “professione” o i pistoleri per caso, Napoli spara in cielo, come a prendersela con chi l’ha resa così tanto bella ma anche così incredibilmente dannata.
“E va be’, succede una volta l’anno signori della corte”, insorge l’avvocato. Il giudice – inflessibile nella sua toga di cristallo e megapixel – emana, vomita la spietata sentenza dall’altoparlante del televisore: Napoli è na carta sporca!
E così, il giorno dopo la Mezzanotte, quella con la m maiuscola – perché attesa per un anno intero – i telegiornali e i mass media di ogni rete televisiva cantano all’unisono l’elogio della follia di un popolo intero. Anche di quello che, come la sera prima si era barricato in casa per non assistere al pericoloso spettacolo, così il dì seguente zittisce con un semplice tocco sul telecomando l’infamante arringa.
Ma le storie sono belle perché tante e sempre diverse. Come quella che ha raccontato ieri la testata on-line “MilanoToday”, il giorno dopo la mezzanotte – che stavolta non è quella con la m maiuscola. E infatti il protagonista di turno nemmeno la aspetta. Spara un colpo secco alle ore 23:30 di una domenica sera come tante, a Milano, in via Rizzoli. E poi ancora altri, finché un testimone, impaurito, non chiama i carabinieri fornendo una dettagliata descrizione dello strano personaggio. Facile, allora, trovare l’individuo; meno riuscire a tirargli di bocca la verità. I buoni, però, hanno il tempo dalla loro e così, quando il giovane ventiseienne comincia a fornire versioni diverse della sua curiosa storia, si tradisce da solo e alla fine si dichiara colpevole.
Ma non sarebbe valsa la pena raccontarla se non ci fosse stato il clamoroso finale a sorpresa, perché il giovane confiderà agli increduli astanti che il motivo di quella sparatoria notturna era semplicemente la gioia per la vittoria dell’Inter sul Palermo (3-0) consumatasi pochi minuti prima. Niente paura, anche stavolta l’avvocato, nonostante il ragazzo abbia dei precedenti penali sul groppone, esordirà dicendo: “Mi scusino i signori della corte, ma non era mai successo quest’anno”. E già, fortuna che l’Inter nel 2015 non aveva ancora vinto nemmeno una partita.