di Gio’ Chianta
Secondo ABC (Alfano, Bersani e Casini) “Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici destinati ai partiti, gia’ drasticamente tagliati dalle manovre finanziarie del 2010-2011, sarebbe un errore drammatico, che punirebbe tutti allo stesso modo (compresi coloro che in questi anni hanno rispettato scrupolosamente le regole) e metterebbe la politica completamente nelle mani di lobbies, centri di potere e di interessi particolare”
Se è pur vero che qualche taglio c’è nelle manovre del 2010- 2011 è anche vero che il finanziamento pubblico ai partiti è letteralmente lievitato nel momento in cui un governo decise di fregarsene altamente del volere del Popolo (il quale, attraverso un Referendum, senza alcun dubbio, disse che di soldi ai partiti non ne voleva piu’ dare) inventandosi il rimborso elettorale: la piu’ grande presa per i fondelli nei confronti dell’elettorato da quando in Italia esiste il diritto al voto.
A mio avviso, la scelta piu’ sensata sarebbe quella di lasciare al cittadino-contribuente-elettore la possibilità di scegliere autonomamente e liberamente se destinare o meno parte del suo reddito ai partiti.
Molto semplicemente, come scelta facoltativa, nella dichiarazione dei redditi si prevede un 5 per mille da destinare ai partiti. Se il problema è che cosi’ facendo nessuno darà quel 5 per mille ai partiti c’è ben poco da fare: chi è causa del suo mal pianga se stesso. Non è colpa degli italiani se la fiducia che gli stessi ripongono nei partiti è ai minimi storici: la fiducia e il conseguente contributo dell’elettore bisogna guadagnarselo perché in un momento come questo nessuno puo’ permettersi di campare di rendita sulle spalle di chi campa e male con il sudore delle fronte.
Andiamo alle lobbies. Per prima cosa esiste già una forma di donazione dei privati ai partiti, è necessario che le donazioni siano del tutto trasparenti a cominciare da piccole somme di denaro ed è necessario che la Corte dei Conti abbia carta bianca su tutti i conti dei partiti.
La domande semmai sono: perché ABC trovano cosi’ drammatico l’abolizione di un finanziamento già abolito nel 1993 e nuovamente introdotto abusivamente e illegalmente poco dopo ? Perché è cosi’ drammatico per ABC e compagnia bella l’abolizione di qualcosa che è stato già abolito quando c’è chi dichiara e fa l’esatto opposto ? Secondo Di Pietro: “In un momento cosi’ drammatico per il nostro paese, dove il Governo ha colpito le fasce sociali piu’ deboli, la politica deve dare il buon esempio cominciando a tagliare gli sprechi e le vagonate di soldi pubblici incassati. Il provvedimento all’acqua di rose proposto da Alfano, Bersani e Casini e’ una presa in giro. L’idv si battera’ in Parlamento per restituire agli italiani il maltolto”.
Da anni poi, il Movimento Cinque Stelle vive e anche molto bene senza ricevere alcuno finanziamento pubblico.
Sara’ un caso che l’elettorato stia premiando un movimento che non riceve alcun finanziamento pubblico ?
In ogni caso, la soluzione c’è ed è anche molto semplice: tu, caro partito, non vuoi abolire il finanziamento pubblico ? Nessun problema, io abolisco te non votandoti piu’ fino al momento in cui non riceverai piu’ fondi pubblici e in alternativa votero’ per un partito che rinuncerà ai rimborsi.
Per citare Mogol “Tu chiamale se vuoi…minacce elettorali”.
Chi vuole aderire all’iniziativa ?
Come aderire ? Molto semplicemente, ognuno è libero di utilizzare il modo (mail, lettera, manifestazione ecc..) bisogna far sapere al proprio partito che non avrà il vostro voto fino al momento in cui non si impegnerà (ovvero farà una legge) ad abolire il finanziamento pubblico- rimborsi elettorali ai partiti.