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Nonni “naturali”; nipotini in acqua

Da Virginia Less

Sono stata in montagna, male o punto  collegata, e  non ho avuto modo di pubblicare  il pezzo settimanale.  Ci tengo: un impegno cogente avendolo assunto con me stessa. Tratto dunque ora, di seguito e in breve, i due argomenti che avevo in mente.

nonna papera
Novità legislative. Il 30 luglio il sole24ore ha dato  notizia di una nuova legge che modifica il Codice civile in materia di riconoscimento e di successione ereditaria dei figli naturali. «Tutti i figli hanno lo stesso stato giuridico», recita il primo articolo.” Viene dunque stabilità  l’unicità di status con quelli nati nel matrimonio, tra cuiil diritto del figlio di crescere in famiglia e di mantenere rapporti significativi con i parenti”.

La posizione dei nonni “naturali” è citata in modo esplicito: “Specifici criteri di delega riguardano poi i presupposti per la dichiarazione dello stato di adottabilità e la legittimazione degli ascendenti a far valere il diritto di mantenere rapporti significativi con i nipoti minori.”  Mi sembra un’ottima iniziativa, visto che non pochi nipoti nascono oggi da coppie di fatto, definire con chiarezza il nostro rapporto con loro.

bimbi
Eccoci nel pieno delle vacanze,  magari al mare con i nipotini… Che spesso hanno paura dell’acqua. E’ una condizione frequente, specie tra i 5 e i 7 anni, da gestire con calma e pazienza. Infatti…

” Il bambino ha bisogno di sentire tranquillità intorno e non sentirsi forzato, nel caso volesse provare ad immergersi in acqua, deve avere la certezza che qualcuno possa tenerlo sottocchio e salvarlo in caso di pericolo. E’ importante non spingerlo (…)nemmeno sotto forma di scherzo, è un gesto che può portare a veri traumi” trovo nel blog http://separazionedivorziodallapartedeibambini.wordpress.com , che fornisce qualche utile consiglio.

“Cominciare per gradi senza fretta e senza forzature con i primi contatti sul bagnasciuga, giocando con la sabbia per poi arrivare all’immersione. Non fare confronti con gli altri bambini. Rassicuriamolo che l’acqua per noi non è un problema, però capiamo il suo disagio e trasmettiamogli che nonostante la sua paura gli vogliamo bene. Meglio avvicinarsi all’acqua quando la spiaggia è poco frequentata e il mare è calmo. Possiamo prenderlo in braccio e fargli vedere che il mare non è pericoloso immergendoci con lui. Spesso può servire lo spirito di emulazione, ovvero quando il piccolo vede i suoi amici che si divertono è stimolato ad emularli e ad entrare in acqua.”

E se i nonni sono cattivi nuotatori? Non è una battuta: l’ha scritto una mamma timorosa di affidare il piccolo ai suoceri!


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