Nord kosovo: la situazione e' calma, ma restano le tensioni

Creato il 11 agosto 2011 da Pasudest


Mitrovica: il ponte sul fiume Ibar
(Nikontokio/Flickr)

Di Marina Szikora [*]
Al nord del Kosovo, la situazione continua ad essere calma, soprettutto dopo la notizia del raggiungimento di un accordo tra la Serbia e la Kfor. Ma i serbi kosovari non abbandonano le barricate. Lunedi' il presidente del comune di Kosovska Mitrovica, Krstimir Pantić ha informato i suoi concittadini dopo i colloqui a Belgrado con il presidente della Serbia Boris Tadić di aver ottenuto garanzie che la Serbia proteggera' i serbi in Kosovo mentre il loro dovere e' quello di restare calmi e uniti. Il presidente del comune di Kosovska Mitrovica ha informato inoltre che il consigliere del comandante della Kfor si e' scusato al popolo serbo per tutto quello che era sucesso negli ultimi giorni. In tal modo, ha detto Pantić, la Kfor ha riconosciuto di aver commesso un errore mettendosi dalla parte degli albanesi kosovari. Ha aggiunto di essere convinto che nel futuro tutte le questioni verranno risolte attraverso i negoziati tre il governo serbo e la delegazione degli albanesi del Kosovo. A Boris Tadić, ha spiegato Pantić, e' stato illustrato che le barricate a Rudar sono il simbolo della resistenza alle istituzioni kosovare.
Martedi', tuttavia, dopo soli dieci minuti viene sospesa la riunione dei consiglieri di quattro comuni del Kosovo settentrionale convocata a Leposavići in cui si e' dovuto discutere dell'accordo raggiunto tra il governo serbo e la Kfor. Il capo del team negoziale di Belgrado nel dialogo con Priština, Borislav Stefanović ha dichiarato comunque di essere certo che l'accordo alla fine sara' realizzato nonostante il fallimento della riunione di Leposavići. "Bisogna avere comprensione per la sfiducia dei serbi kosovari, molte volte sono stati ingannati dalla comunita' internazionale, ma sono certo che attraverseremo questo processo insieme e che l'accordo verra' realizzato" ha detto Stefanović per l'agenzia di stampa serba Beta. Si e' detto convinto che le barricate saranno tolte. Stefanović ha informato che per i serbi non e' conveniente la parte dell'accordo temporaneo con la Kfor relativa al traffico limitato della merce, per quanto riguarda i cambion di 3,5 tonellate. Al tempo stesso, ha spiegato, l'accordo ha portato pace e garanzie che non ci saranno attacchi contro i serbi nonche' implementazioni delle istituzioni kosovare. Va sottolineato che l'accordo con la Kfor, che i rappresentanti del governo della Serbia hanno raggiunto lo scorso venerdi' precisa che il controllo alle forntiere amministrative Jarinje e Brnjak almeno fino al 15 settembre saranno sotto il controllo della Kfor.
Intanto, i ministri degli esteri di Gran Bretagna e della Germania, William Hague e Guido Westerwelle hanno avvertito Belgrado e Priština che le loro possibilita' di adesione all'Ue potrebbero essere a rischio e che mancheranno alla loro "occasione storica" se non verranno eliminate le tensioni etniche sulla linea amministrativa. La Serbia e il Kosovo devono trovare una soluzione dipolomatica "che rispetterebbe i confini del Kosovo, migliorerebbe la vita di tutti e avvierebbe questi due paesi verso la via di adesione all'Ue" si legge in un comunicato congiunto dei due capi di diplomazia pubblicato sul quotidiano tedesco Frankfurter Algemeine Zeitung. Va detto che da quando e' stato raggiunto l'accordo tra la Serbia e la Kfor, le notti alle barricate di Rudar, Zupča e Leposavići sono pacifiche, ma secondo i media serbi la situazione continua ad essere incerta e tesa. Mentre i serbi kosovari continuano ad esser alle barricate sulle vie che conducono verso i confini di Jarinja e Brnjak al nord del Kosovo, i loro rappresentanti politici tengono consultazioni se e in quale forma verra' accettato l'Accordo che la Serbia ha raggiunto con la Kfor. In tutte le direzioni, tranne a Rudar dove e' impossibile togliere velocemente le barricate, i veicoli della Kfor che trasportano cibo e acqua, passano indisturbati e non ci sono stati nuovi incidenti.
[*] Corrispondente di Radio Radicale. Il testo è tratto dalla corrispondenza per la puntata di Passaggio a Sud Est andata in onda oggi e disponibile qui

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