NoSfrattiCR: i più deboli pagano i megastipendi dei direttori Aler

Creato il 22 dicembre 2014 da Cremonademocratica @paolozignani

Nella mattinata di oggi, sabato 20 dicembre, il Comitato Antisfratto ha sanzionato la sede ALER di Via Manini 12, dando voce all'opinione negativa, largamente diffusa, sulla questione dell'accorpamento con le provincie di Brescia e Mantova.

Il famigerato accorpamento viene fatto passare per una riduzione dei costi di gestione aziendali, mentre in realtà non ha obiettivi diversi dal voler trarre il massimo profitto pesando sulle vite di chi fatica quotidianamente a divincolarsi da morosità incolpevoli e crisi globale.

L'accorpamento camuffa infatti un'operazione di recupero crediti/garanzia di profitti tramite la distribuzione dei debiti locali nelle varie provincie coinvolte: dopo decenni di mala gestione, in cui figurano stipendi da decine di migliaia di euro e speculazione edilizia a go-go, si è deciso di "chiudere i rubinetti" e far pagare, ancora una volta, il conto agli inquilini.

Quest'operazione a firma leghista, approvata dalla Regione Lombardia di Maroni, mira a livellare le voragini finanziarie delle varie aziende ALER sul territorio, andando a sommare i debiti di ogni azienda coinvolta e distribuendoli agli inquilini di tutta la macro-area: quindi gli inquilini degli alloggi popolari cremonesi si troveranno a dover sostenere i costi necessari a dover pareggiare i conti delle ALER di Brescia e Mantova, così come si troveranno nella stessa situazione anche gli inquilini delle adiacenti provincie. Non solo, la disparità tra i debiti accumulati negli anni dalle diverse aziende è lampante: si va dai quasi 66 milioni di euro di Brescia ai circa 15 di Cremona e altrettanti 15 per Mantova, di certo sorti non per colpa di chi non riesce a pagare il canone di locazione, ma per garantire gli intoccabili 130.000 € annui ad ogni dirigente ALER (per il direttore dell'ALER accorpata sarà invece portato a 160.000 €).

Per chi non riesce a pagare gli affitti tutt'altro che calmierati imposti da ALER, e quindi non partecipa alla retribuzione dei suoi "megadirettori", la mano tesa in aiuto è sempre la stessa: quella dell'ufficiale giudiziario di turno che recapita avvisi di sfratto e ingiunzioni di pagamento.


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