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NOT QUITE HOLLYWOOD: The Wild, Untold Story of Ozploitation! (2008) di Mark Hartley

Creato il 22 febbraio 2011 da Close2me

Not_Quite_HollywoodC’è stato un periodo in cui differenti cinematografie – tra le quali quella australiana ed italiana – condividevano un mercato produttivo basato su titoli deliberatamente di genere, privi di qualsivoglia intenzione autoriale o sociologica, che tentarono di contrastare i successi d’oltreoceano sul medesimo terreno: storie semplici ma efficaci, messa in scena spettacolare e tonnellate d’azione con la fondamentale, pregevole differenza di spingere irresponsabilmente l’accelleratore (è il caso di dirlo) sul politicamente scorretto. E’ l’Ozploitation baby!
“Il protagonista è la aussie wave, il cinema australiano degli anni Settanta noto anche come Ozploitation, ovvero una valanga di b-movie. Viene introdotto il divieto -R- (restricted) grazie al quale diventa possibile proiettare scene di nudo, di violenza estrema ed usare un linguaggio volgare. Queste pellicole vendono benissimo all’estero e permettono ai drive-in australiani di vivere le proprie ultime, grandiose stagioni di successo”
Oltre 80 testimonianze di chi diresse, produsse ed interpretò i maggiori successi di questo incredibile filone cinematografico, senza dimenticare due padrini/fan di tutto rispetto come Quentin Tarantino (mai così divertito ed infervorato) e James Wan. Un lavoro complesso che Hartley affronta con attenzione e spassosa ironia, riportando alla luce rari backstage ed aneddoti legati alla produzione di molti titoli divenuti, col tempo, oggetto di riesumazione critica. Tanto per nominare qualche film, l’esilarante commedia trash Alvin Purple (1973), l’horror paranormale Patrick (che conobbe un seguito apocrifo prodotto in Italia, Patrick vive ancora, con protagonista Gianni Dei!), i giganteschi cinghiali assassini di Razorback (1984), le atmosfere kubrickiane dell’elegante horror Next of kin (1981), passando per il marziale Man from Hong Kong (1975) e l’arcinoto Mad Max (1979) di George Miller.
Tempi lontanissimi e preziosi che segnarono certamente il picco creativo di sistema produttivo effervescente, ricco di sperimentazioni ed eccessi estetici ma tuttavia quasi misconosciuto in Italia, che ha conosciuto la distribuzione di pochissimi titoli come il sopracitato Patrick, BMX bandits (interpretato da un’acerba Nicole Kidman), Razorback e pochi altri. Per chi conosce ed apprezza il cinema Ozploitation o per chi, neofita, intende avvicinarsi a questo magnifico modo di concepire le infinite potenzialità del mezzo cinema, Not quite Hollywood rappresenta una visione necessaria.
Di certo, uno dei migliori documentari degli ultimi anni ad affrontare l’eterna fascinazione del cinema che fu.


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