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Nota de L’Unità sull’attentato all’Istituto Italiano in Messico

Creato il 15 dicembre 2011 da Vfabris @FabrizioLorusso

Nota de L’Unità sull’attentato all’Istituto Italiano in Messico

[Questo articolo è uscito sul quotidiano italiano L'Unità del 15 dicembre 2011, PDF link] Alle 3 a.m. del 12 dicembre un ordigno rudimentale è esploso fuori dalla sede dell’Istituto Italiano di Cultura, ufficio culturale dell’Ambasciata d’Italia a Città del Messico. Lo scoppio s’è confuso tra i fuochi d’artificio per la festa messicana dedicata alla Madonna di Guadalupe, una delle icone religiose nazionali.

Non ci sono state vittime, ma il portone dell’Istituto è stato divelto e in parte distrutto dalla deflagrazione di una “bomba fatta in casa con una lattina di gas butano e polveri”, come ha spiegato Gustavo Ruiz, l’esperto della Procura di Mexico City che ha aperto un’inchiesta per danni alla proprietà.

Il 13 dicembre è circolata on line la rivendicazione in italiano e in spagnolo di un gruppo anarchico, la Cellula Rivoluzionaria-G. Segata Antolini PGG-FAI, che s’ispira alla figura di Gabriella Segata, un’anarchica italiana imprigionata negli USA nel 1918, e a quella di un rivoluzionario anarchico messicano, Práxedis G. Guerrero (PGG), morto in battaglia contro l’esercito del dittatore Porfirio Díaz nel 1910. E’ lo stesso gruppo che lo scorso 25 novembre ha inviato del materiale esplosivo all’arcivescovo della capitale messicana, Norberto Rivera.

La sigla FAI sta per Federazione Anarchica Informale, da non confondere con la Federazione Anarchica Italiana che ripudia la violenza, e appare alla fine del comunicato in cui si legge: “con quest’azione abbiamo deciso d’irrompere nella pace apparente e nella perfezione di questa città e anche nella normalità delle istituzioni appartenenti allo Stato italiano e sabotarle come meritano”. Integranti della FAI hanno rivendicato il pacco bomba nella sede di Equitalia a Roma e quello recapitato al presidente di Deutsche Bank, Joseph Ackermann, a Francoforte l’8 dicembre.

La scuola d’italiano dell’Istituto in Messico è tra le più importanti del circuito dei nostri centri culturali all’estero, ma non è mai stata un obiettivo sensibile. “In generale c’è molta simpatia e rispetto dei messicani verso il nostro paese e anche le autorità sono molto sorprese e mortificate per quanto accaduto” ha dichiarato la Dott.ssa Melita Palestini, direttrice dell’Istituto Italiano.

Attacchi simili erano stati perpetrati ai danni di altri Istituti: a Barcellona nel 2005, ad opera di anarchici, e ad Atene nel 2008, quando vennero sventati degli attentati con bombe incendiarie, ma restano comunque casi isolati con ragioni di fondo diverse. Infatti, i gruppi “affiliati” alla FAI nel mondo sono numerosi e in Messico sono almeno una decina le formazioni conosciute.

Il messaggio della cellula PGG-FAI rivela l’intenzione d’intervenire nelle relazioni diplomatiche tra Messico e Italia. Secondo il suo comunicato sono “paesi in cui regna il Fascismo”, bisogna dare “continuità alla campagna dei nuclei confluiti nella FAI dell’Europa per sabotare i potenti capitalisti e i governi a livello internazionale” e seguire l’esempio “del compagno anarchico ‘italiano’ Federico Buono”. Buono è stato arrestato lo scorso 15 giugno a Milano per detenzione e trasporto in pubblico di materiale esplodente. Scarcerato l’8 luglio, ha scelto, come lui stesso afferma in un comunicato, “di non presenziare al processo e rinunciare agli avvocati” ed è stato assolto l’1 dicembre “perché il fatto non sussiste”. Fabrizio Lorusso.

Anche su: http://rassegna.governo.it/testo.asp?d=74326601

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