4 aprile 2014 • Speciale Cinema - Eventi, Vetrina Cinema
Incontro con Giorgio Pasotti e Francesco Prisco
“Erano anni che volevamo fare questo film con Francesco Prisco”. Esordisce così la produttrice Annamaria Morelli alla conferenza stampa di presentazione di Nottetempo, opera prima del giovane regista napoletano. Atipico e originale noir dell’anima, che racconta tre storie che si intrecciano a seguito di un terribile incidente stradale, il film ci regala un inedito Giorgio Pasotti, questa volta nel ruolo del “villain” della situazione, un poliziotto alle prese con il proprio passato.
Francesco, com’è nata l’idea di questo noir? Sei un appassionato del genere?
Francesco Prisco: In realtà no, non è una vera passione. Diciamo che per l’esordio nel lungo ero indeciso tra tre storie diverse, e alla fine ho scelto istintivamente questa. Mi piacevano questi personaggi non appagati dalla loro vita. E poi, lo ammetto, non sarei mai stato capace di fare una commedia.
Com’è stato il passaggio al lungometraggio?
Francesco Prisco: E’ stato faticoso ma entusiasmante. Credo che Nottetempo alla fine sia senz’altro un film piccolo, ma in fondo coraggioso.
Giorgio, come hai affrontato questo personaggio molto lontano da quelli a cui ci hai abituato nella tua carriera?
Giorgio Pasotti: Innanzitutto ho dovuto riprendere seriamente gli allenamenti, perché volevo essere verosimile nell’interpretare un rugbista. Quello di Matteo è stato un personaggio difficile, perché è un uomo ombroso, misterioso, crudele, che ha tentato invano di tagliare con il passato. Ringrazio molto Francesco per aver avuto il coraggio di affidarmi questo ruolo. A me piace mettermi in gioco e ringrazio Francesco per avermi dato l’opportunità di fare questo film e interpretare il ruolo di un cattivo, un ruolo molto diverso dai personaggi che di solito faccio. E l’ho fatto con molto piacere e con il grande senso di responsabilità che ho verso il mio lavoro. Quando un attore cerca di allontanarsi dai soliti personaggi viene stroncato. Ma è bello e necessario allontanarsi da se stessi. Anche questa è la magia di fare l’attore.
In realtà anche ne La grande bellezza interpretavi un ruolo insolito per te…
Giorgio Pasotti: Infatti devo ringraziare anche Paolo Sorrentino, che mi ha scelto per un ruolo inusuale per me. Credo che adesso dobbiamo cogliere l’occasione della vittoria dell’Oscar per essere coraggiosi e non fare solo commedie. Le amo e le faccio con piacere, ma il nostro cinema deve fare anche altro, come ha fatto Francesco Prisco con la sua opera prima.
Quindi giudichi positivamente il film di Francesco?
Giorgio Pasotti: Nottetempo è una piccola perla, un mezzo miracolo, uno degli esordi più felici degli ultimi anni. E’ stato stimolante lavorarci, ma credo si tratti di un film stimolante anche per critica e pubblico, perché rappresenta qualcosa di diverso dal solito cinema italiano degli ultimi anni.
Francesco, in effetti il film presenta uno stile molto personale ed originale…
Francesco Prisco: Diciamo che volevo che il film avesse un impianto estetico poco identificabile con il cinema italiano. Ho cercato ispirazione in certo cinema francese e americano e il direttore della fotografia, Francesco Di Giacomo ha fatto un lavoro eccezionale.
di Antonio Valerio Spera per Oggialcinema.net
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