Notting Hill: Keep Calm Carnival On

Creato il 10 settembre 2011 da Kindlerya

[Ngalula Beatrice Kabutakapua è una giornalista e fotogiornalista freelance italo-congolese che vive a Cardiff, dove ha frequentato il master in giornalismo internazionale, dopo la laurea in Letteratura, Musica e Spettacolo alla Sapienza di Roma. Ha lavorato nelle redazioni dell’Observer, Independent, Media Wales e BBC Music Magazine, L’Espresso, La Voce degli Italiani, Fumo di China e Guardian Cardiff. Ci aveva già concesso un'esclusiva intervista alla fotoreporter Jodi Bieber e questo è il suo reportage da Notting Hill per Altri Occhi.]

Otto di mattina. È fin troppo tardi per sperare di scorgere qualche dietro le quinte. Per le strade di Notting Hill tutto tace in maniera quasi allarmante. L’ansia per il carnevale di quest’anno non è del tutto ingiustificata, considerata la guerriglia alla quale Londra è stata sottoposta all’inizio di Agosto. Per l’occasione 6.500 poliziotti e 500-700 stewards controllano l’area. Ma non c’è segno di rivolte, solo stands dove donne e uomini afro-caraibici preparano quello che sarà un lungo pranzo in tradizione caraibica. Perché il carnevale di Notting Hill è nato come un modo per dar voce alla sua comunità. E che voce!

All’inizio è solo la musica proveniente da un balcone in Ladbrokes Gardens. Un signore di mezza età ha deciso che questo è il suo modo di partecipare alle celebrazione: condividendo brani di Michael Jackson. Il re del pop va per la maggiore anche quando la concentrazione di visitatori aumenta in Westbourne Road, dove la parata ha inizio intorno alla 12. Al momento di Black and Whites, il volume impazza ed il gruppo dietro la bandiera di Trinidad e Tobago, dall’altra parte delle recinzioni, iniziaun ballo frenetico e felice.
I figli della danza scendono in strada, per la maggior parte sono figlie, sorridono alle fotocamere con fare abitudinale e sincero. Reggono il peso delle loro piume e costumi come se non gli costasse, ma alcune scene successive mostrano che ballare e roteare con un cappello di piumaggi, tacchi alti e per più di un chilometro, non è cosa facile.
Ma nessuno si risparmia: neonati, donne, uomini, persone diversamente abili. Il carnevale è per tutti.
I bagni no.
Mentre la folla segue i carri e le donne shakerano i loro fondoschiena, è impossibile non notare le svariate offerte di bagni; per una o due sterline si può usufruire di bagni di “lusso”, in alternativa ai portatili ben disposti lungo il percorso. È un vero e proprio business, ed ognuno fa del suo meglio per sponsorizzarsi anche offrendo “bagni scontati”.
Considerate le 800.000 persone presenti lunedì 29 Agosto, i litri di liquidi consumati, i bagni diventano un importante ristoro. Ma non attraggono l’attenzione di molti. Il cibo dall’altra parte, fa notizia. Il fumo dei barbecue inizia a diffondersi presto durante le celebrazioni. Insieme ad esso l’aria muta composizione e diventa fatta di pollo jerk, platani fritti, riso, aroma di noci di cocco. Il sistema umano è completamente sostituito. Per seguire i carri si balla, non si cammina. Si respira aroma (e fumo), non ossigeno. Nel petto batte il ritmo della musica, non il cuore, letteralmente. Non è un caso che poliziotti, musicisti e security siano stati visti con oggetti multicolore all’interno delle loro orecchie.

L’eco del carnevale di Notting Hill si propaga fin quasi la stazione dei ferroviaria di Paddington dove gli esausti si riuniscono per tornare a casa, ricchi di fischietti e trombette. Dal treno in corsa possono ancora ammirare i loro compagni di celebrazioni, festeggiare lungo il canale. E nell’osservarli si domandano dove troveranno l’energia per continuare a festeggiare fino a notte inoltrata in uno dei pub di Notting Hill.
[uk]

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