Controlli obbligatori a livello europeo ogni sei anni, controlli nazionali ogni dieci, requisiti più stringenti per la costruzione di nuovi reattori e sistemi più efficienti di risposta in caso di incidenti. Sono questi alcuni degli elementi principali della nuova direttiva Ue sulla sicurezza nucleare presentata oggi dalla Commissione europea, in risposta al disastro di Fukushima e alla luce dei risultati degli stress test condotti sulle centrali nucleari europee.
Ogni sei anni, in parallelo con i tempi di revisione delle norme sulla sicurezza nucleare dell'Aiea, dovranno essere effettuati controlli su questioni specifiche scelti dagli stati membri o, in caso di mancato accordo, dalla Commissione Ue, e condotti da team di esperti indipendenti. In base al rapporto finale, verranno emesse raccomandazioni che gli stati membri sono tenuti a rispettare, pena l'invio di una missione di Bruxelles.
"Dipende dagli stati membri decidere se vogliono produrre energia nucleare o meno, ma il fatto è che a oggi ci sono 132 reattori in Europa - ha sottolineato il commissario Ue all'energia Guenther Oettinger - Il nostro compito è assicurarci che sia data la massima priorità alla sicurezza in ciascuno di questi". Oltre alla 'peer review' europea ci dovranno essere controlli nazionali almeno una volta ogni 10 anni e verifiche specifiche ulteriori in caso di rinvio di spegnimento di un reattore. I nuovi impianti, invece, dovranno avere i noccioli protetti in modo tale che, in caso di incidenti, non ci siano fughe al di fuori. Inoltre ogni centrale deve avere centri d'emergenza protetti contro la radioattività, i terremoti, le inondazioni e con rigide regole di gestione degli incidenti. Tutte le centrali dovranno anche adottare una politica della trasparenza sull'informazione ai cittadini sul normale funzionamento della centrale ma anche in caso di problemi, mentre la popolazione dovrà poter partecipare nel processo decisionale in caso di costruszione di un nuovo impianto. L'obiettivo di Oettinger è che la direttiva sia approvata "prima delle elezioni europee del 2014" e che quindi "possa diventare legge l'anno prossimo".