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Creato il 31 ottobre 2014 da Indian

Lezioni condivise 93 – Il sistema polisinodial della Corona spagnola

Occuparsi di particolari argomenti del passato, noti solamente a una numerosa minoranza di storici e studiosi, è “ragionevole” che suoni ai più una perdita di tempo (un po’ come a Lolita la poesia di Edgar Allan Poe), ma conoscere la storia è utile per capire il presente; se dessi retta al mio sano estremismo, direi che la storia è il presente stesso, presente che, non conoscendo essa, non potremo comprendere.

Tutto ha ragione di essere conosciuto. Lo stato odierno del continente americano, ad esempio, non è prodotto di magia. In un tempo relativamente breve, rispetto al complesso della storia, sono scomparsi popoli, avvenute rivoluzioni, eccidi di ogni tipo; i “migranti” europei che hanno occupato il continente, si sono presi la libertà di fare di quelle terre i loro campi di battaglia, per conquiste, annessioni,  innalzamento di steccati e ogni altra nefandezza.

Capire quanto è avvenuto in America, dopo la “scoperta”, presuppone la conoscenza della storia europea.

La Spagna, che a parte il Brasile, il Canada e la quasi totalità degli USA, colonizzò tutto il resto del continente, usava esportare i propri ordinamenti, controllare i propri coloni come fossero ancora in Europa, vi trasferì perfino l’Inquisizione.

La Reconquista contribuì al superamento dell’aspetto “patrimoniale” (privato) del regno e favorì l’affermazione del carattere nazionale, centralizzatore e protettivo del dominio politico.

Dopo le nozze di Ferdinando d’Aragona e Isabella di Castiglia (1469) si realizzò la ristrutturazione amministrativa in senso burocratico polisinodale.

Nacquero i Consejos che erano nello stesso tempo, organi di consulta, corti di giustizia, tribunali amministrativi e si distinguevano su base territoriale e per competenze specifiche.

Le rappresentanze degli ordini medievali (le Cortes), nonostante l’unificazione territoriale, continuarono a esistere nei rispettivi regni della Corona, ma erano sempre meno consultate.

La Spagna esercitò un rispetto relativo per l’autonomia dei Reinos, garantendo alcuni ordinamenti giuridici particolari. L’Aragona, per dirne una, conservò un sistema costituzionale fondato sull’idea di contratto (il pactismo aragonese).

I principali Istituti statali venivano esportati in tutti gli stati della Corona, dove poi si adattavano a situazioni contingenti, creando talvolta curiosi effetti, come per gli alcadi in Sardegna, comandanti delle torri litoranee, mentre in Spagna erano i sindaci dei comuni.

Il sistema polisinodial si sviluppò tra il XVI e il  XVIII secolo, basato su una pluralità di consigli, tavole, e altri organismi collegiali che esercitavano funzioni legislative, giudiziarie, ma anche esecutive.

I Consejos (Consigli Supremi) erano vari, derivavano dal Consilium o Curia Regis dei primi regni medievali, ove godevano di notevole attenzione riguardo alle decisioni politiche, insieme con l’Auxilium (ordine militare).

Nel XIV sec. all’apice dell’ordinamento vi era il Consiglio reale di Castiglia. Per analogia nacque il consiglio di Aragona e man mano tutti gli altri, specie dopo l’apparentamento con gli Asburgo e l’ingresso di altri territori nella Corona.

Tra i consigli territoriali grande importanza assunse il Consiglio delle Indie. Aveva giurisdizione suprema in tutte le questioni relative alla terra e mare del Nuovo Mondo, militarmente e politicamente, in pace e in guerra, in materia commerciale, civile e penale. Avanzava proposte per la nomina del viceré e delle altre cariche.

Gli altri consigli erano quelli d’Aragona (con giurisdizione su Catalogna, Valencia, Maiorca e Sardegna, e fino al 1555 Napoli e Sicilia), d’Italia (fu istituito da Filippo II per la gestione dei territori italiani della corona spagnola, Napoli, Sicilia e il Ducato di Milano), delle Fiandre (Paesi Bassi e Borgogna) e del Portogallo (istituito nel 1582, continuò ad esistere anche dopo l’indipendenza portoghese e venne sciolto solo dopo il trattato di Lisbona del 1668).

Il Consiglio di Stato, supraterritorial, si occupava delle questioni di politica estera più importanti, e di quelle relative al re e alla famiglia reale. Iniziò a operare nel 1526, quando Solimano il Magnifico minacciò l’Austria. Era presieduto direttamente dal re e fungeva anche da Consiglio di guerra.

Il Consiglio dell’Inquisizione (1478), presieduto dal Grande Inquisitore, sorse di fatto per rafforzare l’unità del paese e difendere l’ortodossia religiosa sorvegliando le coscienze; in origine doveva esaminare i ricorsi dei condannati, ma presto prese in carico questioni di competenza dei tribunali locali, fino a prendere il sopravvento e avere un ruolo centrale.

Il Consiglio di Crociata, fu creato per gestire i tre diritti concessi dal papato: di cruzada, el subsidios y el excusado, per la difesa della fede cattolica e la guerra contro gli infedeli. Tali diritti (non era più tempo di crociate in terra santa) erano le tasse principali per il finanziamento delle casse reali.

Il Consejo de las Órdenes (consiglio degli ordini  ) gestiva il mayorazgo dell’ordine di Calatrava – che nel 1489 il papa affidò a Ferdinando – e successivamente gli ordini militari di Santiago nel 1493 e Alcantara (o di Montesa) nel 1494. Il consiglio amministrava beni e cavalieri, ma finì per diventare una sorta di Corte d’Onore per garantire la limpieza de sangre.

Il Consejo de Hacienda (consiglio delle finanze, 1523) era la semplificazione della Hacienda castellana (il tesoro spagnolo); aveva due contabilità separate (la Major e de Cuentas), che si controllavano vicendevolmente. Erano in attrito continuo con gli altri Consigli, di cui controllavano i conti.

Consejos de Cámara (consigli camerali) erano competenti in materia di nombramientos, gracias y mercedes (nomine, grazie e favori).

La Real Audiencia (Real Udienza) era un organo di giustizia. La prima audiencia venne fondata a Valladolid nel 1371, sotto il regno di Enrico II e fu per due secoli il massimo organo di giustizia della Castiglia. Dopo la renconquista di Granada nel 1492, l’audiencia venne divisa in due: quella di Valladolid con potere nella zona a nord del fiume Tago e quella di Granada con competenza a sud del fiume.

Sotto il regno di Carlo V il sistema dell’audiencia venne esteso al resto della Spagna, in Sardegna (1564-1847) – dove continuò a funzionare fino alla fine del Regno –  e nel Regno di Sicilia (1569-1707).

La prima audiencia nelle Americhe venne creata nel1511 aSanto Domingo, e seguirono Messico, Panama, sud America e Filippine.

I Municipios erano l’unità amministrativa locale primaria con a capo è l’alcalde (alcaide o àlcade). Era un’istituzione di origine musulmana, con funzioni amministrative e giudiziarie, introdotta nei regni di León e di Castiglia nell’XI secolo e generalizzata poi in Spagna e nelle sue colonie. Il nome deriva dall’arabo al-qadi, che significa giudice.

La Casa de Contratación fu fondata nel 1503 a Siviglia per il controllo del monopolio del traffico con le Indie, la custodia e l’aggiornamento del Padrón real (1508), sul quale venivano registrate le nuove scoperte. Nel 1717 venne trasferita a Cadice. Attirava constantemente commercianti, artisti e persone in cerca di fortuna.

La Spagna, stando agli esiti attuali, penso sia seconda solo all’Inghilterra come protagonista delle brutture che hanno interessato il continente americano.

La storia non è un sortilegio, ma è condizionata dalle scelte di coloro che si elevano a padroni della terra. Gli ordinamenti prodotti da questi individui hanno veicolato quella che è ora l’America, perfino gli infiniti veti USA contro la Palestina.

Continua a prevalere la legge del più forte e il più forte è quasi sempre il peggiore; quando non lo è, lo diventa o viene eliminato. Riponiamo tuttavia le nostre speranze sui Migliori e che la Resistenza non abbia mai fine.

(Storia moderna  – 7.4.1997) MP

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