Magazine Diario personale
Questa non è una recensione, perché io, tecnicamente, di musica non capisco un cazzo. Per esempio, manco sapevo dell’esistenza di un genere chiamato Latin Pachanga, che è per l’appunto quello a cui fanno riferimento i Numa Sosa & the Guachos.
Ma di questo giovane e interessante gruppo (di cui fa parte un ottimo musicista come Gregorio Arioli – da molti di noi conosciuto come il blogger Greg Petrelli) mi era già capitato di postare il video di “Non voglio te”, impreziosito dall’ottima animazione realizzata da Lucia Bulgheroni. Semplicemente perché mi era piaciuta e mi piace la loro proposta, che unisce musica gradevole e ben suonata a testi all'insegna di una accattivante mescolanza fra italiano, spagnolo e inglese, e soprattutto è in grado di emozionare, che è poi il fondamentale scopo per cui l’Arte esiste.
Sonorità sudamericane e buoni testi, dicevo, eppure di estrema semplicità: “Quel che so dell’Amor è che schiocca baci di bocca in bocca, libero da pudori e ipocrisia." Niente di troppo astruso o concettuale, ma tante frasi come questa che potrebbero fare da colonna sonora a tanti miei scritti.
Numa Sosa & the Guachos sono: Numa Sosa (voce e chitarre), Michele De Leo (chitarra solista), Jacopo Battaini (piano e tastiere), Gregorio Arioli (tromba), Giovanni Franzetti (sax tenore e voce), Francesco Marchese (basso), Stefano Marinucci (batteria e percussioni). La copertina dell'album è del pittore Kirka.
"Guachos" letteralmente sta per "orfani", ma significa anche e soprattutto scapestrati, sbandati, balordi, ragazzi cresciuti per strada.
Che altro aggiungere? Direi solo questo prezioso link, che vi permetterà il preascolto parziale di tutti i brani, e vi darà la possibilità, se vorrete, di acquistare sia l'intero album che i singoli pezzi.
Buon ascolto e buona vita. Rasserenata dagli Artisti. E da questo piacevole "Artista".