Una vita trascorsa in piscina, una bella carriera nel nuoto e un’avventura, cominciata solo da qualche mese ma già ricchissima di soddisfazioni, nel nuoto per salvamento. Federico Gilardi assegna un bel nove e mezzo ai suoi Campionati Italiani Assoluti Primaverili, disputati a Milano durante lo scorso fine settimana, in cui ha raccolto l’oro nei 200 ostacoli, l’argento con la staffetta ostacoli e due bronzi, nei 100 percorso misto e nei 200 superlifesaver; risultati che gli hanno spalancato le porte della nazionale. “Sono felicissimo, non pensavo di poter raggiungere questo livello in così poco tempo” commenta il 23enne della Rari Nantes Torino, “credo che nei prossimi giorni rivedrò più volte il video della gara, per realizzare fino in fondo cos’è successo”. Rispetto a dicembre, Federico è migliorato di oltre 2 secondi nella gara in cui ha vinto il titolo nazionale, ricevendo la prima convocazione in azzurro per il Rescue di Montpeiller di settembre. E lo sguardo è già rivolto al futuro: “per i 200 ostacoli devo continuare il solito lavoro in vasca, ma è nelle altre specialità che vedo i margini di miglioramento più ampi. Devo perfezionare le parti tecniche, come la presa e l’aggancio del manichino, aspetti in cui non sono riuscito a dedicarmi al cento per cento nelle ultime settimane e che ho iniziato ad allenare solo a settembre”.
Già, perché la storia di Federico Gilardi nel nuoto per salvamento è cominciata ufficialmente solo all’inizio dell’attuale stagione agonistica, nonostante qualche sortita nelle competizioni dei primi mesi del 2013. “Ho sempre nuotato a livello agonistico nei 200 dorso, farfalla e stile libero” racconta il neo campione italiano, “e quest’anno ho deciso di provare una nuova esperienza, pur non abbandonando il nuoto”. Motivo per cui Federico si allena al mattino con la squadra della Rari Nantes seguita da Andrea Grassini, e al pomeriggio con quella del salvamento guidata da Stefano Foggetti.
“Le fasi tecniche della gara sono le più complicate e perdere uno o due secondi in quelle può significare compromettere la prestazione” spiega, “devo ancora abituarmi del tutto a queste situazioni, assenti nel nuoto vero e proprio. E poi devo ancora crescere come esperienza, per affrontare tutta la prova con lucidità, anche quando emerge la stanchezza e il rischio di sbagliare la presa o la vestizione del manichino è maggiore. Ma gli anni trascorsi in vasca mi hanno dato velocità e resistenza; una buona basa, che devo continuare a sviluppare”.
La marcia in più di Federico Gilardi risiede nella sua filosofia dell’allenamento, unica via per trasformare un talento in un campione. L’azzurro la applica già da tempo ed essendo istruttore cerca di trasmetterla ai ragazzini che segue. “Dopo la maturità ho deciso di dedicarmi a tempo pieno al nuoto, iniziando anche a lavorare in piscina” conclude, “il primo obiettivo erano le Olimpiadi di Rio 2016 ma dopo le prime stagioni ho capito che non ce l’avrei fatta. Così provai il salvamento, in cerca di nuove soddisfazioni”. A giudicare dai risultati una scelta pienamente azzeccata.





