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Nuova infornata di racconti - L'inutilificio

Creato il 25 febbraio 2014 da Zioscriba
L'INUTILIFICIO
La mia mamma e il mio papà lavorano fin da quand’erano ragazzi all’inutilificio. A casa non si incontrano quasi mai, perché la mamma fa il turno di giorno all’inutilificio e il papà fa il turno di notte, sempre all’inutilificio. Sgobbano in reparti diversi: la mamma in quello leggero che fabbrica ciabatte per gatti e reggitesticoli umani di filo d’amianto, papà in quello pesante che fabbrica doppi attacchi per calessi, scaldabagni a rotelle e il famoso robot che caga. Il robot che caga è il fiore all’occhiello dell’inutilificio, perché tutti i robot che cagano imbrattano continuamente il paese di merda (non fanno nient’altro) e così per pulire e per smaltirla si crea altro Lavoro!
La mamma e il papà lavorano anche di domenica ma per fortuna hanno lo stesso giorno libero, il martedì. Così il martedì lo passiamo tutti insieme a fare shopping al centro commerciale. Ieri è stato molto eccitante perché c’era tutta la nuova linea di prodotti dell’inutilificio, che mamma e papà ci mostravano e ci spiegavano con orgoglio. Abbiamo comprato uno scaldabagno a rotelle più potente (anche se ne abbiamo già tre), l’intera collezione altamoda di reggitesticoli di filo d’amianto per me per mio fratello e per papà, anche se non è che proprio ci servissero, le sensazionali ciabatte arancioni e azzurre per gatti fosforescenti (le ciabatte, non i gatti) anche se per ora mici non ne teniamo, nonché l’ennesimo doppio attacco per calesse, anche se di calessi in paese non ricordo di averne mai visto uno. Per il robot che caga, invece, non c’è stato verso: presentavano l’ultimo modello SPVT, “superdiarrea che puzza veramente tanto”, e c’era una fila di gente coi numeri che faceva a botte e arrivava fino a ben oltre i cancelli del parcheggio.Io per questa cosa del robot ci sono rimasto un po’ male. Certo, ne abbiamo già sei (e stiamo pagando le rate degli ultimi due), ma se tu hai solo modelli vecchi e tutti i tuoi amici hanno quello nuovo che sforna merda squàqquera ci fai la figura del fesso.
L’inutilificio lavora da sempre in perdita, ma allo Stato va bene così e lo aiuta, per preservare i posti di Lavoro.Avrete poi saputo della polemica montata dagli ambientalisti perché il reparto vernici degli scaldabagni a rotelle dove lavora papà sarebbe cancerogeno, ma papà ha detto che l’inutilificio gli paga una bella assicurazione sulla vita, e che quei perdigiorno degli ambientalisti non dovrebbero permettersi di giocare col Lavoro degli altri. In realtà sarebbero abbastanza cancerogeni anche i reggitesticoli di filo d’amianto, ma fa parte dei rischi dell’esistenza, e poi almeno i sabati dispari la mamma mi permette di fare solo finta di metterli.
Due anni fa c’è stata crisi, all’inutilificio. Hanno licenziato uno cieco e senza gambe e prepensionato uno di ottantacinque anni. Le sovvenzioni per il primo e la pensione per il secondo erano molto ricche e gli avrebbero permesso di campare più che bene, ma naturalmente loro ne hanno fatto una questione d’onore, perché vivere senza un Lavoro all’inutilificio non è che abbia molto senso, e allora si sono dati fuoco in piazza e sono morti. Se continuava così si rischiava di perdere altri posti di Lavoro, e i miei hanno detto che in quel caso si sarebbero incatenati in cima alle ciminiere, perché il Lavoro è un diritto basilare della vita, ma per fortuna i nuovi dirigenti (tutti Cavalieri del Lavoro con la Ferrari, quindi possiamo stare tranquilli) hanno trovato il modo di salvare l’inutilificio: turni allungati di due ore non pagate, eliminazione delle ferie e stipendio dimezzato, più l’impegno dei lavoratori a usare almeno due terzi di stipendio per comprare i prodotti dell’inutilificio a prezzo leggermente maggiorato. Abbiamo dovuto stringerci e dormire tutti nella camera matrimonia-le, perché la cameretta dove dormivamo io e mio fratello s’è dovuta stipare di ciabatte per gatti e doppi attacchi per calessi, ma ci siamo sacrificati volentieri per la causa.
Ma poi il vero colpo di fortuna è stata la creazione di un nuovo mercato nel Congo Bergamasco. Infatti un commando di otto vigili urbani del nostro paese invece di rompere i coglioni con l’autovelox ha fatto un colpo di stato in uno staterello africano che è diventato appunto Congo Bergamasco, e ci hanno messo un dittatore fantoccio, Magutto Bangura M’bala Biscott (vent’anni d’esperienza in diplomazia internazionale come negro del parcheg-gio), che se gli indigeni non comprano le ciabatte per gatti li impicca (gli indigeni, non i gatti).Alcuni però stanno cominciando a sentire puzza di bruciato: corre voce che gli schiavi negri (vivi) costino un po’ meno dei lavoratori del nostro paese, e che la vera mira dei nuovi dirigenti sia la delocalizzazione dell’inutilificio nel Congo Bergamasco. In quel caso i miei genitori sono pronti alla rivoluzione.
Intanto io cerco di andare bene a scuola per non rischiare di rimanere senza il mio bel posto di operaio o addirittura impiegato all’inutilificio, mentre mio fratello, che è molto più intelligente, vuole laurearsi in Scienze dell’Inutilità, per diventare dirigente all’inutilifi-cio, così tutti e due potremo sposarci con lavoratrici dell’inutilificio e fare tanti figli da mandare a lavorare all’inutilificio, nel rispetto delle Tradizioni. Quando non studio o prendo brutti voti, i miei genitori e mio fratello un po’ per minaccia un po’ per scherzo mi dicono che se vado troppo male a scuola finirò a spalare la merda dei robot che cagano, o peggio ancora finirò come quel loro amico matto che è scappato a fare il pittore di paesaggi su un’isola greca e non ha mai lavorato in vita sua, poveraccio. Ma io lo so che scherzano. Io sono molto ottimista, e vedo sempre le cose e il futuro in modo roseo e positivo, e so che un bel posto all’inutilifi-cio, alla fine, non me lo leverà nessuno!

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