Magazine Cultura
Nuova recensione Cineland. The Wolf of Wall Street di M.Scorsese
Creato il 28 gennaio 2014 da L'Immagine Allo SpecchioE’ il 1987 quando Jordan Belfort decide di iniziare la carriera da broker a Wall Street ma al termine del praticantato, proprio nel primo giorno di lavoro dopo aver ottenuto la licenza da broker, si verifica quello che è passato alla storia come il “lunedì nero” delle borse. Jordan rimane pertanto senza lavoro e, incoraggiato dalla moglie, ripiega su un modestissimo call center che si occupa della vendita di azioni poco quotate (penny stock) ma assicuranti un 50% delle commissioni al curatore. Grazie al suo approccio aggressivo e agli insegnamenti maturati nella precedente esperienza, Jordan inizia un’inarrestabile cavalcata fatta di truffe ai piccoli risparmiatori che gli faranno guadagnare montagne di denaro subito impiegato in prostitute, oggetti di lusso e (soprattutto) droghe.
All’inizio del XX secolo l’impresario dei Balletti Russi Sergej Diaghilev soleva ripetere “Sorprendimi!” ad un giovane Jean Cocteau che chiedeva consiglio su come diventare famoso. Scorsese famoso lo è, ma sembra essersi scordato il valore che hanno per il pubblico la novità e i colpi di scena. Certo, la sceneggiatura è perfetta, la regia ineccepibile come la recitazione degli attori principali (la ricostruzione del “sapore” di un’epoca un po’meno) e non mancano di certo scene spassose che, collocate al posto giusto nello svolgimento dei fatti, rendono leggere le tre ore di film contribuendo a conferire al tutto un’aura quasi epica.
Ma in tutta l’opera si avverte che qualcosa manca e quel qualcosa è riconducibile alla prevedibilità della storia e alla staticità della figura del protagonista. Un personaggio che non fa mai scattare in noi il meccanismo dell’identificazione, vuoi perché sembra così poco scosso da dubbi morali da farne quasi un personaggio “robotico” (così diverso dal Bud Fox di Wall Street), vuoi perché sin da subito si avverte che Belfort rimarrà un piccolo parassita che si accontenta di operare nella nicchia lasciata inesplorata dalla finanza che conta per avere l’illusione di aver vissuto il suo giorno da leone. E quel che è peggio è che non ci esaltiamo neppure in occasione delle scene corali (festini e orge) dal sapore tribale, un po’ perché sappiamo già cosa aspettarci, un po’ perché basta bazzicare qualche volta Dagospia o un romanzo di Bret Easton Ellis per vederne o leggerne di migliori.
Quello che prevale è invece un senso di malinconia che ci accompagna durante tutta la visione perché abbiamo la riprova di come la stagione del disgusto nei confronti dei comportamenti sopra le righe sia definitivamente finita e perché sappiamo ormai che di personaggi così ce ne sono sempre stati in tutte le epoche e in tutti gli angoli della terra. Magari poteva essere l’occasione per vedere un film senza alcun intento moralistico, con un personaggio totalmente “perduto” al centro della scena. E invece, a cadenze quasi regolari, Scorsese dissemina la sua opera di “grilli parlanti” (la prima moglie, il padre e l’avvocato) che ricordano profeticamente a DiCarpio/Belfort come non si possa vivere un’intera vita sopra le proprie possibilità. A noi sarebbe piaciuto credere, almeno per le tre ore di durata del film, il contrario.
Voto: 3 ½ su 5
(Film visionato il 25 gennaio 2014)
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Tutti pazzi per l’oro
Una caccia al tesoro nei Caraibi è l’occasione per Matthew McConaughey di riscoprire l’amore. Titolo: Tutti pazzi per l’oro Regia: Andy Tennant Cast: Matthew... Leggere il seguito
Da Sbruuls
CINEMA, CULTURA -
La “necessità incompresa” delle liberalizzazioni
Presentato oggi a Milano il 13° Rapporto sul processo di liberalizzazione della società italiana durante l’incontro “Liberalizzazioni, un’incompresa... Leggere il seguito
Da Libera E Forte
CULTURA, SOCIETÀ, DA CLASSIFICARE -
Code Red: gli zombie di Stalin
Durante la Battaglia di Stalingrado gli scienziati sovietici idearono un gas in grado di resuscitare i morti e di mutarli in terribili macchine da guerra. Leggere il seguito
Da Mcnab75
CULTURA, LIBRI -
Riserva e flusso
“Riserva e flusso” (stock and flow) sono concetti economici che lo scrittore Robert Sloan ha adattato per descrivere i media: il flusso (flow) è il feed. Sono... Leggere il seguito
Da Mcnab75
CULTURA, LIBRI -
Belvedere Motor Party
Il 19 e 20 giugno 2015, ore 20:00, presso l’Agriturismo Amicizia, Cassano delle Murge (BA), si terrà un party, un raduno, una fiera … un evento dedicato al Mond... Leggere il seguito
Da Studioartesia
CULTURA, INFORMAZIONE REGIONALE -
“Mosca nei sottoboschi”, la testimonianza di A. Carayon
"Mosca nei sottoboschi", la testimonianza di A. Carayon Moscou dans les sous bois, Mosca nei sottoboschi che... Premio Campiello: i finalisti del 2015 Si è... Leggere il seguito
Da Annalina55
CULTURA, LIBRI
A proposito dell'autore
L'Immagine Allo Specchio
472 condivisioni
Vedi il suo profilo
Vedi il suo blog
I suoi ultimi articoli
-
Nuova recensione Cineland. 1981: indagine a New York (A Most Violent Year) di J.C. Chandor
-
Nuova recensione Cineland. Ave, Cesare! (Hail, Caesar!) di Joel ad Ethan Coen
-
Nuova recensione Cineland. Il caso Spotlight di Thomas McCarthy
-
Nuova recensione Cineland. The Hateful Eight di Quentin Tarantino