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Nuova recensione Cineland. Un piccione seduto su un ramo riflette sull'esistenza di R. Andersson
Creato il 23 febbraio 2015 da L'Immagine Allo SpecchioUn piccione seduto su un ramo riflette sull’esistenza (En duva satt på en gren och funderade på tillvaron) di Roy Andersson con Holger Andersson, Nisse Vessblom, Lotti Tornros, Charlotta Larsson Commedia drammatica, 100 min., Svezia, 2014 39 piani sequenza. Tra questi: un’anziana sul letto di morte tiene stretta una borsetta coi suoi valori per non lasciarla ai figli; su un traghetto si discute su chi può sfruttare il pranzo già pagato da un passeggero appena morto d’infarto; prima di andare in guerra Carlo XII chiede un bicchiere d’acqua e, battendo in ritirata, ha bisogno del bagno; due rappresentanti di oggetti di carnevale attraversano una crisi economica e psicologica; Lotte la Zoppa scambia grappe per baci; diversi personaggi sono contenti di sapere che dall’altro capo del telefono “sta andando tutto bene” mentre intorno a loro l’umanità soffre. È la malinconia, la sofferenza, la debolezza e la corruttibilità dell’uomo il tema trattato da Andersson in questa sua ultima opera del trittico “Living Trilogy”. Il linguaggio si fa metaforico al massimo grado, vera e propria (video)arte. L’inquadratura è fissa, come se lo spettatore seguisse lo spettacolo da una finestra, che limita e include. La messa in scena si fa ultra realistica, poiché nei lunghi piani sequenza tutto è a fuoco, tutto è al suo posto, e tutto ha dignità, che sia in primo o in secondo piano. Sta a noi decidere cosa guardare. Proprio come nella vita vera, spesso ci sono uomini che sono maschere di se stessi, condizione qui rimarcata dal cerone che portano sul viso. Altrettanto spesso le loro movenze sono talmente insignificanti ma tanto ripetute da diventare rituali, allegoriche. E mentre gli schiavi vengono spinti dentro un cilindro musicale che viene arroventato per il diletto di vecchi ricchi, la maschera di Zio Dentone rimane invenduta e un militare arriva sempre in ritardo agli appuntamenti, noi non possiamo fare nulla, se non guardare. Voto: 4 su 5 (Film visionato il 21 febbraio 2015)
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