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Nuove norme sulla caccia in Piemonte

Creato il 17 settembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

L’arrivo dell’autunno, oltre ad attività come la vendemmia o l’inizio delle scuole, dà il via anche ad un’altra “tradizione”: l’avvio della stagione venatoria, dei mesi della caccia. Sin da agosto 2014, però, la Giunta aveva iniziato a pensare ad alcune modifiche nelle norme regolatrici di questo sport, per poter proteggere alcuni esemplari della fauna delle alpi piemontesi, in attesa delle consultazioni sul testo della nuova legge regionale sulla caccia.
La delibera, opera dell’assessore regionale all’agricoltura Giorgio Ferrero, è stata approvata durante la riunione degli assessori. Le novità sono principalmente due: il divieto di usare richiami vivi, argomento peraltro già ampiamente dibattuto in passato, e quello di cacciare la lepre variabile e la pernice bianca. La coturnice è stata invece esclusa dalla lista a causa delle variazioni della specie, che all’esame dei dati statistici si sono rivelate meno preoccupanti di quanto preventivato. Ferrero stesso ha spiegato le ragioni della scelta: – Abbiamo voluto tutelare due specie particolarmente vulnerabili. In questo momento la pernice bianca è considerata a rischio di estinzione su tutto l’arco alpino. Rischio aggravato dal maltempo di questa estate, che ne ha reso ancora più critiche le condizioni di vita.- Diversa la motivazione per la lepre variabile: -A oggi in Piemonte non esistono censimenti affidabili. Per questo abbiamo scelto di rendere concreta l’attenzione all’ambiente e alla tutela delle specie animali a rischio che ci compete, e in cui fortemente crediamo.- La seconda è, come accennato, il divieto dello sfruttamento di richiami vivi, che utilizzava il canto di uccelli di piccola taglia, ingabbiati, per attirarne altri della stessa specie a portata di arma.
In ogni caso, continua Ferrero, -Alla vigilia dell’apertura della caccia abbiamo assunto altri provvedimenti.- Uno di essi consiste nell’obbligo per i cacciatori, imposto dai presidenti degli ambiti di caccia, dell’utilizzo di indumenti (giubbotto o bretelle) catarifrangenti, per la sicurezza propria e di chiunque altro possa essere nei paraggi.

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