In attesa del collocamento di Sisal e soprattutto di Poste Italiane il listino si allunga grazie a nuove quotazioni in Borsa di importanti matricole.
Era dal 2007, anno boom di collocamenti IPO (Initial Public Offering – Offerta Pubblica Iniziale), quando si quotarono ben 32 società con una raccolta pari a 3,5 miliardi di euro, che non si vedevano così tante nuove quotazioni in Borsa.
Nel 2013, anno di crescita per i collocamenti, furono 16 le IPO, con una raccolta di 1,2 miliardi, che superarono di gran lunga i 203 milioni raccolti nel 2012, confermando la ripresa del mercato azionario.
Nel 2014, considerando le IPO già portate a compimento (come Anima Holding) e quelle prossime di Cerved, Fineco e Fincantieri, la Borsa beneficierà di una raccolta superiore ai 2,8 miliardi di euro, senza contare i collocamenti prossimi, i pù importanti dei quali saranno Sisal e soprattutto Poste Italiane.
Insomma, la fase positiva delle Borse degli ultimi 5 anni è stata l’artefice del fenomeno IPO che, precisiamo, non si sta manifestando solo in Italia ma anche in Europa e negli USA.
Le nuove quotazioni in Borsa di questa estate 2014.
L’Offerta di vendita e sottoscrizione di parte del capitale di Cerved Group, il primo gruppo italiano dedicato ai servizi di indagine del rischio di credito di imprese e privati rivolto a banche e finanziarie, è iniziata il 9 giugno e si è conclusa ieri.
Il 24 giugno è la data prevista per l’inizio delle contrattazioni ed il prezzo è stato fissato a 5,10 euro per azione (la forchetta era compresa tra i 5 e i 6,5), per una capitalizzazione di Borsa di 995 milioni di euro. La raccolta servirà alla società, tra l’altro, a rimborsare un bond da 250 milioni in scadenza nel 2019.
Il 16 giugno è iniziata l’IPO di Fineco, la banca online di Unicredit. L’operazione si concluderà il 26 giugno, mentre la negoziazione delle azioni è fissata per il 2 luglio.
Sarà collocato sul mercato il 30% del capitale, di cui il 90% è riservato agli investitori istituzionali ed il 10% ai piccoli investitori. Una quota è riservata anche ai dipendenti e promotori finanziari. Le azioni sono offerte ad un prezzo compreso tra 3,50 e 4,40 euro ciascuna, il lotto minimo è di 1.000 azioni. L’operazione valorizza Fineco tra i 2,12 e i 2,67.
Tra le nuove quotazioni in Borsa troviamo Fincantieri, che è tra le più importanti società di costruzioni navali al mondo, controllata al 99,355% da Fintecna, finanziaria del Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’offerta pubblica di vendita e sottoscrizione è iniziata il 16 giugno e si concluderà il 27 giugno, mentre l’inizio delle negoziazioni è previsto per il 3 luglio.
Sul mercato sono offerte 703,98 milioni di azioni al prezzo compreso tra 0,78 e 1 euro ciascuna, pari al 39,22% dell’intero capitale della società. Il lotto minimo acquistabile è di 4.000 azioni, ma per i dipendenti della società scende a 2.000. Agli investitori istituzionali è riservato l’80% dell’offerta, mentre ai risparmiatori e ai dipendenti va il restante 20%. L’offerta prevede anche la bonus share, cioè l’assegnazione gratuita di una azione ogni 20 sottoscritte se verranno mantenute per un anno, mentre per i dipendenti Fincantieri sarà di una azione ogni 10 sottoscritte.
Anche la società di giochi e scommesse Sisal sarà tra le nuove quotazioni in Borsa e sbarcherà presto a Piazza Affari, probabilmente il prossimo mese di luglio, e non sono ancora note le condizioni dell’IPO.
Sisal è controllata per il 36,5% da Apax Partners (grosso gestore di fondi di private equity), per il 36,5% da Permira (società finanziaria britannica), per il 20% da Clessidra (società di private equity) e per il 7% da altri azionisti.
Infine, Poste Italiane, la più attesa. Parliamo della più imponente e importante tra le nuove quotazioni in Borsa del 2014, che avverrà presumibilmente il prossimo novembre.
Il Governo punta a quotare a Piazza Affari il 40% del capitale. L’offerta sarà riservata per lo più agli investitori istituzionali, ma buona parte interesserà anche i privati e prevede azioni gratuite o a forte sconto per i dipendenti.
Insomma, sembra che i segnali positivi sulla ripresa economica inducano anche le piccole e medie società ad avere fiducia nella Borsa per trovare nuova linfa per un rilancio degli investimenti e dell’occupazione, fiducia che era scemata nel corso di questi ultimi anni.