La lettera recapitata all’Eco di Bergamo ha fatto scalpore. Ancora non è certo si tratti di mitomane, di pedofilo o quanto altro. Intanto è sicuramente una autoaccusa. Alcuni elementi, si apprende non sono stati resi noti perchè tra quelle righe potrebbe nascondersi qualcuno che realmente sa. Una cosa però è certa i particolari sembrano essere tratti dalle cronache di questi ultimi mesi. Attualmente i Ris stanno indagando sulla lettera ci potrebbero essere impronte digitali e sudore, da cui ricavare il profilo genetico.
Sembra però che le analisi sul foglio A3 scritto con un semplice normografo non si fermerebbero alle prove scientifiche.Una pista conduce a Facebook. Infatti gli investigatori stannoanalizzando il modo in cui è stata scritta la lettera confrontandola con i messaggi lasciati sulla bacheca di Facebook nei vari gruppi dedicati a Yara ben oltre 100mila utenze e profili virtuali. Ogni piccola lettera sarà infatti passata ai “raggi x” dagli inquirenti, sempre più portati a credere al mitomane.
C’è poi chi crede che la lettera sia stata mandata per dare una nuova scossa all’inchiesta. Già a marzo infatti proprio sulla bacheca virtuale una ragazzina che si diceva la migliore amica di Yara scriveva di sapere chi fosse l’assassino e che a Brembate lo conoscessero tutti. Il profilo però pare fosse stato rubato alla dodicenne, la cui madre aveva sporto denuncia.Insomma FB con il delitto di Yara sembra essere in stretto rapporto. E se ora le indagini scoprissero una nuova traccia proprio dentro il più famoso socialnetwork?
L’Eco di Bergamo poi in questi mesi ha ricevuto con certezza almeno 3 lettere anonime la prima a gennaio in cui si diceva di cercare il corpo di Yara nel cantiere di Mapello, l’altra a fine marzo che raccontava che nel campo, la sera dell’omicidio, c’erano ben tre ragazzi.
Intorno al caso di Yara cosi come a tutti gli altri orribili delitti di cui è costellata la cronaca italiana non è difficile trovare mitomani. Ma chi sono?
Sono persone sofferenti e con la psiche malata!La mitomania è definita come pseudologia o mendacità patologica è un disturbo mentale che si configura come esaltazione eccessiva di sè. Chi ne soffre ha la tendenza a raccontare bugie, quotidianamente, fino ad arrivare a crederci. Molti dei mitomani che intervengono nei casi di cronaca sono veramente convinti di essere gli assassini. Tanti sono i mitomani che nei gialli italiani si sono inseriti agevolmente.
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