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Nuovi test genetici per il cancro alla prostata

Creato il 21 gennaio 2013 da Laprostata @espriweb

test di verifica cancro alla prostata cancro al seno I ricercatori del Kimmel Cancer Center di Jefferson (KCC) hanno sviluppato nuovi test genetici diagnostici e prognostici per il cancro alla prostata. Grazie a questi test, è possibile prevedere con maggiore precisione gli esiti di sopravvivenza dei pazienti affetti da questo terribile tumore e distinguere i casi clinicamente più rilevanti. Uno studio è stato condotto analizzando più di 350 vecchi casi. Utilizzando tre oncogeni, c-Myc, Ha-Ras e v-Src, i ricercatori sono riusciti a distinguere i pazienti morti per cancro alla prostata da quelli sopravvissuti o, comunque, deceduti dopo più di 30 mesi e, quindi, non considerati più a rischio di recidiva. I risultati ottenuti con questi test genetici sono di gran lunga superiori rispetto a quelli ottenuti dai test precedenti. Data la diversità delle informazioni fornite dalle vecchie tecniche di indagine, alcuni uomini potevano vivere solo altri 2 anni, mentre altri potevano sopravvivere anche 20 anni. I nuovi test genetici, invece, permettono di comprendere meglio il rischio di cancro alla prostata e di sviluppare terapie più mirate ed efficaci. Gli studi condotti in precedenza sugli animali ed in particolare sui topi, presentavano dei grossi limiti, in quanto il loro sistema immunitario poteva reagire in modo imprevedibile. Ora, invece, i ricercatori sono riusciti a superare questi problemi. L’identificazione delle firme genetiche del cancro al seno, aveva già in passato permesso di comprendere meglio la malattia e ciò ha spinto la ricerca a cercare di ottenere risultati simili anche con il cancro alla prostata. Grazie a queste nuove firme molecolari specifiche del tumore alla prostata, gli scienziati hanno ora a disposizione una grande risorsa grazie alla quale migliorare il modo di gestire e di curare questa diffusa malattia.


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