LA COMUNICAZIONE TEATRALE
Il Teatro è movimento, vita, corpo, figura, musica, luce ecc. La sua caratteristica primaria è il confronto diretto tra attore-spettatorePotremmo definirlo una forma di comunicazione non mediatica, cioè senza mediatori non-umani. (mezzi tecnici)Altra caratteristica fondamentale è la sua irriproducibilità :
Ogni volta che uno spettacolo è replicato, cambia
IL PUBBLICO
L'UMORE DELL'ATTORE
POSSIBILI INCONVENIENTI
Le sue principali caratteristiche sono:IMMEDIATEZZACOMPRESENZA EMITTENTE/RICEVENTE
Ogni qualvolta che lo spettacolo si replica, (concezione moderna, anticamente lo spettacolo non veniva replicato), non solo l’attore non può mai ripetere perfettamente le stesse cose, (non è una macchina) così il pubblico a maggior ragione cambia, è diverso, quindi diverse saranno le sue reazioni e sopratutto la sua personale interpretazione.
CODICI RIPRODUCIBILI:Scenografia, costumi, luci, copione, musiche.
SUPPORTO:Attore.
Il luogo dove si svolge lo spettacolo è il palcoscenico. Questo può dirsi non solo del palco vero e proprio che si trova nei teatri al chiuso o all’aperto, ma anche a forme geometriche immaginarie che separano scena e spettatori, o che li integrino insieme. La scenografia è composta da questi elementi essenziali:
- Quadro - telaio esterno verticale fisso
- Boccascena - interno del quadro composto di elementi mobili (quinte, arlecchino, sipario, schermi dcc.)
- Palcoscenico - interno ed esterno (proscenio)
Il fondale, in tela, cartone, faesite, compensato o può anche essere in muratura o uno schermo sul quale proiettare diapositive.Le quintesono mobili e possono essere degli stessi materiali del fondale. Per dare un senso prospettico le quinte sono sovrapposte e convergenti al centro.Tutta la scenotecnica è rafforzata dalla sottolineatura data dagli effetti luminosi, quindi l’illuminazione per una rappresentazione è fondamentale.Fasci di luce possono sottolineare l’intervento di un personaggio, seguirlo nella fuga tra la platea.. possono anche rappresentare lo sfondo... ad esempio le luci di una città.
Il regista
E’ colui che interpreta il testo e lo “fa suo” cioè dà vita alla “scrittura scenica” .Il regista decide gli interpreti, i ruoli, le musiche, e si avvale di collaboratori fidati per i costumi (costumista) e le scenografie (scenografo).La prima fase di lavoro che il regista compie sono le sedute di lettura: tutti insieme, gli attori e il regista leggono il copione seduti a tavolino. In questi primi incontri il regista dà agli attori suggerimenti interpretativi e indicazioni comportamentali e di carattere dei vari personaggi.La fase successiva è la prova sul palcoscenico dove si individuano e si stabiliscono i movimenti degli attori sul palcoscenico le loro entrate e le uscite.Le prove con le scenografie, le luci e i costumi sono le ultime.Quando tutto è pronto... lo spettacolo ha inizio…COME E’ FATTO UN TESTO TEATRALE ?
-Scena 1°-
Siamo nel magazzino dell’ “Ufficio brevetti e invenzioni”.
Inserviente 1 - Sì sbagliando s’inventa (al computer) a te chi ti hainventato ha proprio sbagliato!Inserviente 2- Con chi ce l’hai?Inserviente 1- Con sti scatoloni elettronici.Inserviente 2- Eh?Inserviente 1- Il cervello elettronico, il computer, il PC come diavolo si chiama luiMa se per tanti anni le abbiamo catalogate a mano le invenzioni……che bisogno c’era di mettere adesso tutti i dati lì dentro? Come dice il capo, il futuro!Inserviente 2- (davanti al computer) Futuro?! Ma qui anziché andare avanti andiamo indietro! E sbrigati malvagio quanto ci vuole? (sulla scala) Allora? Cominciamo? Inserviente 3- (da sotto) Sì, sì passami quell’aggeggio...Piano!Inserviente 2- (sulla scala) La vasca per i pesci?!
I copioni spesso sono divisi in atti e avvolte gli atti possono avere dei cambi di scena. Vi sono però anche delle commedie che sono degli atti unici.
Nel copione si trovano generalmente brevi cenni ambientali che sono sempre all’inizio atto o scena.I suggerimenti di atteggiamento o umore del protagonista, si mettono tra parentesi prima dell’inizio del dialogo, dopo il nome del personaggio che deve fare la battuta.