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Nuovo codice forestale in Brasile: Greenpeace si appella al presidente Rousseff

Creato il 27 aprile 2012 da Yellowflate @yellowflate
Nuovo codice forestale in Brasile: Greenpeace si appella al presidente RousseffIl  nuovo  codice forestale brasiliano è stato approvato mercoledì mattina in via definitiva dal Parlamento. 247 voti a favore e 184 contrari, il testo di legge è stato licenziato dall’Assemblea federale dopo mesi di scontri e polemiche tra le forze politiche. “I coltivatori avranno più stabilità e sostegno politico – ha sottolineato Paulo Piau, estensore della legge di riforma -. La produzione e l’ambiente non potranno che beneficiarne. Con una legge confusa, non ci sono invece benefici”. L’opposizione grida al disastro: “negli anni abbiamo rallentato la deforestazione e intensificato la produzione. Ora con questa nuova legge stiamo per modificare tutti quegli aspetti che avevano portato ad un decremento del tasso di deforestazione”, accusa Sarney Filho. Appelli al presidente Rousseff sono arrivati da Greenpeace. “È incredibile che il codice forestale sia stato eroso poche settimane prima del vertice di Rio ospitato dal Brasile”, è la critica dell’associazione in difesa dell’ambiente. Nella città brasiliana si terrà dal 20 al 22 giugno prossimi la Conferenza Onu sullo sviluppo sostenibile Rio+20. La legge attualmente in vigore, risale al 1965 e prevede l’obbligo per i proprietari di terreni di preservarne una parte, con percentuali diverse da regione a regione che oscillano tra il 20 e l’80 per cento. Nel codice riformato oggi per esempio si prevede un amnistia per tutte le irregolarità commesse prima del luglio 2008. Irregolarità stimate dai gruppi in difesa dell’ambiente in circa cinque miliardi di dollari in eco-crimini.

Il nuovo Codice Forestale potrebbe essere l’inizio della fine delle foreste pluviali. Si tratta di nuove leggi che lasceranno impuniti tutti i responsabili della grave deforestazione di molte aree del paese, a cominciare da quella amazzonica. Pesantemente modificate le Aree di preservazione permanente, le zone di riforestazione obbligatoria uguali e inviolabili nate nel 1989 con il fine di franare la deforestazione selvaggia delle zone più vulnerabili. Il nuovo Codice all’insegna della flessibilità aumenterà la possibilità per i proprietari terrieri di sottrarsi all’obbligo di ripiantare dove ce n’è bisogno in nome dell’equilibrio naturale, ma che – come precisano i suoi sostenitori – favorirà quell’universo di piccoli produttori che tirano avanti grazie alle piantagioni che coltivano sulle rive dei fiumi.  Il Wall Street Journal ed El Pais paralno di una perdita potenziale che oscilla tra i 400mila e i 700mila chilometri quadrati di bosco, l’equivalente della Svizzera e la Germania o di tutta la penisola iberica.

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