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Nuovo ordine mondiale e guerra globale: una visione spirituale.

Creato il 02 giugno 2012 da Tnepd

Nuovo ordine mondiale e guerra globale: una visione spirituale.

- Pubblichiamo due articoli di Piero Cammerinesi
tratti dal sito Coscienze in rete -

Nuovo Ordine Mondiale e visione spirituale del mondo

di Piero Cammerinesi

(corrispondente di Coscienzeinrete Magazine negli Stati Uniti)

“Si è alla vigilia di eventi che possono essere gravemente distruttivi per l’uomo o preludere a una rinascita nel segno dello Spirito”.

(Massimo Scaligero, Iniziazione e Tradizione)

Houston, 8 maggio 2012.

Chi ritiene di percorrere un sentiero spirituale ha il dovere di non confinare tale attività solo nella parte più intima della propria individualità.

Al contrario, deve misurarsi costantemente con il mondo esteriore, deve imparare a interpretarne le dissonanze e gli enigmi mediante le conoscenze e le capacità acquisite grazie al lavoro interiore.

È l’uomo intero a percorrere un sentiero spirituale, non solo la sua testa. Il fatto che la testa sovente rifugga dal ‘contaminare’ la pura riflessione spirituale con la contraddittorietà spesso incomprensibile del mondo esteriore, con la presunzione di mantenere ‘puri’ determinati contenuti – non messi al vaglio della realtà esteriore – fa pensare alla pretesa dell’eremita di aver vinto le tentazioni della carne solo per il fatto di non essersi più allontanato dal proprio eremo.

Al contrario, misurare le proprie esperienze interiori e le proprie conoscenze con la poliedricità del mondo esteriore insegna a guardare alla totalità del mondo – e non solo alle verità ‘protette’ di cui ci siamo appropriati – come επιφανεια, manifestazione del divino.

Una di queste realtà – forse la più complessa perché a sua volta ‘contaminata’ da istanze personalistiche – è quella politica, che ci riesce difficile da osservare nel suo insieme e soprattutto da interpretare alla luce del sentiero spirituale, perpetuando in tal modo dentro di noi la nefasta separazione di scienza e religione.

Un argomento politico poco noto alle grandi masse ma particolarmente attuale per le nuove generazioni di utenti del web è quello del NWO o Nuovo Ordine Mondiale.

Il fatto che quest’argomento sia quasi esclusiva di autori o divulgatori spesso poco attendibili, ha fatto sì che esso, sin dall’inizio, venisse giudicato dai frequentatori del mainstream come una fantasia complottista. In tal modo si muovono le opinioni umane e non è peregrino ipotizzare che le stesse vengano indirizzate sapientemente da chi sa come conseguire i propri obiettivi attraverso la manipolazione delle masse.

La ‘banalizzazione’ di questo progetto e il suo venir praticamente monopolizzato da parte di correnti ‘alternative’, new age e ‘complottiste’ ne ha di fatto svuotato, agli occhi della pubblica opinione, le caratteristiche di estrema autenticità e di inquietante pericolosità.

Il NWO nasce dalla convinzione anglo-americana di aver dato vita, con la nascita degli USA, ad un Paese con un destino unico e provvidenziale.

Una luce tra le Nazioni, un modello di civiltà, libertà e democrazia, una speranza per tutti i popoli in difficoltà, come efficacemente simboleggiato dalla statua della libertà. Dopo la II guerra mondiale questa convinzione, nutrita all’interno dei circoli anglosassoni – occulti e non – è stata di fatto ‘esportata’ in tutto il mondo, diventando in qualche modo una verità assodata per tutti.

In fondo, come sosteneva Goebbels, una menzogna ripetuta all’infinito diventa verità…

L’american dream, la musica, l’abbigliamento, la politica, la cultura, tutto è espressione dell’eccezionalità nordamericana.

Gli Stati Uniti d’America rappresentano per i circoli che coltivano il NWO – e il New American Century – la civiltà che ha raccolto l’eredità dell’Impero Romano. E le similitudini – per singolare che ciò possa apparire – non mancano: basti pensare che il primo appezzamento di terreno su cui sorse Washington DC si chiamava Rome ed il proprietario era un certo signor Pope! Ma non è tutto; vi scorreva all’interno un fiumiciattolo, che si chiamava, guarda caso…Tiber!

L’eredità imperiale, cosmopolita, culturalmente e militarmente dominante della Roma imperiale viene dunque raccolta dal nuovo Stato, nato dagli ideali massonici della ‘Terra promessa’; una ‘New Rome’ a partire dalla Gran Bretagna e dall’America, un Impero mondiale, un ‘pensiero unico’ ed uno stile di vita globale.

“A tale fine nacque una nuova nazione, gli Stati Uniti d’America, il primo ‘Stato mondiale’, costituito da immigranti provenienti da ogni parte del mondo invece che da una sola comunità etnica; una nuova Atlantide com’era intesa dall’occultista britannico dell’era elisabettiana John Dee, consigliere della Regina Vergine e da Francis Bacon, Cancelliere di Guglielmo I e sostenuta dall’élite scientifico-sacerdotale”. (1)

Francis Bacon vagheggiava una ‘Nuova Atlantide’ in cui l’America del Nord sarebbe stata guidata da un’élite di scienziati-filosofi – il che nel linguaggio odierno comprenderebbe uomini d’affari, avvocati, docenti universitari etc. – interamente rivolta al materialismo ed al profitto. Un Novus Ordo Seclorum destinato a dominare il mondo in opposizione al vecchio ordine rappresentato dall’Oriente, con la sua oligarchia di sacerdoti-politici. Lo stesso Alexis de Tocqueville così si espresse, negli anni ’30 del XIX secolo, sull’emergente potenza americana: “Sto mettendo a fuoco le nuove caratteristiche in cui il dispotismo può presentarsi nel mondo. La prima cosa che colpisce è la visione di una quantità innumerevole di persone – tutte simili e identiche – che si affannano a procurarsi i piaceri più meschini e insignificanti con i quali riempire le proprie esistenze. Ciascuno di loro, vivendo separatamente, è estraneo al destino degli altri; i suoi figli e i suoi amici più stretti rappresentano per lui l’intera umanità. Quanto al resto dei suoi concittadini, sono accanto a lui ma lui non li vede; li tocca ma non li sente; lui esiste in se stesso e solo per se stesso; se gli resta la sua famiglia non può dire in nessun caso di aver perso il proprio Paese.

Al di sopra di questa popolazione umana si trova un immenso potere tutorio che si arroga il diritto di assicurare loro le gratificazioni e di controllarne il destino. Questo potere è assoluto, capillare, regolare, previdente e delicato. Potrebbe assomigliare all’autorità di un genitore se – come nel caso di un genitore – l’obiettivo fosse quello di preparare i giovani alla maturità ma, al contrario, esso cerca di mantenerli in una fanciullezza perpetua; è ben contento che il popolo sia felice a patto che esso non pensi a nulla se non a essere felice”. (2)

Potremmo addirittura far risalire il germe del NWO all’XI secolo, allorché i Normanni conquistarono la Gran Bretagna e la Sicilia, ponendo nel popolo anglosassone il principio del materialismo destinato a gettare le basi del ‘Nuovo Mondo’.

Le società segrete britanniche e successivamente anglo-americane hanno costantemente lavorato per porre il mondo intero sotto il giogo del materialismo. Da quest’autoinvestitura – e dal conseguente obiettivo di una dominazione mondiale anglo-americana – alla propensione a considerare lecita la propria missione di ‘esportatori’ di civiltà e democrazia il passo è breve ed è passato attraverso la creazione della Società delle Nazioni prima e delle Nazioni Unite poi.

Tutte le ‘creature’ di questa civiltà sono state ideate per assolvere al loro compito, vale a dire quello di asservire il mondo intero ai propri interessi. In fondo il principale obiettivo di qualsiasi Impero è quello di mantenersi tale. Il liberismo economico sregolato, il consumismo fine a se stesso, la globalizzazione, l’onnipotere dei media sono tutte istanze che portano allo svilimento dell’uomo che – ridotto a consumatore – viene privato della sua dimensione spiritualmente libera.

Nonostante il mondo americano faccia un uso sfrenato della parola libertà, le sue azioni hanno regolarmente tradito tale ideale, inizialmente all’esterno dei propri confini ed oggi anche all’interno.

“Cos’è la libertà per un americano? Quello che gli serve a render la vita più comoda possibile. Chiama libertà quello che deve intrecciarsi con l’ordine sociale in modo che ciascuno possa procedere nel migliore dei modi nel mondo esteriore. Libertà per gli americani è un prodotto utilitaristico”. (3)

Il compito che il NWO si è assunto è stato sin dall’inizio – una volta eliminata l’influenza spiritualmente equilibrante dell’Europa centrale con due guerre mondiali – quello di dominare il mondo raccogliendo il testimone della civiltà romana e dedicandosi all’ ‘educazione’ dello spirito russo. I programmi dell’Ovest anglo-americano – come rileva Rudolf Steiner nel primo Memorandum del 1917 – sono “illusori e fittizi”, parlano di libertà ma rendono impossibile la vera libertà al resto del mondo trasmettendo l’impressione che solo loro siano in grado di fare qualcosa per la salvezza del genere umano. (4)

“La metà di questo secolo [il XX] sarà un momento molto significativo. (…) Infatti questo dominio del materialismo porta al tempo stesso in sé il germe della distruzione. La distruzione che è iniziata non si fermerà. (…) E la responsabilità di tutto ciò ricadrà su quella parte cui spetterà il dominio mondiale”. (5)

Dalla metà del secolo XX, finito il secondo conflitto mondiale, chi non si assoggetta al progetto del NWO ha, infatti, due sole prospettive: vivere nel terrore o venir distrutto.

Il terrore dei comunisti durante la guerra fredda prima, il terrore dei cinesi e dei coreani poi, degli arabi oggi. Angosce create ad arte e diffuse capillarmente nelle popolazioni mondiali per impoverire il tessuto animico e per inibire possibili reazioni. Come previsto da Orwell nel suo 1984 la pratica dell’odio e della paura rende le masse manipolabili.

Oppure la distruzione: la distruzione dell’Afghanistan, dell’Iraq, della Libia, di tutti gli Stati sovrani che non si sono piegati al loro disegno di predominio mondiale.

Lo stesso progetto europeo è stato sostenuto e promosso instancabilmente dagli USA con la finalità evidente di portare l’intera Europa sotto l’ala protettrice dell’aquila americana e della NATO e alleata all’Orso russo – nel frattempo addomesticato con il consumismo – per contrastare quella che sarà la vera sfida del XXI secolo, come la Germania lo fu nel XX: la Cina.

Facile intravedere dietro questo disegno strategico “la costruzione di un nuovo Impero Romano globale basato sull’unione euro-americana, che servirà in modo esemplare da veicolo all’incarnazione di Ahriman, lo Spirito che si prefigge di dominare il mondo intero per trasformarlo nella sua ‘mente collettiva’. La massoneria ha portato proprio a questo: la creazione di un Impero Romano globale di materialismo”. (6)

Ora è il turno della Siria e prossimamente lo sarà dell’Iran. Il progetto di demonizzazione dell’Islam – a parole naturalmente tale demonizzazione viene puntualmente negata – ed il mito del Clash of Civilizations (scontro di civiltà) di Samuel Huntington sono stati abilmente messi in atto da decenni ed oggi iniziano a dare i loro risultati, con maggioranze silenziose qui negli USA pronte ad appoggiare altre guerre di espansione, una volta chiamate ‘guerre giuste’ ed oggi divenute, quasi per magia, ‘guerre umanitarie’.

Il concetto di guerra umanitaria o di terroristi – che quando combattono dalla propria parte sono patrioti e quando sono dalla parte avversa diventano terroristi – sono il risultato di una profonda ‘contaminazione’ del linguaggio che è stato piegato alle esigenze dell’Impero, il quale non può rischiare di vedere le proprie scelte inficiate da un eventuale mettersi di traverso di un’opinione pubblica che chiami le cose con il loro nome, che con il termine guerra intenda morte, distruzione, fame, ingiustizia. Allora se la chiamiamo guerra umanitaria mettiamo in primo piano il bene che si pretende di perseguire, così che il termine guerra evocherà al massimo un riferimento ai collateral damage, ai danni collaterali.

Oggi la “guerra globale al terrorismo viene presentata come ‘scontro di civiltà’, una lotta tra valori e religioni in competizione, mentre in realtà si tratta di una pura e semplice guerra di conquista, determinata da obiettivi strategici ed economici”. (7)

Che poi sono l’assicurare – sotto la direzione della Banca Mondiale e dell’IMF, il Fondo Monetario Internazionale – agli USA ed ai loro alleati il controllo delle fonti di energia, la privatizzazione delle aziende di proprietà statale ed il trasferimento delle risorse economiche dei Paesi aggrediti nelle mani del capitale straniero.

Ora però – con le recenti vicende di Siria e Iran – per la prima volta negli ultimi decenni questa incontrastata espansione sembra venir ostacolata dall’opposizione combinata di Russia e Cina. Allora ai proclami di guerra si sostituisce il subdolo alimentare la guerra civile interna con la speranza che un altro regime sgradito – o non più gradito – all’Impero venga rovesciato da improbabili ‘primavere arabe’, come è già accaduto nel caso di Tunisia, Egitto e Libia.

Tutta l’attenzione continua comunque a essere sistematicamente indirizzata verso l’esterno, mentre all’interno degli USA sono in continuo aumento le misure antidemocratiche e le limitazioni delle libertà individuali, con la militarizzazione della polizia, i poteri praticamente illimitati attribuiti da Obama alla Homeland Security, con il rinnovo quadriennale, nel 2011, del Patriot Act che sancisce la legalità di arresti, torture e finanche di uccisioni di cittadini americani se richiesto dalla ‘sicurezza nazionale’ nonché di controllo – meglio dire spionaggio – pressoché assoluto sull’intera popolazione.

Tutto ciò fa pensare che qualcosa stia vigorosamente spingendo le élite dominanti ad accelerare la realizzazione del progetto del NWO attraverso sempre più manifesti processi di controllo e di mistificazione degli eventi a livello mondiale.

Probabilmente questo è dovuto a due ordini di fattori.

Prima di tutto all’aumento esponenziale delle persone che – grazie ad Internet – riescono ad informarsi in tempo reale di quanto accade nel mondo, sfuggendo alle ‘sirene’ del mainstream, da anni ormai quasi completamente embedded. In secondo luogo al ‘risveglio interiore’ di molte persone che iniziano a prendere posizione – interiormente ed esteriormente – contro la realizzazione del progetto del NWO, che sta palesemente trascinando l’umanità su una china disastrosa.

Gli effetti della crisi economica del 2008 stanno infatti palesando le contraddizioni del liberismo assoluto – che ha di fatto deificato il ‘Mercato’ ponendolo al di sopra di ogni valore umano – mostrando il vero volto del progetto di un Nuovo Ordine Mondiale.

Rudolf Steiner affermò espressamente, nel lontano 1919, che “l’elemento anglo-americano potrà certamente conseguire il dominio mondiale ma senza la tripartizione della società tale dominio inonderà il mondo con la malattia e la morte della cultura” (8).

Vale a dire che senza la ‘correzione’ dell’idea della tripartizione dell’organismo sociale il modello anglosassone non porterà che degradazione alla cultura umana.

Quali sono dunque, alla luce di queste indicazioni, le conseguenze per l’umanità di questo modello in termini di sofferenza per la vita umana? Il capitalismo sfrenato, il consumismo, la globalizzazione, l’inquinamento, la diffusione capillare della droga, la volgarizzazione della cultura, sostituita dal culto delle immagini televisive, l’apparire a scapito dell’essere.

Il perpetuarsi di vastissime sacche di miseria e di degradazione e l’incessante ricorso alla guerra e alla sopraffazione di chi non segue gli stessi principi sociali o politici.

Come non riconoscere negli eventi di oggi le avvisaglie di quella ‘terza prova’ cui alludeva Massimo Scaligero come a una necessaria correzione al deragliamento della cultura occidentale: “Questa contraddizione giunta collettivamente al limite, ormai per la seconda volta, nell’attuale secolo, conoscerà la sua istanza risolutiva nei prossimi decenni quando si presenterà la terza prova: la quale è virtualmente cominciata e pesa ormai su ciascun essere umano, come segreta angoscia, come segreta paura, come senso d’inutilità e senso di impotenza.” (9)

Il senso di angoscia che pervade – ormai da decenni – le popolazioni umane è stato creato ad arte dalle élite dominanti per mantenere le persone in uno stato di continua soggezione, di paura di perdere quanto si è acquisito – quando non la vita stessa – sempre per colpa dell’altro: il bolscevico, il brigatista, il terrorista…

Quale via d’uscita?

L’unica possibile; quella della consapevolezza e della lucidità sempre maggiori di chi intraprende con serietà un percorso spirituale.

Quella di un’azione interiore e di una trasformazione progressiva di se stessi in accordo con la lucida comprensione dei segni dei tempi.

Senza trascurare la pervicace tenacia nell’indagare ogni aspetto della nostra vita – compresa la politica, la storia e l’economia – alla luce della conoscenza spirituale, che deve divenire il nostro fedele strumento di conoscenza sia del Mondo spirituale sia di quello fisico.

“L’ora presente – scrive Massimo Scaligero – è grave: non è una espressione retorica, questa. Chi conosce come realmente stiano le cose, sa che quei pochi che hanno una qualunque responsabilità interiore, non dovrebbero ormai perdere più un minuto di tempo, non dovrebbero più rimandare di un attimo la loro decisione per quei superamenti che in segreto essi veramente conoscono di quale natura debbano essere”. (10)

(1) Terry Boardman, Rome and Freemasony. The greatest irony. http://www.monju.pwp.blueyonder.co.uk/NWO11.htm

(2) Alexis de Tocqueville, Democracy in America

(3) Rudolf Steiner, O.O.157 Destini umani e destini del popoli

(4) Rudolf Steiner, O.O.24 I Memorandum del 1917. Tilopa, 1991. Pag.33

(5) Rudolf Steiner, O.O.194 La missione di Michele – La manifestazione dei segreti dell’essere umano

(6) Terry Boardman, Rome and Freemasony. The greatest irony. http://www.monju.pwp.blueyonder.co.uk/NWO11.htm

(7) Michel Chossudovsky, Towards a World War III Scenario. https://store.globalresearch.ca/store/towards-a-world-war-iii-scenario-the-dangers-of-nuclear-war/

(8) Rudolf Steiner, O.O.194 La missione di Michele – La manifestazione dei segreti dell’essere umano

(9) Massimo Scaligero, Iniziazione e Tradizione, pag.42

(10) Ibidem

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Global War e guerra di tutti contro tutti: dove stiamo andando?

di Piero Cammerinesi

(corrispondente di Coscienzeinrete Magazine dagli USA)

“La guerra non è fatta per essere vinta, ma per essere continua. Allorché la guerra diventa letteralmente ininterrotta, cessa nel contempo di essere pericolosa”.

(George Orwell, 1984)

Quello che le élite stanno cercando di trasmettere alle popolazioni mondiali attraverso la falsificazione del linguaggio – la guerra umanitaria, la missione di pace, l’esportazione della democrazia, lo scontro di civiltà etc. – è il concetto che “la guerra è qualcosa di assolutamente normale”.

L’effetto del rifiuto della guerra come metodo per risolvere i problemi tra i popoli – prodotto per lungo tempo sugli uomini dalle carneficine dei due conflitti mondiali – dopo quasi settant’anni si è affievolito e oggi si torna a propagandare la guerra, anche se ‘travestita’ di pacifismo o di ristabilimento della giustizia sociale.

In realtà quanto sta avvenendo oggi è una globalizzazione della guerra, studiata a tavolino e promossa proprio da quegli stati che sono – a parole – i più attivi difensori delle leggi internazionali e dei diritti democratici.

Le motivazioni per le minacce di guerra e per le aggressioni vere e proprie sono le più varie e vanno dalla guerra contro il ‘terrorismo islamico’ (Afghanistan) a quella condotta per proteggere il mondo da – inesistenti – ‘armi di distruzione di massa’ (Iraq ieri e Iran oggi), da quella per difendere i ‘diritti umani’ (Libia ieri e oggi Siria) ai veri e propri ‘interventi umanitari’ (Somalia), fino alla sbandierata protezione di piccoli Stati dall’influenza di Russia e Cina.

In prima fila per far assimilare ai popoli le scelte dissennate dei governi e le esigenze fameliche delle lobby militari sono i media occidentali, ormai impegnati strenuamente a difendere l’indifendibile, a razionalizzare l’irrazionale e a giustificare l’ingiustificabile, proprio come il Ministero della Verità di Orwelliana memoria .

L’idea della Global War o globalizzazione della guerra ha in qualche modo caratterizzato tutta la dottrina militare USA all’indomani della II Guerra mondiale e venne delineata negli anni ’40 dalla amministrazione Truman, nel quadro generale di un progetto di dominazione globale a fronte dell’insorgere del confronto con i sovietici.

In realtà già nei decenni precedenti erano sorte organizzazioni più o meno segrete come la Round Table o la Society of the Elect, fondata in Inghilterra da Cecil Rhodes e Lord Nathan Rothschild, e il Council on Foreign Relations, creato negli USA all’indomani della I Guerra mondiale dal Colonnello Edward M. House, con i finanziamenti di Morgan e Rockefeller.

Ricordiamo che Edward M. House era l’eminenza grigia dietro Woodrow Wilson e la ‘sua’ Società delle Nazioni.

Tutte queste organizzazioni miravano a una sola cosa: la nascita di un potere globale incontrastato sotto la guida anglo-americana.

Per quanto riguarda gli USA, dagli anni ’30 e ’40 del secolo scorso si è assistito ad un costante declino dei poteri del Congresso, considerato dai Padri della Costituzione uno strumento politico essenziale per la difesa della libertà e della democrazia. Ma l’erosione dei suoi poteri sembra inarrestabile sia per mano repubblicana che democratica.

“La costituzione degli Stati Uniti è stata messa da parte con il pretesto della paura. Prima paura della grande depressione e successivamente del terrorismo islamico. Gli Stati Uniti sono la Costituzione. Se la Costituzione cessa di esistere come un documento legale che viene rispettato realmente dalle élite politiche, gli Stati Uniti cessano di esistere. Vuol dire che un’altra entità ha preso il loro posto”.

Da allora non solo nulla è cambiato, ma la situazione è andata via via peggiorando, tanto che – per arrivare ai nostri giorni – nel settembre del 1990, George Bush padre fece, a Camere riunite, uno storico discorso alla Nazione, nel corso del quale di fatto proclamò un Nuovo Ordine Mondiale emergente dal disfacimento dell’Unione sovietica e dall’abbattimento del muro di Berlino.

In questo discorso Bush preannunciò con grande enfasi un mondo libero dal confronto, potenzialmente disastroso, tra le due superpotenze dotate di bombe atomiche a favore di una “pacifica cooperazione internazionale” nella quale “le nazioni del mondo, est ed ovest, nord e sud, possano prosperare e vivere in armonia” .

Belle parole e fantastiche prospettive, come non essere d’accordo?

Il problema è che proprio quel concetto di “pacifica cooperazione internazionale” servì a giustificare la Guerra del Golfo, ufficialmente intesa a difendere la sovranità del Kuwait e ad assicurare il rispetto della “legalità internazionale”.

Ben lontani da una “nuova era più sicura alla ricerca della pace” da quel momento siamo entrati in realtà in un’epoca di guerra perenne, proprio come descritta in 1984 di Orwell, dominata da conflitti continui, insicurezza, paura, controllo costante da parte delle autorità, censura mascherata e manipolazione dell’opinione pubblica.

La strategia vera e propria della ‘guerra senza fine’ nasce un paio di anni dopo, nel 1992, con il Defense Planning Guidance (Linee-guida di Difesa nazionale).

Il New York Times, venuto a conoscenza del piano, scrisse: “In un nuovo vasto progetto politico che sta per essere varato, il Dipartimento alla Difesa stabilisce che la missione politica e militare dell’America nell’era post-guerra fredda sarà quella di far sì che non possano emergere superpotenze rivali in Europa Occidentale, Asia o nei territori della ex-Unione Sovietica. I documenti segreti mostrano lo scenario di un mondo dominato da un’unica superpotenza la cui posizione predominante può venire garantita da un comportamento studiato all’uopo e da una adeguata forza militare, in modo da scoraggiare qualsiasi Nazione o gruppo di Nazioni a sfidare la supremazia americana”.

La personalità più rappresentativa dietro questo piano fu Paul Wolfowitz, che sarà nominato più tardi da Bush Segretario alla Difesa e che coprì anche la carica di Presidente della Banca Mondiale.

Il documento ipotizza – per garantire il mantenimento della supremazia statunitense – anche che gli USA prendano in considerazione di estendere – avendo identificato in Cina e Russia le maggiori minacce al loro predominio – “alle nazioni dell’Europa centrale e orientale accordi di sicurezza analoghi a quelli sottoscritti con Arabia Saudita, Kuwait e altri stati nel golfo Persico”.

Nel 1993, allorché Clinton prende il posto di George Bush senior, si costituisce un think tank dei falchi repubblicani che darà vita – pochi anni più tardi – al Project for the New American Century (PNAC), Progetto per il nuovo secolo americano.

Nello spirito di questo progetto il dominio a stelle e strisce deve venir imposto a qualsiasi costo in qualsiasi parte del mondo, il che richiede un crescente incremento delle spese militari onde contrastare minacce come quelle costituite da Iraq, Nord Corea, Iran. “Inoltre, questo processo di trasformazione, anche se porterà a dei mutamenti radicali, sarà qualcosa di lento a meno di eventi catastrofici che lo favoriscano – come una nuova Pearl Harbor”.

Guarda caso, pochi anni dopo, le due Torri offriranno la ghiotta occasione di “una nuova Pearl Harbor”…

Nel 2000 il Pentagono pubblica Joint Vision 2020 un documento che teorizza il progetto denominato Full-spectrum Dominance (Dominio a tutto campo);

“Con Full-spectrum dominance si intende la capacità delle forze USA, da sole o con alleati, di annientare qualsiasi avversario e controllare qualsiasi situazione in ambito di operazioni militari.”

Il Full-spectrum dominance deve estendersi a qualsiasi tipo di conflitto, dalla guerra nucleare su teatri bellici globali fino a eventi di dimensioni limitate. Si riferisce altresì a situazioni atipiche come peacekeeping e aiuti umanitari.

“La creazione di una rete di informazione globale servirà a garantire le condizioni di una maggiore capacità decisionale”.

Il 13 novembre 2001 il presidente George W. Bush firma l’Ordine Militare N.1 nel quale conia la definizione “Guerra globale al terrorismo”. E ciò senza informare il suo Consigliere alla sicurezza, né il Segretario di Stato, né il Capo dello staff o il suo responsabile della comunicazione, approvando così una legge che è divenuta tristemente nota come “Military Order of November 13, 2001: Detention, Treatment, and Trial of Certain Non-Citizens in the War Against Terrorism”.

Da quel momento le operazioni militari ‘segrete’ del SOCOM (Special Operations Command) – finalizzate al mantenimento di una ‘guerra globale’ – si sono moltiplicate senza limite in ogni parte del mondo.

Il personale del SOCOM è raddoppiato dal 2001 raggiungendo le 66.000 unità, mentre il suo budget è passato da 4,2 miliardi a 10,5 miliardi di dollari. La crescita del JSOC (Joint Special Operations Command), che è una ramificazione del SOCOM, è stata ancora più rilevante, passando dalle 1.800 unità speciali nel 1980 alle oltre 25.000 oggi.

Quanto alle operazioni ‘sotto copertura’ delle forze speciali, esse hanno coinvolto, a oggi, oltre 75 Paesi, dalla Repubblica Dominicana al Perù, dalle Filippine allo Yemen, dalla Somalia all’Asia Centrale, dal Libano all’Arabia Saudita, dall’Iran a numerosi Paesi arabi.

Queste forze speciali si sono macchiate sovente di crimini contro l’umanità che sono stati regolarmente ‘coperti’ dalle gerarchie militari e nascosti all’opinione pubblica.

Naturalmente, come è noto, la “Pearl Harbor” dell’11 settembre viene immediatamente utilizzata per mettere in atto la dottrina della Global War che viene per l’occasione ribattezzata War on Terror (Guerra al terrorismo).

Ricordiamo, infine, che nell’agenda del Project for the New American Century (PNAC) – che risale all’anno 2000 – si auspica a chiare lettere di “condurre guerre senza confini”.

Il PNAC ha come obiettivo dichiarato quello di “combattere e vincere decisamente conflitti multipli e simultanei nei maggiori teatri bellici mondiali”.

Questo scellerato programma è stato adottato in pieno dall’amministrazione Obama con un team di collaboratori e di esperti molto più efficace di quello del suo predecessore.

A una manciata di minuti dallo scadere del Patriot Act, Obama (premio Nobel per la pace, ricordate?) ha rinnovato, per altri 4 anni, la delirante legge promulgata da George Bush junior all’indomani dell’11 settembre.

Contrastata con decisione da pochi parlamentari, tra cui il senatore repubblicano Rand Paul del Kentucky, questa legge – che con l’alibi della Guerra al terrorismo, di fatto consente ogni possibile abuso delle libertà dei cittadini – è un tassello straordinariamente importante per capire come si stanno muovendo i poteri forti negli USA e per intuire quali possibili scenari politico-militari si aprano nel XXI secolo.

E, visto che non tutta l’opinione pubblica è manipolabile, i think tank dell’intelligence USA hanno inoltre felicemente ideato una strategia di maquillage delle parole.

Così è tutto meno inquietante se chiamiamo la guerra ‘intervento umanitario’ e l’attacco lo chiamiamo ‘difesa’, mentre le stragi di civili diventano ‘danni collaterali’…

Ora, se partiamo dal presupposto che per comprendere a fondo quanto accade nel mondo abbiamo bisogno di conquistarci una visione più ampia, come possiamo interpretare questa situazione da un punto di vista spirituale?

Cosa sta accadendo nel nostro mondo sempre più segnato da guerre e da massacri quotidiani con la complicità dei media che amplificano quotidianamente menzogne e odio contro l’altro di turno?

Possiamo ipotizzare che la Global War rappresenti in realtà l’inizio del Bellum omnium contra omnes , la guerra di tutti contro tutti?

Molti veggenti parlano di un futuro prossimo della terra sempre più incerto con grandi rischi di precipitare in conflitti distruttivi.

Edgar Cayce, lo Sleeping Prophet, ad esempio descrive – ancora negli anni ’30 del secolo scorso – come il primo decennio del nuovo secolo avrebbe ripercorso la situazione del primo dopoguerra fino al disastro economico del ’29, con un progressivo incremento di conflitti. “Mercati e benessere in calo, economie al collasso, disoccupazione in aumento, confusione politica e tumulti popolari (…) con, negli anni successivi, un numero crescente di persone che si troveranno in serie difficoltà anche rispetto a problemi basilari di sopravvivenza”.

Cayce prevede anche la possibilità di una III Guerra mondiale. Parla letteralmente di guerra originata “in Libia, in Egitto, ad Ankara e in Siria, attraverso conflitti sorti intorno agli stretti delle zone a Nord dell’Australia, nell’Oceano Indiano e nel Golfo Persico”.

Secondo altri veggenti e profeti del passato si è già superato – nella nostra epoca – il punto critico ‘di non ritorno’ nella discesa verso un materialismo che ha totalmente dimenticato l’origine spirituale dell’uomo. Per essi l’unica possibilità di salvezza da disastri sociali e bellici può provenire solo da un’evoluzione spirituale che consenta di non guardare solo agli eventi materiali cercando la felicità solo nella soddisfazione dei bisogni fisici e istintivi.

Vi ricorda vagamente qualcosa?

Il materialismo della vita attuale, il dominio delle immagini, la finanza sfrenata, l’estrema competizione nel lavoro, la mancanza di solidarietà sociale, l’aggressività degli Stati, sono tutti segnali significativi che contraddistinguono questo momento storico. E i segni ci sono tutti: malattie prodotte dalla dipendenza da computer, crack finanziari a livello globale, lavoro sempre più stressante e meno remunerativo, indifferenza del singolo nei confronti dei propri simili, aggressioni continue tra le nazioni.

Proprio queste caratteristiche della nostra cultura sono in realtà alla base – da un’ottica spirituale – dell’insorgere della guerra globale o, come fu anticipato da Rudolf Steiner un secolo fa, come l’inizio della guerra di tutti contro tutti, una prospettiva fino a ieri confinata nelle pagine delle profezie ancora da realizzarsi, ma che oggi – con le nuove dottrine militari annunciate da Obama – inizia ad assumere dei contorni tanto più definiti quanto inquietanti.

“Esteriormente – dice Steiner nel corso di una conferenza del 23 Novembre 1919, dunque ben 20 anni prima della II Guerra mondiale – l’umanità andrà incontro a grandi conflitti. E per queste terribili guerre di cui siamo solo all’inizio (…) e che portano alle estreme conseguenze gli antichi impulsi dell’evoluzione terrestre, non vi sarà alcuna medicina politica, economica o spirituale proveniente dalla farmacia dell’antica evoluzione. I fermenti che hanno prima portato l’Europa all’inizio della sua distruzione [I Guerra mondiale], che metteranno poi Asia ed America l’una contro l’altra [II Guerra mondiale] e che propagheranno la guerra su tutta la terra [Guerra globale] provengono dai tempi antichi. Potrà contrastare questo portare all’assurdo l’evoluzione umana solo ciò che conduce gli uomini sulla via dello spirituale: il Sentiero di Michele, che trova la sua continuazione nella Via del Cristo”.

Steiner rileva come la guerra di tutti contro tutti inizi gradualmente con l’abituare gli uomini a distruzioni belliche che si presentano per così dire quasi ritmicamente nella storia umana di cui l’inizio è stato il primo conflitto mondiale.

Abituare gli uomini alla guerra: confrontiamo questo con quanto abbiamo riportato all’inizio con le parole di Orwell e con le nuove strategie USA.

“È una convinzione infantile – così ancora Steiner – che da questa catastrofe bellica [la I Guerra mondiale] possano provenire periodi di pace durevoli per l’umanità sul piano fisico. Non sarà così.”

Sarà solo grazie al nascere dell’altruismo se l’umanità sarà in grado di salvarsi dall’autodistruzione, sostiene Rudolf Steiner, evento inevitabile se si continua a ignorare l’elemento morale.

“Gli uomini si annienteranno in guerre fratricide.

E la cosa più avvilente – rispetto ad altri tipi di distruzione – sarà che avverrà solo per loro responsabilità”. Solo una manciata di persone sopravviverà e saranno coloro che avranno sviluppato un livello di abnegazione profondo, mentre la restante umanità sarà totalmente dedita a mettere al proprio servizio egoistico – grazie a tecnologie potenti e complesse – le forze della natura, senza aver acquisito il necessario grado di altruismo.

La guerra di tutti contro tutti, che rappresenterà la rovina della nostra epoca, sarà originata proprio da questo sviluppo tecnologico estremo totalmente privo di morale.

“Forze enormi e poderose verranno liberate da scoperte che trasformeranno il mondo intero in una sorta di apparecchiatura elettrica globale funzionante in modo autonomo”.

A cosa si riferiva? A Internet, nata come progetto per la difesa USA, che oggi ha di fatto trasformato l’intera comunicazione mondiale in una “apparecchiatura elettrica globale funzionante in modo autonomo”?

Ma se Steiner in molte occasioni colloca la guerra di tutti contro tutti in un futuro non immediato, in un particolare ciclo di conferenze egli afferma espressamente che, se l’umanità non sarà in grado di correggere le visioni del mondo profondamente influenzate e corrotte dal materialismo e dall’edonismo dominante che hanno caratterizzato il XIX ed il XX secolo, “alla fine del secolo XX noi ci troveremo di fronte alla guerra di tutti contro tutti! Gli uomini potranno fare tutti i bei discorsi che vorranno, potranno aver fatto tutti i possibili progressi scientifici, avranno di fronte a sé questa guerra di tutti contro tutti. Assisteremo allo sviluppo di un’umanità che tanto più si riempirà la bocca di questioni sociali tanto meno avrà un minimo ‘istinto sociale’”.

Sulla base di queste inquietanti previsioni cerchiamo di ipotizzare come tali eventi – di cui saremmo solo all’inizio – potrebbero svilupparsi.

Abbiamo visto come Steiner parli espressamente di una visione del mondo profondamente materialista che creerebbe le condizioni perché possa svilupparsi anzitempo la guerra di tutti contro tutti.

E mi pare che ci siano pochi dubbi sullo stato di incontrastato materialismo della nostra epoca e sulla mancanza generalizzata di moralità.

Al tempo stesso le allusioni all’utilizzo immorale delle forze di natura (progetto HAARP, armi geopolitiche per il controllo climatico etc.) e l’anticipazione di una terra trasformata in un’unica immensa macchina funzionante elettronicamente (la rete globale del web o la globalizzazione della finanza elettronica ne potrebbero rappresentare l’inizio) non sono più solo ipotesi fantascientifiche.

Abbiamo visto in un precedente intervento come Steiner abbia attribuito ai poteri occulti angloamericani il disegno di porre il mondo intero sotto il giogo del materialismo.

Tale scellerato progetto è passato attraverso la creazione della Società delle Nazioni prima e delle Nazioni Unite poi, la competitività sfrenata, la diffusione della tecnologia, la finanza priva di regole e di moralità, la creazione di un’idea di globalizzazione tesa solo allo sfruttamento economico dei Paesi più deboli.

E anche qui mi pare che ci siamo ampiamente.

Ha parlato – nel 1919! – di cause (fermenti) che dopo la distruzione della Germania, avrebbero portato senza dubbio a una seconda Guerra mondiale, che avrebbe messo di fronte America e Asia (USA e Giappone) e questo pure non fa una piega.

Per poi preannunciare che quegli stessi fermenti – se non contrastati – avrebbero “propagato la guerra su tutta la terra”.

Beh, che ne pensate? Non mi pare che questa prospettiva sia molto irreale.

Vediamo ora come potrebbe delinearsi ulteriormente questa ipotesi.

Una prospettiva potrebbe essere quella di uno scontro frontale tra USA e Cina/Russia, magari in seguito ad un attacco Israelo-americano all’Iran e/o alla Siria.

Di questo ci sono sicuramente le premesse, preparate da anni dai media embedded che suonano la grancassa dell’atomica iraniana, esattamente come fecero dieci anni fa con le famose WMD, o ‘armi di distruzione di massa’ di Saddam, mai trovate, ma che costarono un milione e mezzo di morti.

Altra prospettiva potrebbe essere quella di un estendersi di rivoluzioni a livello mondiale, causate dalla crisi economica dilagante, che riduce in schiavitù economica interi Stati, come è il caso della Grecia oggi.

Questi sconvolgimenti potrebbero cambiare radicalmente il volto della civiltà attuale portando l’umanità intera a uno stato primitivo, dove solo la forza di un Potere accentratore – magari presentato come il ‘salvatore dall’anarchia e dalla distruzione’ – sarebbe in grado di riportare ordine sociale a prezzo di violenze inimmaginabili.

Una terza inquietante prospettiva – se pur con uno sviluppo più graduale – potrebbe essere quella della messa in atto di tecnologie molto avanzate atte a controllare – vedi chip sottocutaneo (il Marchio della Bestia) – di cui si parla ripetutamente qui in USA come di una straordinaria ‘opportunità’ (sic!) per rendere la vita più sicura (ancora, proprio come le guerre al terrorismo hanno reso, nelle parole degli ultimi tre presidenti, gli Stati Uniti “un Paese più sicuro”!).

Queste tecnologie – attuate a livello di massa (come una sorta di ‘vaccinazione obbligatoria’ ed è così che si vagheggia di attuarle) sarebbero letteralmente in grado di soggiogare intere popolazioni in uno stato di totale sudditanza.

A quale di questi scenari ci stiamo avvicinando?

Probabilmente ad un mix del primo e del secondo.

Ma vediamo anche come contrastare il Big Game e cercare di far fallire questa sciagurata prospettiva.

Secondo Steiner l’unica reale salvezza da questo scenario si può riassumere in una sola parola: fiducia!

Il nascere e il diffondersi della fiducia tra gli uomini.

Fiducia alla base dell’elemento sociale.

Fiducia dell’uomo nei confronti dell’altro uomo, e conseguente disponibilità alla diffusione delle verità.

E da chi viene ostacolato il sorgere di questa fiducia?

Dalle logge e dagli Iniziati dell’Occidente [angloamericani], ci dice Steiner, che non vogliono parlare all’elemento di libertà del singolo individuo, ma alle masse.

Che rivelano solo parzialmente quelle verità spirituali che – in armonia con i dettami del Mondo spirituale – devono essere rese pubbliche.

Rudolf Steiner fu infatti il primo a rendere pubbliche notizie e comunicazioni che sino ad allora erano state tenute gelosamente segrete dalle varie congreghe occulte.

Come il cristianesimo rappresentò nelle parole del Cristo una verità universale, diretta a tutti senza limiti di razza, nazionalità, sesso o cultura, allo stesso modo la Scienza dello Spirito di Steiner rivela conoscenze fino a quel momento riservate con l’obiettivo di dare a ogni uomo – senza limiti di razza, nazionalità, sesso o cultura – la possibilità di conseguire conoscenze spirituali.

Questo fece scatenare contro di lui l’ira di potenti organizzazioni che cercheranno di distruggerne l’immagine e financo di assassinarlo.

Gli Iniziati anglo-americani cercano dunque di promuovere quel tanto delle vie iniziatiche che serve a edificare il dominio angloamericano del mondo, ma la via dell’Iniziazione si deve rivolgere al singolo individuo e non alle masse utilizzando strumenti di persuasione occulta, facendo appello alla capacità di comprensione indipendente e libera di ogni singolo essere umano.

Questo principio è collegato con un principio sociale fondamentale; se ci si rivolge a ciascuno partendo da principi morali, etici, e aspettando – nei tempi di ciascuno – la risposta cosciente e libera, allora non si tende ad assoggettare gli uomini, utilizzando astrazioni per irregimentarli in gregge.

Solo se il singolo essere umano accoglie ed elabora liberamente la conoscenza occulta produce moralità e libertà anche sul piano sociale, portando dentro di sé l’antidoto ad ogni costrizione o menzogna con cui si cerca di intrappolarlo.

Questo è il motivo della divulgazione delle verità occulte nel secolo XX che l’Antroposofia ha attuato, in contrapposizione con le élite occulte angloamericane, che volevano continuare a utilizzare le proprie conoscenze solo per realizzare le proprie finalità di dominio globale.

“La grande fiducia, questo deve diventare l’impulso sociale più importante del futuro. Gli uomini devono poter lavorare insieme. Altrimenti le cose non andranno avanti. (…) Oggi comincia per gli Iniziati dell’Occidente [angloamericani] la grande angoscia, la terribile paura. Essi dicono: se noi parleremo in futuro solo alle singole persone allora scateniamo la guerra di tutti contro tutti, dato che in tal caso gli uomini non saranno organizzati, visto che si è costruita una fiducia generale, allora l’umanità precipiterà nella guerra di tutti contro tutti. Essi sentono questa angoscia. Per questo costoro vogliono mantenere queste verità iniziatiche, oserei dire, sottochiave lasciando avanzare l’umanità verso il futuro sotto una luce apparente, ma in stato di sonno”.

L’opera divulgativa delle verità occulte da parte dell’Antroposofia – che ha rotto tabu millenari, la pubblicazione di migliaia di libri, saggi, cicli di conferenze anche profondamente esoteriche – ha come scopo principale dunque quello di creare l’unica possibile difesa nella nostra epoca nei confronti dell’unilateralità di determinate potenti congreghe che si propongono di mantenere i popoli in sudditanza – in una sorta di sopore della coscienza – nei confronti del reale svolgersi degli eventi.

Libera diffusione delle verità spirituali per creare fiducia.

Per vincere ansia e paura.

Auspichiamo dunque che l’uomo – nel suo attuare libere scelte – possa essere in grado di disincantare queste terrificanti prospettive, un po’ come un’automobile che, con una poderosa frenata, riesca a fermarsi a pochi centimetri dal precipizio. Ma questo può avvenire solo se s’iniziano a rimuovere – partendo da ciascuno di noi – i ‘fermenti’, le cause che hanno portato a questo stato di cose.

Vale a dire il potere esclusivo della visione materialistica del mondo che deforma radicalmente ogni pensiero umano e paralizza ogni possibilità di crescita morale dei popoli.

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I link agli articoli:

http://www.coscienzeinrete.net/spiritualita/item/302-nuovo-ordine-mondiale-e-visione-spirituale-del-mondo

http://www.coscienzeinrete.net/politica/item/413-global-war-e-guerra-di-tutti-contro-tutti-dove-stiamo-andando


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