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Nuovo piano provinciale dei rifiuti. “E siamo indietro anni luce sulle direttive europee” (Bonfante). Le ecoballe dei Piva-men sviano il dibattito

Creato il 11 aprile 2013 da Cremonademocratica @paolozignani

Il piano provinciale dei rifiuti è scaduto, va rinnovato e deve valere un quinquennio. Dunque l’amministrazione provinciale ha messo in programma per il 16 aprile al Teatro Monteverdi di Cremona un incontro pubblico sul piano rifiuti, a partire dalla Vas, valutazione ambientale strategica.
Vista però l’evoluzione europea della normativa, che di discariche non ne vuole più sapere, e considerato il pessimo contesto di questa provincia bucherellata di cave e discariche, persino di incredibili ampliamenti di discariche esistente, di nuovi inceneritori a biomasse e biogas à gogo, che programmazione provinciale si può fare? Si guarderà avanti o indietro? L’istituzione Provincia fra l’altro nelle condizioni note di scadenza, esiste, progetta un sensato avvenire o garantisce le contraddizioni del territorio e il suo pazzo sfruttamento?
Certo che il piano provinciale non è vincolante: lo si è ben capito quando Formigoni ha commissariato mediante il neoeletto Salini il piano precedente per poi inserire d’imperio la discarica d’amianto di Cappella Cantone. Cremona può presentare un ottimo piano e per paradosso la Regione può rovinarlo.
Ora però le ragioni di giovani amministratori come Maria Grazia Bonfante (capogruppo di Vescovato insieme si cambia) sono più forti.
I rifiuti vanno gestiti ma innanzitutto prevenuti. Che indicazioni darà l’amministrazione di Salini col suo “posto sicuro” e i suoi costosi e misteriosissimi gadget, preoccupata sinora di interessi non proprio universali?
La giunta Salini è riuscita a spedire Federico Lena in consiglio regionale con un pugno di voti, oltre a Carlo Malvezzi, che merita la cittadinanza onoraria di Cutro: ma che faranno assieme ad Agostino Alloni (Pd) tanto strapazzato da Piva? Ci diranno qualcosa? Hanno un programma? Un comunicato di Alloni è arrivato nei giorni scorsi.
Si deve intanto redigere il piano provinciale dei rifiuti e “siamo indietro – dichiara Maria Grazia Bonfante – siamo indietro anni luce, la documentazione presentata non è accettabile”.
Quel che non va è che i dati non sono stati forniti dai Comuni ma direttamente dalle aziende di gestione dei rifiuti! Ormai controllarsi da soli sta diventando un modo per sfoltire la burocrazia!
“Chi fattura presenta anche i dati!”. I sindaci sono rappresentati nelle assemblee dei soci delle aziende di gestione.
Se queste sono le premesse che risultati possono arrivare? E che bell’esempio dà Cremona, il Comune più grande, se addirittura si sostiene che fare la differenziata costa di più che mantenere l’inceneritore? Perché il Comune scherza su argomenti così seri per la salute? Vogliono ingozzarci di nanoparticelle i Piva-men? Si auspica un più serio dibattito con meno ecoballe.

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