E’ stato pubblicato ieri dall’inviato speciale delle Nazioni Unite Ahmed Shaheed il nuovo report sullo status dei diritti umani nella Repubblica Islamica dell’Iran. Ancora una volta, la descrizione che il Dottor Shaheed ha fatto degli abusi commessi dal regime iraniano e’ impietosa e senza assoluzione. Dopo aver ricordato che Teheran, ancora una volta, non ha permesso all’inviato specialle dell’Onu di visitare il Paese, Shaheed ha cominciato a elencare la lista di crimini che i Mullah e i Pasdaran hanno comesso e commetto quotidianamente contro i prigionieri, gli attivisti, le minoranze etniche e religiose e chinque la pensi differentemente dall’ideologia al potere. La situazione piu’ drammatica, ovviamente, e’ quella relativa alle condanne a morte. Come abbiamo gia’ scritto piu’ volte, solamente dall’elezione di Hassan Rouhani, oltre 1000 prigionieri sono stati impiccati. Il grafico qui sotto, riportato nel report di Shaheed, mostra l’evoluzione delle condanne a morte in Iran dal 2003 al 2014. La crescita e’ davvero impressionante e lascia senza parole. Soprattutto, pero’, e’ impressionante sapere che l’Occidente ha deciso di applicare l’appeasement verso Teheran proprio durante la Presidenza sotto la quale sono state eseguite il numero maggiore di impiccaggioni.
Ovviamente, la lista dei crimini descritta da Shaheed comprende tante cose di cui siamo, purtroppo, bene a conoscenza. Tra queste ricordiamo, ad esempio: la detenzione illegale dei leaders dell’Onda Verde Karroubi e Mousavi, l’arresto dei giornalisti e dei blogger (caso emblematico la condanna a morte di Shoeil Arabi per un post su Facebook), la censura della Rete e la distruzione delle parabole satellitari per la televisione, la persecuzione delle minoranze etniche e religiose (in primis i Bahai, considerati dei veri e propri eretici e contro i quali Khamenei ha emesso anche una fatwa) e le discriminazioni contro le donne e gli omosessuali.
Oggi, pero’, vorremmo soffermarci su alcune parti del report che, spesso, non vengono ampiamente riportate dai media. Parliamo della lista delle leggi discriminatorie e fasciste che il Parlamento iraniano ha approvato o proposto al fine di impedire l’attivita’ degli attivisti civili e politici. In tal senso, ad esempio, vogliamo parlarvi della:
- Legge contro i Crimini Politici: una legge introdotta dal Parlamento nel settembre del 2013 e che qualifica come crimine politico l’intenzione di influenzare gli affari dello Stato, le amministrazioni politiche e istituzionali e la politica estera e interna pur “senza avere l’intenzione di danneggiare i principi dello Stato”. In poche parole, grazie a questa legge, chiunque parli male di un politico del regime puo’ essere arrestato come “nemico dello Stato”;
- La Legge sui Gruppi e sui Partito Politici: una legge approvata nel 2012 che non permette a nessuno di formare un gruppo o un partito politico senza il permesso dei nove membri della “Commissione per i Partiti”, una commissione che comprende il Ministro dell’Intelligence, il Ministro dell’Interno e quello della Giustizia. La legge e’ talmente repressiva che il Parlamento ha deciso, nel 2014, di sospenderla per tre mesi per studiarne le modifiche. Fino ad oggi, pero’, nulla di nuovo e’ stato approvato;
- La Legge per la Protezione dell’Hijab e della Modestia: una legge proposta dal Parlamento iraniano nell’ottobre del 2014, che impone limiti di orario alle donne per quanto concerne il diritto al lavoro e stabilisce la segregazione di genere sui luoghi di lavoro. Tra le altre cose, le donne sono state bandite dalla possibilita’ di lavorare nei bar e numerosi concerti di musica sono stati cancellati per la presenza di donne sul palco…
- La Legge sulla Eccellenza Famigliare: proposta dal Parlamento nell’Ottobre del 2014, si propone di aumentare il numero di matrimoni e la popolazione. Le donne, secondo questa proposta di Legge sono macchine da riproduzione. Per questo, uno dei punti della proposta era quello di impedire l’assunzione delle donne non sposate nelle Universita’, una scelta che – secondo questi fascisti – avrebbe penalizzato il numero dei matrimoni. Per fortuna, almeno per ora, la Legge resta una proposta, ma va ricordato che ha il sostegno della Guida Suprema.
Infine, vorremmo riportare l’attenzione del lettore su un altro dato davvero preoccupante denunciato da Ahmed Shaheed. Rispetto dall’ultimo report dell’Inviato Speciale dell’Onu, il numero dei cristiani detenuti in Iran cresce esponenzialmente. Oggi i cristiani detenuti in Iran sono 92, la maggior parte dei quali condannati per apostasia per aver abbandonato l’Islam. In tal senso, quindi, vogliamo ricordare che il 10 Marzo e’ stato pubblicato un report intitolato “la persecuzione dei cristiani in Iran”. rilasciato dall’organizzazione inglese The All-Party Parliamentary Group on International Freedom of Religion or Belief . Il report denuncia la crescita esponenziale della persecuzione dei cristiani nella Repubblica Islamica durante la Presidenza di Hassan Rouhani e chiede la Parlamento e al Governo inglese di agire immediatamente per cambiare lo stato delle cose. Una nuova riprova di come, l’idea che la Repubblica Islamica dell’Iran rappresenti un alleato naturale nella lotta al terrorismo salafita, e’ non solo falsa, ma anche drammaticamente pericolosa.