Ci sono cose in ambienti ostili come lo spazio che è meglio che le facciano i robot e non gli uomini. È pronto per andare in orbita Robonaut della NASA destinato a sostituire gli astronauti nelle operazione più pericolose, come le uscite extraveicolari, chiamate più comunemente passeggiate spaziali per la manutenzione della stazione intorno alla terra. L’istituto italiano di tecnologie di Genova e il politecnico di Torino hanno unito le forze per inventare robot spaziali. Sarà di un materiale morbido e non più metallico e sarà inoltre in grado di riconoscere il linguaggio dei segni dell’uomo, potrà passeggiare nello spazio per le riparazioni al posto degli umani e l’energia necessaria la produrrà da se. Concepito e realizzato in poco più di un anno è molto più che un solo grande traguardo scientifico. Molto importante infatti sono i luoghi in cui tutto ciò si studia e si esperimenta. 1100 mq di laboratori posti nelle vicinanze del politecnico di Torino, 60 ricercatori chiamati con bando internazionale ed assunti con contratto a tempo indeterminato per poter attrarre i più bravi anche dall’estero, ben 4500 studenti stranieri su 30000.
Antonio Lapetina
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