da Comune-info –
La crisi sistemica in atto in Europa vede l’attacco ai beni comuni e ai servizi pubblici come uno dei luoghi di precipitazione dello scontro sociale. L’enorme massa di denaro accumulata in oltre tre decenni di finanziarizzazione dell’economia necessita di nuovi mercati per poter ridare vita a un nuovo ciclo di accumulazione finanziaria. Lungi dall’aver prodotto alcuna forma di redistribuzione dell’enorme ricchezza prodotta, il modello capitalistico si appresta a rompere il compromesso sociale che, dal secondo dopoguerra, aveva caratterizzato l’evoluzione dello stato sociale europeo, investendo i diritti del lavoro, i servizi pubblici, i beni comuni e la vita stessa per porli al servizio di un nuovo processo di valorizzazione finanziaria.
Attraverso la trappola del debito e le politiche rigoriste europee e nazionali si cerca di non affrontare gli evidenti fallimenti dei processi di privatizzazione messi in campo negli ultimi trenta anni, riproponendoli su scala ancor più ampia e investendo l’intera società e la democrazia. Da questo punto di vista, il T-tip(Partenariato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti), in corso di negoziazione tra Stati Uniti ed Unione Europea, rappresenta il complemento finale di questa strategia.
Ma contro gli effetti delle privatizzazioni, a livello nazionale e su scala europea, si sono prodotte importanti resistenze sociali, le quali, oltre a erodere il consenso al modello neoliberista, hanno prodotto elaborazioni e praticato esperienze che, per quanto fra loro frammentate, sono in grado di disegnare tracce per un percorso di alternativa. Di tutto questo vorremmo discutere nel convegno internazionale che il 15-16 maggio terremo a Roma, presso Esc Atelier (in via dei Volsci 159, quartiere San Lorenzo).
Il seminario, organizzato da Attac Italia e dalla Fondazione Rosa Luxemburg si prefigge infatti diversi obiettivi:
* contribuire all’analisi delle attuali contraddizioni del modello capitalistico nella sua fase di finanziarizzazione spinta caratterizzata dalla trappola del debito pubblico;
* fare un bilancio serio e approfondito sull’impatto dei processi di privatizzazione degli ultimi trenta anni;
* contribuire alla riflessione sul nuovo paradigma dei beni comuni così come si è sviluppato nell’elaborazione teorica e nelle esperienze sociali;
* mettere a confronto le esperienze concrete di resistenza prodottesi nel campo della difesa dei beni comuni e dei servizi pubblici.
Un convegno aperto a tutte e tutti coloro che non hanno ancora rinunciato a cambiare il mondo.