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Nymphomaniac

Creato il 01 aprile 2014 da Jeanjacques
Nymphomaniac
Come la penso su Von Trier [anzi, facciamo solo Trier, dato che il Von se l'è messo da solo] credo sia ben risaputo. Tolti pochi lavori, sul danese non ho mai avuto un'opinione molto alta, specie perché più che un genio l'ho sempre ritenuto un arrapato che, per rivendicarsi di tutte quelle che da giovane non gliela hanno mai data, ha deciso di rifarsi godendo delle grazie delle dive su celluloide. E infatti i suoi film mi sembrano comunicare un astio decisamente fine a se stesso, una totale e zeppa full immersion nella sua perenne depressione. Ma alla fine ciò che rimane è unicamente il vuoto, un vuoto concettuale che cerca di fare presa sugli snobboni di turno con immagini fintamente shockanti che possano far pensare che sotto di esse possa esserci altro. Ma a me delle sue volpi parlanti, dei suoi cazzi che sborrano sangue, dei suoi capi assenteisti e dei suoi paraplegici maniaci non me ne è mai fregato molto. Per me quello erano e quello sono rimasti. Ma per quanto mi ostini ad odiare lui [come personaggio] ed i suoi lavori, va detto che non mi perdo mai un suo film, perché il maledetto depressoide sa come metterti la scimmia quando di lui, a conti fatti, te ne importa ben poco. E dopo tutto il bottage pubblicitario virale che è riuscito a creare intorno a questa sua ultima fatica, mio malgrado la curiosità è schizzata alle stelle.
Il vecchio Seligman trova, ferita ed abbandonata in mezzo alla strada, Joe. Dopo essere stata accudita dal vecchio, la donna racconterà al proprio soccorritore le sue imprese da ninfomane, iniziando da che era bambina fino all'età adulta.

Io ci ho provato, lo giuro, ma è stato tutto inutile. Sarà che il cinema troppo cervellotico non fa per me, sarà che io non ci arrivo, sarà che autori come il danesone sono troppo per la mia mente limitata... eppure questo Nymphomaniac, o Nymph()maniac, non ha fatto che convincermi ulteriormente di quello che da anni penso su questo atipico regista. Trier stesso ha annunciato, stavolta per fortuna senza tirare fuori nazismo o altre castronerie simili, che questo doveva essere la summa del suo cinema. E infatti questo film è la summa del nulla più totale, perché nonostante ci siano degli ottimi spunti e dei momenti molto alti che quasi erano riusciti a farmi ricredere ed a sperare in una buona riuscita finale, alla fine si conclude senza dire nulla. Ma in compenso, in queste sue lunghe due parti che gli fanno raggiungere le quattro ore di durata - non ho ancora capito se quella che ho visto è la versione censurata o meno, e poco m'importa, a essere onesti - ha saputo disseminaci tanti bei pompini, cazzi a mazzi, neri nudi che mi hanno fatto capire che quel che si dice sul loro conto è veritiero, connilingus a go go, messe in culo e una bella parentesi di sadomasochismo che male di certo non fa. Tutto questo per raccontare la storia di Joe, una donna che ha chiesto troppo dal tramonto e che quindi ha condotto una vita alla ricerca di un piacere in grado di 'saziarla' e di darle quel senso di benessere che nulla sembrava compensare. Tutto questo diradato in una tempistica portata all'estremo, cosa peraltro non necessaria, perché poco o nulla è veramente importante qui. Si sarebbe potuto riassumere l'intero concetto in un film di durata media e, anzi, la cosa gli avrebbe persino giovato, perché almeno avrei buttato al vento un'ora e mezza di vita anziché quattro - ma tanto le avrei sprecate comunque. Ci sono un sacco di personaggi, tutti portati sullo schermo da degli attori bravissimi, se non altro, ma pochissimi di loro sono davvero fondamentali. Anzi, non sono nemmeno personaggi, sono parentesi che aprono dei discorsi che vivono di vita propria, ma a distanza dall'insieme, divenendo quindi inutili, quanto sono inutili tutte le varie scenette che li riguardano, davvero poco credibili e caratterizzate da dei discorsi idioti. Anche se il punto più basso si raggiunge con l'auto citazione di Antichrist [che insieme a Melancholia, con questo film forma un'ideale trilogia della depressione], scena che mi ha fatto cascare le braccia. Ed è continuando a indugiare sulle varie scopate dell'intraprendente Joe che la storia prosegue, senza aggiungere nulla e cercando di provocarci con le classiche situazioni shockanti alla Von Trier. Ma alla fine sono rimasto sorpreso o scandalizzato ben poco. Anzi, mi ha quasi più colpito sentire Fuhre mich dei Rammstein, perché tutto il resto... era semplicemente sesso. Certo, sesso estremo e portato al limite, ma alla fine tale rimaneva. Che per quanto mi riguarda, è la cosa più naturale che esista, e finché non è imposto ad altri con la violenza non è per nulla criticabile. Stavo quindi andando avanti a noia fino a che non arriva il finale, preceduto da una scena di bellezza struggente e che finalmente sembra mettere in chiaro tutte le cose lasciate in sospeso. Una scena così semplice ma emblematica in grado di scuotermi e di farmi rivalutare tutto il film in maniera diversa, quando però la pellicola finisce sul serio e rivela tutto l'inganno. E lo fa con un escamotage così stupido e insulso che tutte le buone intenzioni che era riuscita miracolosamente a esercitare su di me vanno a farsi benedire in quattro e quattr'otto. Di questo film alla fine non posso dire mi sia rimasto qualcosa, se non un profondo fastidio nel vedere i vani tentativi di un omuncolo abbastanza insulso che però cerca di far parlare di sé in tutti i modi. Il che quindi è da riconoscersi per quella che è la sfera personale, che è di diverse leghe lontana da quella artistica...

Gli va riconosciuto però un talento visivo sempre degno di nota, unica cosa positiva dei suoi film. Ma alla fine lo so, per quanto la predico, il prossimo lavoro di questo danese arrapato lo andrò sicuramente a vedere.Voto: NymphomaniacNymphomaniacNymphomaniacNymphomaniac

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