4 aprile 2014 • Primo Piano, Vetrina Cinema •
Il consiglio di Federica De MasiSummary:
Esagerato, esplicito, esasperante: il nuovo film di Lars Von Trier è pronto a far parlare di sé anche in Italia…
E’ stato il caso dell’estate che ha fatto discutere tutti gli italiani appassionati di cinema: stiamo parlando dell’ultimo film di Lars Von Trier, Nymphomaniac. Era l’inizio di agosto quando una notizia movimentò una tranquilla domenica pomeriggio degli italiani: “Nymphomaniac non sarà distribuito in Italia”. Da lì cominciò una vera e propria guerra sui social network a colpi di commenti indignati e firme per sbloccare la distribuzione, fino a quando in dicembre la Good Films (la stessa casa che ha distribuito Don John e Dallas buyers club) annunciò la distribuzione della pellicola dell’autore danese nelle sale italiane in due volumi per un totale di 120 copie.
Si sa, quando c’è di mezzo il controverso regista di Dogville tutto è portato all’eccesso, eccessivo proprio come si preannuncia il suo ultimo lavoro, la cui prima parte è stata presentata allo scorsa Berlinale raccogliendo non pochi consensi da parte della critica. Nymphomaniac è il terzo capitolo della trilogia sulla depressione iniziata con Antichrist e proseguita con Melancholia. La protagonista del film è Joe – una ninfomane appunto – che dopo esser stata picchiata viene soccorsa da un affascinante scapolo sulla sessantina, Seligman. L’uomo porta a casa sua la donna per medicarla e le chiede di raccontargli la sua storia. Joe gli confessa di essere una ninfomane e inizia così il lungo racconto della sua vita che parte da quando curiosava tra i libri di anatomia del padre medico, fino a quando durante l’adolescenza gareggiava con un’amica a chi tra le due avesse più rapporti sessuali su un treno in corsa. Von Trier aveva già messo in scena una “sessodipendente” in Le onde del destino, ma a differenza di Joe che lo è per motivazioni personali, Bess si concedeva a rapporti sessuali con sconosciuti solo per amore del marito, divenuto paralitico poco dopo le nozze e per questo condannato a non provare più piacere.
Il danese ritorna dunque a proporre la sua idea sulla sessualità, in particolare su quella femminile, con immagini provocatorie e scene di sesso che si preannunciano più grottesche che erotiche, e soprattutto sono pronte per far esplodere la polemica. La natura esplicita di molte delle scene, come si può vedere dal trailer, ha già scatenato la censura a livello mondiale e proprio per questo motivo i produttori hanno creato due versioni del film, una soft e una hard, con il consenso di Von Trier che in questo modo potrà far circolare il suo film in tutto il mondo nella versione più edulcorata di 4 ore, dove sono stati eliminati i primi piani di genitali, e dove la censura lo permetterà anche nella versione integrale di 5 ore e mezzo.
Il primo volume di Nymphomaniac ha una durata di 110 minuti ed è suddiviso in capitoli, attraverso cui la protagonista racconta 50 anni di incontri ed avvenimenti, e arriverà nei cinema italiani, con il divieto per i minori di 14 anni, il 3 aprile.
Per questo dramma Von Trier ingaggia per la terza volta Charlotte Gainsbourg – attrice protagonista anche negli altri due film della trilogia sulla depressione – e le affianca uno stuolo di attori di tutto punto a partire da Stellan Skarsgård, passando per Willem Dafoe, Shia LaBeouf e Christian Slater, fino a Uma Thurman.
di Federica De Masi per Oggialcinema.net
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