Magazine Racconti
Ho scorto, passando, per caso, sia chiaro, un titolo, in basso a destra, roba piccola, sulla prima pagina del quotidiano della mia città, ed il titolo diceva Battaglia in centro ad Aleppo, in pericolo il patrimonio dell'Unesco, poi più piccolo c'era 120 morti, tot di feriti. Tot l'ho scritto io, non c'era scritto davvero. Ed anche il numero di morti, forse non era quello giusto. M'ha fatto pensare che poco tempo fa l'occidente tutto s'indignava per lo scempio delle brigate islamiche in Timbuctu: quei figuri andavano abbattendo templi, sinagoghe, tutta roba anch'essa patrimonio dell'Unesco, e ci credo che l'occidente s'indigna: se una cosa è patrimonio dell'Unesco, è pure patrimonio di tutti. Che cavolo. Allora, è anche roba mia. E certo, allora anch'io m'incavolo. Come osano quelli abbattere le mie sinagoghe?Arriva un tizio. Un tizio strano, ovvio. Vi fa: Le devo parlare due minuti. E voi: Lei chi è? E quello vi fa vedere un tesserino, di cui non capite nulla. Ma vi fidate, sembra autentico. Per quanto non vi sappiate spiegare in cosa, sia autentico. Insomma, l'accogliete, in disparte. Laggiù, in quell'angolo, dove non vi possa sentire nessuno, non si sa mai.E, lui: Un topo o il colosseo? E voi: Come, scusi? E quello, sorpreso della vostra esitazione: Avete la possibilità di scegliere fra il fare uccidere questo topo, di cui vi mostro questa istantanea, o di far abbattere il colosseo. Di cui vi mostro quest'immagine. Restate a bocca aperta. Ma guardate. Il topo è carino. Vi fa simpatia. Segue, fra voi ed il tizio, un dialogo fitto, che non riportiamo, in cui vi convince che le cose stanno proprio così, che voi dovete decidere, che siete stati sorteggiati e non vi potete sottrarre. Responsabilità, diritti, doveri. Beh, alla fine, che ci potete fare. Fate ammazzare il topo.Un topo morto.Non sono cose che ritroverete sul giornale. Se aveste fatto abbattere il colosseo, sì, l'avreste trovato. Non che v'interessasse davvero che una vostra azione portasse a conseguenze mass-mediatiche, ma vi sarebbe servito come dimostrazione del fatto che la vicenda era vera, il tizio genuino.Dimenticate tutto.Passa il tempo.Ma:Ricompare il tizio.Questa vecchia, vi dice, mostrandovi un'anziana yemenita, o Città del Vaticano. Stavolta la cosa si fa grossa, pensate. Richiedete la cartella clinica della signora. Sta piuttosto male. Con tutta probabilità, con tutta la fortuna che le può capitare, non le restano comunque troppi anni da vivere.Ok. Ammazzate la vecchia. Oh. No, certo, la Fate ammazzare, ci mancherebbe, non siete mica un assassino. Una vecchia in più, una in meno. Chi se ne fotte.Pensa se fosse saltato il Vaticano.Con tutta quella bella roba dentro.Passa del tempo.Dimenticate.Ma:Ritorna il tizio.Questo bus di studenti in gita, e vi mostra un'istantanea di un gruppo di studenti in posa davanti al pullman, o: Partenone, Casa Bianca, Piana di Giza compresa la Sfinge, Cremlino compresa la mummia di Lenin, il Cristo Re di Rio de Janeiro e tutte le teste dell'Isola di Pasqua. Anzi. L'Isola di Pasqua. E pure tutti i Van Gogh.Dopo aver riflettuto sul fatto che alcune delle cose a rischio distruzione le perdereste pure volentieri, riflettete sul fatto che incidenti a bus di studenti ne succedono in gran quantità, e di certo nessuno se ne può fare una colpa, mentre perdere tutta quella roba... beh... poi, insomma, c'avete preso la mano. Che si fotta il bus. Un po' di lutto nazionale e poi passa tutto.Si dimentica.Passa il tempo.Invece, le piramidi, no. Quelle, il tempo, lo guardano passare.E' come con dio. I popoli costruiscono cose che divengono più grandi e preziose di quelli che le hanno costruite. Più grandi di quelli che succederanno, esponenzialmente, sempre più grandi.Un topo ha una memoria, un'intelligenza, dei genitori, dei figli. Vale quanto un topo. Fra noi e lui c'è molto in comune.La pietra è fredda, morta. La prendi e la sposti. La togli e la riporti. La pietra guarda passare i tempi, è vero, ma di tutto ciò non saprà mai nulla.
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