Magazine Diario personale

Obbligo di volo con lenti - Ovvero: quando il Vetril provoca traumi cranici

Da Romina @CodicediHodgkin
giovedì, 28 luglio 2011

Obbligo di volo con lenti - Ovvero: quando il Vetril provoca traumi cranici

E meno male che i gufi sono simbolo di saggezza.
Il sospetto che le cose non stiano esattamente così l'avevo già avuto quando vi ho raccontato questa storia di ordinario degrado ornitologico, ma ora diciamo che i miei dubbi scivolano verso lo status di certezza.
Ho trovato il cugino scemo del gufo alcolista.

Kendall, Inghilterra. La signora Sally Arnolds torna a casa e la sua attenzione viene immediatamente attratta da qualcosa di anomalo sulla finestra. Non le solite impronte che più o meno tutti abbiamo sui vetri di casa (e contro i quali combattiamo una lotta impari a colpi di vetril) ma qualcosa di molto più particolare:

http://img220.imageshack.us/img220/9890/29958185951.jpg
Si. Esatto. L'impronta di un gufo stampata contro il vetro. Impronta resa molto nitida dalla "polvere delle piume", il cui scopo è quello di proteggere il piumaggio.
La signora, avendo constatato che la povera bestia, per lasciare uno stampo del genere,  doveva avere, come si dice a Roma, "dato una tranva allucinante" (=picchiato violentemente il capo), è immediatamente uscita in giardino alla ricerca di un povero gufo stordito. Nessuna traccia del rapace notturno, comunque, nè tracce di sangue, il che fa pensare che, mal di testa a parte, ia bestiola stia tutto sommato bene.
Capita spesso che gli uccelli si spiaccichino contro i vetri ma lui li ha veramente battuti tutti.
Ha fatto come Gatto Silvestro nei cartoni animati quando prende in pieno i murI.

Provate a immaginare che botta che ha dato, poveraccio, e soprattutto, immaginate quanto ci sarà rimasto male.
Un gufo tutto impettito vola elegante e silenzioso sulle case alla ricerca di prede. E'uno che ci crede. Il meglio fico del bigonzo. Si aggira con fare da gufomodello e....SBEM! Porca miseria, non ha visto il vetro! Steso a terra con tanto di trauma cranico. Me lo immagino che si tira su con fare disinvolto, che non si ricorda più neanche come si chiama ma che si assicura che nessuno lo abbia visto prendere questa pò pò di cantonata. Vola via come se niente fosse per poi andarsi a nascondere tra i rami di un albero a tirar giù tutte le parolacce che gli venivano in mente contro quel cavolo di vetro e contro la signora Arnolds che lo aveva lustrato così bene!

Secondo me, per dimenticare la figuraccia, il nostro amico gufo è andato ad affogare i dispiaceri nell'alcol insieme al suo cugino tedesco...


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :