ROMA – Mangiare meno e fare sport regolarmente. Questo il mantra di chi vuole perdere peso e la regola d’oro che tutti coloro che soffrono di sovrappeso e obesità si sentono ripetere. Ma spesso una dieta ipocalorica e attività fisica regolare non bastano a risolvere il problema. Non in tutti i casi però questo mantra può risolvere i problemi con la bilancia e la rivista Asian Scientist spiega i 5 motivi per cui le diete convenzionali non funzionano nei pazienti obesi.
1. Uno stomaco “insensibile”.
Nonostante i vostri sforzi di rimanere a dieta, una volta raggiunto il proprio peso forma si riprendono i chili persi con tanta fatica. Se la disciplina non vi manca, la colpa potrebbe essere di uno stomaco ormai “insensibile”. Una ricerca pubblicata sulla rivista International Journal of Obesity mostra che i nervi vagali dello stomaco, quelli che comunicano al cervello quando si è sazi, dopo uno stile alimentare ricco di grassi e di lunga durata diventano insensibili.
Lo studio ha evidenziato come la leptina, ormone che regola la soppressione dell’appetito, nei topi obesi nutriti per lungo tempo con grassi funge da inibitore del senso di sazietà, senza contare che un’alimentazione scorretta porta alla riduzione dei recettori dell’ormone, con conseguente riduzione della sensibilità del proprio stomaco, che non sarà più in grado di dirvi quando è pieno e dovete smettere di mangiare.
2. Farmaci “da fame”.
Alcune tipologie di farmaci, come gli antidepressivi o i cortisonici, possono indurre un senso di fame costante, che non dà tregua nemmeno dopo un lauto pasto. O dopo diversi lauti spuntini. Non importa quanta insalata mettiate nel vostro piatto o quanti hamburger addentiate, il vostro cervello continuerà a chiedervi del cibo. La relazione tra aumento di peso e l’assunzione di antidepressivi è stata dimostrata da uno studio americano condotto su un campione di persone sotto i 65 anni: la terapia a base di questi farmaci ha causato sovrappeso e addirittura obesità nei soggetti coinvolti.
3. Bentornati grassi, addio diete ipocaloriche.
Se vuoi dimagrire devi dire addio ai grassi e preferire proteine e carboidrati. Niente di più sbagliato secondo la nuova generazione di medici e nutrizionisti. Mangiare la giusta porzione di grassi è importante per dimagrire e mantenere i risultati nel tempo. David Lawrence, professore ed esperto di nutrizione della University of Western Australia ha pubblicato uno studio sulla rivista BMC Medicini che evidenzia come diete basate su pochi grassi e molti carboidrati sono “una credenza scientifica obsoleta”.
4. Non dieta, ma nuove abitudini.
Perdi cinque chili in cinque giorni, recitano le riviste di bellezza che tra aprile e giugno invitano a privarsi del cibo per un fisico pronto alla famigerata prova costume. Ma quei cinque chili tornano in un giorno e con gli interessi appena bevi anche solo un bicchiere d’acqua. I nutrizionisti sono tutti d’accordo, le diete lampo non funzionano. Anzi, le diete non funzionano.
Per perdere peso e mantenere i risultati nel tempo l’unico modo e cambiare le proprie abitudini alimentari e adottare un nuovo stile di vita: 5 pasti al giorno e un dimagrimento lento sono la chiave. Se il vostro cervello sentirà la fame, saltando la colazione o evitando lo spuntino pomeridiano, a pranzo e a cena ingurgiterete molte più calorie di quante realmente il vostro fisico necessiti. Altre buone abitudini poi sono dormire almeno 8 ore a notte e, magari, imparare a cucinare in modo sano, ma non per questo meno gustoso.
5. Attenti al “binge eating” o la grande abbuffata.
Se passi davanti alla fornitissima vetrina di una pasticceria e non puoi fare a meno di entrare e sentirne almeno l’odore c’è qualcosa che non va. Il rischio infatti è quello di cadere in tentazione e concedersi una grande abbuffata di cibo di cui in realtà il tuo fisico non sente affatto il bisogno. Il motivo? La tua dieta non va bene. Se mangi il “giusto”, difficilmente resistere alle tentazioni del cibo, e alle oscillazioni della bilancia, sarà un problema.