Si sa come si sono conclusi gli ultimi drammatici giorni che hanno preceduto la riconferma alla carica di Presidente della Repubblica Italiana, di Giorgio Napolitano, il quale aveva precedentemente con forza rifiutato questa eventualità. Ha accettao, per parafrasare una famosa locuzione latina, Obtorto Colle.
Un mandato sotto emergenza, una novità assoluta nella storia repubblicana, tanto da assumere quasi la valenza di un regime presidenzialista, e attraverso anche la protesta o il dubbio di una larga parte del popolo italiano. Una rielezione quindi che nasce sotto cattivi auspici..-Ma, senza voler essere menagramo, proviamo almenno a capire il significato di questa scelta e dove può portare il nostro Paese.
Per farlo occorre un po' di memoria storica, sempre assente nel nostro Paese, e la forza delle immagini.
Oggi, questa riconferma di Napolitano è salutata dal centrodestra, e in particolare da chi lo rappresenta visivamente ed emblematicamente, Berlusconi, con una esultazione plateale a cui fa da contraltare il cedimento di una emozione da parte di Bersani che tradisce e sintetizza il dramma e la spaccatura vissuta dal centrosinista e nel suo partito egemone, il PD.
Eppure proprio Berlusconi e i giornali di Destra hanno sempre visto Napolitano come il Presidente Comunista di parte, non rappresentativo di tutti i cittadini italiani.
Basta spulciare discorsi, prese di posizione, articoli dei giornali di destra e di Berlusconi, fino ad appena pochi mesi fa..
. Questa volta, Napolitano invece rappresnta finalmente lo scampato pericolo di un Presidente come Prodi o Rodotà, Figure in grado di non garantire quelle Larghe Intese che niente sono se non un modo solito di compromesso politico e che tanti danni ha prodotto nella società democratica italiana.
Eppure la Sinista numericamnete, anche se per virtù di una bruttissima legge elettorale, nata, non dimentichiamolo, proprio con la diabolica strategia di impedire una vittoria reale dell'avversario, da parte del Centrodestra che la impose in Parlamento con l'allora sua forza dei numeri, aveva tutta la possibiltà di provare un'alternativa di Cambiamento e Rinnovamento.
Non l'ha fatto, vivendo un dramma degno di una tragedia classica. Si è scelto un Presidente in grado di garantire un Governissimo in grado di riequilibrare i rapporti di forza tra giovani figli pugnalatori e vecchi Padri riabilitati.
L'esito sarà, sperando di essere smentito, un Governo presieduto da un Amato e un PD completamente lacerato, con dietro l'angolo il ghigno esultante del Cavaliere, che in una campagna elettorale mai interrotta, al di là delle moderae e pacificate parole, è pronto sempre a rovesciar tavoli, ribaltare alleanze, e vincere le prossime elezioni. (a.m)
La foto emblematica della rielezione di Giorgio Napolitano