Innanzitutto è bene - è il caso di dirlo - assumere il punto di vista dei bambini:
- i bambini non sono attenti alle mode
- i bambini guardano il mondo dal basso verso l'alto
- i bambini amano i colori
- i bambini non gradiscono, di norma, l'obbligo degli occhiali
- i bambini possono essere timorosi nei confronti delle novità.
Alcuni consigli sono da considerarsi universali:
- scegliere lenti infrangibili, perché è possibile che gli occhiali cadano o urtino oggetti pericolosi
- scegliere montature indeformabili per evitare rotture dovute all'esuberanza dei bambini.
I bambini non sono attenti alle mode e amano i colori: è importante che i genitori evitino di costringere i figli verso l'adozione di occhiali glamour, il senso estetico dei bimbi è diverso da quello degli adulti e spesso un colore vistoso è preferibile al design. I piccoli, in ogni caso, debbono essere coinvolti nella scelta; gli occhiali sono un oggetto estremamente personale che modifica la fisionomia e sta a contatto con la pelle, è difficile indossarli se non li si sente come "propri".
I bambini non gradiscono le novità e gli obblighi: con la comparsa di un obbligo i bambini possono sviluppare timori, spesso le paure non dette in famiglia vengono percepite dalla sensibilità dei figli. È bene evitare che l'obbligo degli occhiali diventi "malattia" perché anche a 4 anni si può soffrire di autostima.
La novità va introdotta con entusiasmo, per coloro che temessero l'emarginazione del piccolo "quattrocchi" è bene sapere che una ricerca dell'Ohio University ha dimostrato che i bambini con gli occhiali sono considerati dai coetanei più intelligenti e onesti, e soprattutto non vengono ritenuti meno belli o meno abili nello sport. Insomma, "quattrocchi" è bello, e questo va comunicato con gioia ai propri figli.
La scelta dei materiali deve tener presente, oltre all'indeformabilità, il peso: le montature leggere sono preferibili perché rappresentano un "fardello" minore. Esistono occhiali in materiale plastico o silicone, che riunendo queste caratteristiche sono più economici delle montature in acciaio o titanio (queste ultime hanno il pregio di essere anallergiche). Astine e alette debbono essere flessibili, sia per evitare deformazioni, sia per poter seguire la crescita del viso e del nasino.
Qualche parola va spesa anche per le lenti, a seconda del disturbo visivo possono essere utili le lenti fotocromatiche e antiriflesso, perché agevolano la protezione dell'occhio nei passaggi ombra-luce. Quanto ai materiali, il policarbonato è una garanzia assoluta contro gli urti.
A seconda dell’età le reazioni agli occhiali sono diverse: fino ai sei anni l’obbligo può esser mal tollerato ma non è percepito come menomazione; con l’ingresso alle elementari sorge il timore del confronto con gli altri; oltre gli undici anni, nell’età dei primi rapporti di affetto/amore, può subentrare la percezione di una vera e propria menomazione, con conseguente odio verso lenti e montature.