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#occupygezi – Il Divan Otel, un piano e le proteste raccontate a metà

Creato il 25 giugno 2013 da Andcontr @andcontr

Giornali e televisioni hanno deciso che era ora di far calare il sipario sulla primavera turca, troppo vicina forse, troppo controversa dicono. Sta di fatto che da giorni le notizie, quelle poche, riportate dalle grandi testate si sono esaurite, spostandosi sul Brasile e sulla Confederation Cup. Non c’è da stupirsi se quindi viene pubblicato un video dal Hurriyet Daily News che ritrae una decina di poliziotti malmenare tre giovani in un parcheggio.

Le violenze in queste giornate sono state molteplici ed efferate. Un episodio che non è stato ripreso dalla stampa ma che è da condividere è la presa dell’Hotel Davin da parte della polizia turca. Ecco la testimonianza di Dimiter Kenarov, freelancer bulgaro ad Istanbul.

“Quando la polizia antisommossa turca ha assaltato Gezi Park nella serata di ieri (15 giugno) e ha distrutto la tendopoli, dove per più di due settimane i turchi di tutte le fazioni avevano trovato spazio in una pacifica comunità per protestare contro il regime sempre più autoritario del primo ministro Recep Tayyip Erdogan, molti dei residenti nelle tende, esiliati, hanno cercato rifugio nel vicino Divan Hotel. Un lussuoso edificio di 10 piani nel centro di Istanbul, inaugurato nel 1956 come il primo albergo a cinque stelle della città, la versione stazionaria d’Oriente express. ora però, era il Titanic.

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La hall, completa di soffici poltrone e lampadari scintillanti, è stata trasformata in un disperato fortino. I giovani con maschere antigas erano seduti attorno, nervosamente parlando ai telefoni cellulari e controllando i loro account Twitter per gli ultimi aggiornamenti dal mondo esterno. Al piano inferiore, nelle ampie sale da ballo, medici volontari stavano curando i feriti, molti dei quali affetti da inalazione di gas lacrimogeni. Il personale della reception aveva indossato le maschere antigas, coraggiosamente cercando di conservare una parvenza di ordine, non appena la polizia antisommossa e i cannoni d’acqua (TOMA) avevano effettivamente assediato l’hotel al di fuori, lanciando di tanto in tanto gas lacrimogeni e sparando acqua dai cannoni all’ingresso. Dopo alcune ore, la polizia ha improvvisamente preso d’assalto l’hotel e ha iniziato a sparare a riprese gas lacrimogeni all’interno della hall, obbligando così le persone ad effettuare una corsa terribile verso i piani superiori, molti dei quali ciechi, altri in evidente stato di soffocamento.

Io ero dentro e intorno Divan Hotel per gran parte della notte e quello che mi ha colpito particolarmente è stato il contrasto surreale tra l’interno opulento, decorato con dipinti e piastrelle colorate e l’umore generale di angoscia e di paura. Nelle seguenti foto, ho cercato di documentarlo”.

 GALLERIA FOTOGRAFICA

Sul suo blog inoltre sono presenti altre foto e una dettagliata rassegna fotografica di Occupy Gezi. Uno dei tanti giornalisti sottopagati che rischiano la loro vita per riportare queste notizie.

Da Taksim però abbiamo anche la bellissima immagine di Davide Martello, pianista italo-tedesco, comparso una notte in piazza ha iniziato a suonare il suo piano in onore degli occupanti della piazza. Quando la musica diventa mezzo di rivolta.


Tagged: #occupygezi, Davide Martello, Davin Otel, Dimiter Kenarov, Erdogan, Taksim, Turchia

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