- Il caldo afoso che annienta lo spirito e la mente, appiccica la pelle, non dà tregua neanche se ti fai dieci docce al giorno; non ti fa dormire; non ti fa concentrare, non ti fa respirare e riesci solo a pregare che qualcuno spenga quel maldetto sole;
- Le zanzare, luride stronze che divorano le mie carni bianche. Perchè poi tendano a mangiare me più degli altri, è un mistero;
- I turisti: nord-italiani, francesi, americani e tedeschi, soprattutto i tedeschi che sono ovunque con i loro capelli tutti dello stesso colore giallino, le spalle larghe e il culo stretto, dovunque ti giri senti e vedi crucchi. I primi ad arrivare e gli ultimi ad andare via. A ottobre a mare ci sono solo loro! E intasano le strade, e allungano chilometricamente le file ai supermercati, pare tutta la Germania si ritrovi qui, in estate;
- I parenti che arrivano da tutte le parti di Italia con i cuginetti vocianti, pucciosissimi il primo giorno, per carità, rompicoglioni per tutto il resto delle vacanze. E ovviamente l'intero parterre di fidanzete e fidanzati dei cugini più grandi, non sia mai si staccassero qualche giorno oh...vuoi mettere l'amore!? Per non parlare del carrozzone di parenti dei parenti, che vengono a stare a casa tua per aspettare che arrivino gli altri e tu lì a rigirarti i pollici e a cercare un argomento per infrangere l'imbarazzante silenzio. Come se non avessi già i miei guai, io! Ma perchè diavolo non vanno a farsi un giro invece di stare a rompere a me? Ma il peggio del peggio sono le domande: "E che fai? E come mai non vieni al mare con noi [perchè dopo dovrei piantarmi due aghi arrugginiti nelle vene e sai...sono ancora giovane, qualche altro annetto vorrei passarlo su questa terra, tu che dici?] E quando ti laurei? E perchè non sei ancora laureata? E il ragazzo ce l'hai?" Ma fatevi un gran pacco di cazzi vostri!
- Le discoteche che suonano tutte nello stesso momento, tutte le stesse canzoni a distanze ravvicinate tanto che ti pare quasi di vedere quelle onde di orrenda musica house, cozzare tra di loro per aria e respingersi, come le palle di un flipper, impazzite;
- E il fatto che tutti fanno le stesse cose, tutti vanno negli stessi locali, tutti in spiaggia alla stessa ora, tutti a gardare gli stessi fuochi, tutti allo stesso concerto e, quel che è peggio, tutti si aspettano che tu fai lo stesso.E se ti azardi a chiedere perchè ti guardano pure male. Perchè sì, ecco perchè? Che domande...;
- Tutti vestiti allo stesso modo con la stessa mise, raggruppati per età ed estradizione sociale, a frequantare in branco gli stessi locali alla moda, al punto che non li distingui, vedi solo le stesse masse nebulose, sarebbero identici se non fosse per il codice fiscale che non esibiscono però come cartellino indentificativo. Sarebbe una buona idea... un marchio, come le vacche;
- E le file infinite alle gelateria che fanno il gelato artigianale più buono;
- E il fatto che tutti sono felici e contenti che sia estate e tu no;
- E il fatto che per te estate o inverno cambia poco.
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