Iniziamo subito smontando una falsa notizia: la lettera inviata dal Papa emerito è stata protocollata in data 30 agosto, ovvero cinque giorni prima di quella inviata da Papa Francesco a Eugenio Scalfari, fondatore di “Repubblica”. Dunque prima ha scritto Benedetto XVI e poi Papa Francesco e se è stata pubblicata solo ora è per un insolito gesto di lealtà di Odifreddi, ovvero voleva essere sicuro che il Papa emerito non volesse mantenerla privata.
Per molti può essere stato un secondo choc scoprire che i destinatari di due lettere scritte da due Papi, uniche nel loro genere, siano persone come Scalfari e Odifreddi ovvero i più violenti e aggressivi atei e anticlericali italiani. Perché non si sono rivolti ai “soliti” non credenti moderati (o atei devoti) come Marcello Pera, Giuliano Ferrara, Massimo Cacciari o Giulio Giorello? Riteniamo ci sia dietro un intento educativo per noi fedeli, ovvero quello di invitarci ad andare incontro a chiunque, prendendo sul serio anche le manifestazioni più feroci e offensive senza scandalizzarci del basso livello argomentativo o impaurirci per la violenza dell’esposizione.
Lo si capisce leggendo la risposta di Odifreddi alla lettera ricevuta, quando si commuove nel «veder finalmente presi sul serio e non rimossi, benché non condivisi, i miei argomenti a favore dell’ateismo e contro la religione in generale, e il cattolicesimo in particolare». Finalmente qualcuno lo ha preso sul serio, si è interessato alla sua rabbia, per una volta i suoi argomenti, seppur spesso inconsistenti e banali, non sono stati accantonati e dimenticati. Questo, crediamo, ha voluto insegnarci l’amato Benedetto XVI, non può non venire alla mente il famoso brano evangelico su Gesù e Zaccheo.
Avremo modo di tornare sul bellissimo contenuto della lettera di Benedetto XVI, per ora ci limitiamo a sottolineare la chiusura di Odifreddi nel suo articolo di “risposta” al Papa emerito:«un dialogo fra un papa teologo e un matematico ateo. Divisi in quasi tutto, ma accomunati almeno da un obiettivo: la ricerca della Verità, con la maiuscola». Odifreddi cerca la Verità? E’ un bellissimo segno di contraddizione da parte sua, riferimento di un ateismo che invece ha sempre orgogliosamente rinfacciato la sua gaia autosufficienza e ha sempre deriso coloro che cercano qualcosa di Oltre.
La redazione