La MANOVRA TREMONTI introduce
la TASSA per le CAUSE di LAVORO
UN PROVVEDIMENTO ODIOSO DA RESPINGERE PER RISTABILIRE LA
GRATUITA’ DEL PROCESSO DEL LAVORO E PREVIDENZIALE
La manovra di Tremonti (decreto legge 98/2001) ha introdotto l’obbligo del versamento
del «contributo unificato» anche per le cause di lavoro, già dal primo grado di giudizio: è
una tassa odiosa da eliminare; la misura colpisce sia i dipendenti pubblici che privati (sono
esentati solo coloro che hanno un reddito annuo lordo inferiore a 21.256 euro).
Finora tutte le cause di lavoro erano esenti dal pagamento di questa tassa: un’esenzione
giusta considerando che il lavoratore è parte debole di fronte alle aziende, una gratuità che
è stata riconosciuta per poter meglio tutelare i diritti dei lavoratori di fronte all’arroganza
del padronato.
Già con la Legge Finanziaria 2010, il Governo aveva introdotto la tassa per i ricorsi in
Cassazione, ma da oggi il versamento del «contributo unificato» diviene obbligatorio già
dal primo grado di giudizio, una tassa che, se pur diversificata secondo il reddito del
lavoratore e secondo il valore della causa, disincentiva un diritto fondamentale dei
lavoratori: basti pensare che per impugnare un licenziamento si dovrebbero pagare, da
subito, più di 500 euro.
Dopo il Collegato Lavoro, che ha introdotto scadenze capestro per impugnare i
licenziamenti e i contratti precari, il Governo si accanisce ulteriormente introducendo
nuovi ostacoli: pagare una nuova tassa prima ancora di iniziare una causa. Il
provvedimento, avendo effetto immediato, sta già procurando gravi danni ai lavoratori,
con blocchi dell’avvio delle cause e le richieste di pagamento della nuova tassa.
Con questo provvedimento il Governo vorrebbe rastrellare 103 milioni di euro sulla pelle
dei lavoratori e dei precari in causa, un grave motivo in più per contestare e respingere
una manovra finanziaria iniqua e ammazza diritti.
Inondiamo di mail,come prima forma di protesta, la Commissione Bilancio del Senato
dove la manovra comincia da Lunedì 11 il suo iter parlamentare,
Invia subito la tua protesta contro questa ingiustizia!
copia il messaggio che segue e invia una mail agli indirizzi dei componenti della
Commissione Bilancio del Senato.
Indirizza a:
[email protected], [email protected], [email protected],
[email protected], [email protected], [email protected], [email protected],
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La MANOVRA TREMONTI introduce
la TASSA per le CAUSE di LAVORO
UN PROVVEDIMENTO ODIOSO DA RESPINGERE PER RISTABILIRE LA
GRATUITA’ DEL PROCESSO DEL LAVORO E PREVIDENZIALE
La manovra di Tremonti (decreto legge 98/2001) ha introdotto l’obbligo del versamento
del «contributo unificato» anche per le cause di lavoro, già dal primo grado di giudizio: è
una tassa odiosa da eliminare; la misura colpisce sia i dipendenti pubblici che privati (sono
esentati solo coloro che hanno un reddito annuo lordo inferiore a 21.256 euro).
Finora tutte le cause di lavoro erano esenti dal pagamento di questa tassa: un’esenzione
giusta considerando che il lavoratore è parte debole di fronte alle aziende, una gratuità che
è stata riconosciuta per poter meglio tutelare i diritti dei lavoratori di fronte all’arroganza
del padronato.
Già con la Legge Finanziaria 2010, il Governo aveva introdotto la tassa per i ricorsi in
Cassazione, ma da oggi il versamento del «contributo unificato» diviene obbligatorio già
dal primo grado di giudizio, una tassa che, se pur diversificata secondo il reddito del
lavoratore e secondo il valore della causa, disincentiva un diritto fondamentale dei
lavoratori: basti pensare che per impugnare un licenziamento si dovrebbero pagare, da
subito, più di 500 euro.
Dopo il Collegato Lavoro, che ha introdotto scadenze capestro per impugnare i
licenziamenti e i contratti precari, il Governo si accanisce ulteriormente introducendo
nuovi ostacoli: pagare una nuova tassa prima ancora di iniziare una causa. Il
provvedimento, avendo effetto immediato, sta già procurando gravi danni ai lavoratori,
con blocchi dell’avvio delle cause e le richieste di pagamento della nuova tassa.
Con questo provvedimento il Governo vorrebbe rastrellare 103 milioni di euro sulla pelle
dei lavoratori e dei precari in causa, un grave motivo in più per contestare e respingere
una manovra finanziaria iniqua e ammazza diritti.
Inondiamo di mail,come prima forma di protesta, la Commissione Bilancio del Senato
dove la manovra comincia da Lunedì 11 il suo iter parlamentare,
Invia subito la tua protesta contro questa ingiustizia!
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Commissione Bilancio del Senato.
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