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Oggi è nata Low Impact

Da Letiziapalmisano

 

Oggi è nata Low Impact

In Italia quasi 7 aziende su 10 hanno a cuore il rispetto dell’ambiente e più della metà non ritiene che esistano certificazioni adeguate. Manca un’efficace comunicazione delle azioni green

Sono questi i risultati dell’attività di ricerca presentati da Low Impact,  associazione nata per creare un punto d’incontro tra aziende, istituzioni e  cittadini che dimostrino di adottare comportamenti virtuosi nel rispetto dell’ambiente

Roma, 27 ottobre 2010. Cresce in Italia la sensibilità delle aziende verso i temi della sostenibilità ambientale: il 66,7%, quasi 7 aziende su 10, adotta politiche e pratiche rispettose dell’ambiente. È il dato presentato oggi  presso la Camera dei Deputati dall’associazione Low Impact, emerso dalla ricerca condotta da Popai Italia Associazione Internazionale di Retail Marketing su un campione  di 180 aziende.

Nelle aziende eco-friendly, l’attenzione è rivolta principalmente verso  politiche virtuose di risparmio energetico e l’utilizzo di materiali ecocompatibili (60% del totale), oltre alla gestione differenziata della raccolta dei rifiuti (56,7% del totale).

Il  41,2% delle aziende “green”  ha  acquisito certificazioni ambientali . Una considerevole parte  (il  58%) non lo ha fatto perché non ritiene che esistano certificazioni adatte per la propria azienda.  Le motivazioni sono varie: il 21,4% ritiene che siano troppo impegnative, il 14,3% troppo costose.

Il 26,5% delle aziende che ha adottato pratiche virtuose e rispettose dell’ambiente lo ha fatto per strategie di branding, il 17,6% invece per adeguamento al mercato e alla concorrenza. Tra le aziende che hanno comunicato le azioni green intraprese (54,8%), la totalità di esse è convinta dei risultati positivi generati.

Lo scopo principale di Low Impact, associazione senza fini di lucro, è quello di costituire un punto di riferimento autorevole capace di valutare e comunicare le azioni green svolte da aziende e istituzioni.

Per entrare in Low Impact bisogna rispettare i codici di autoregolamentazione elaborati dall’Associazione. Si tratta di disciplinari, validati da  un comitato scientifico di alto prestigio, formato da accademici, tecnici ed esperti in materia ambientale. Nei disciplinari sono contenute indicazioni concrete di azioni da intraprendere in relazione ad un’ampia gamma di settori : produzione e/o risparmio di energia, risparmio idrico, corretta gestione dei rifiuti, utilizzo di materiali ecocompatibili, gestione della mobilità, sensibilizzazione al risparmio ambientale, riduzione e ottimizzazione dei trasporti, ottimizzazione in fase di produzione.

L’etichetta Low Impact simboleggia per aziende e istituzioni associate, la sensibilità sul tema del  risparmio e della promozione ambientale, l’impegno a contribuire alla diffusione di tali principi, la partecipazione ad una grande community.

Low Impact, infatti, assocerà i tantissimi cittadini che si sentono impegnati per la difesa ambientale nella loro vita quotidiana e che saranno definiti VLIP, Very Low Impact People.

“L’ambiente – afferma Letizia Palmisano portavoce di Low Impact -  è un valore per tutti noi. Per questa ragione un corretto approccio a tale tematica deve essere completamente indipendente e non deve basarsi su idealismi o ideologismi.  Low Impact  si impegnerà in questa direzione a garanzia di tutti i soggetti coinvolti”.

“I servizi turistici low cost – afferma Fabio Cannavale, fondatore di Bravofly – sono basati sull’efficienza che riduce l’impatto ambientale, Bravofly è pioniere nel diffondere questa cultura. Eliminare la carta ed inutili cataloghi, eliminare spostamenti per andare a prenotare servizi turistici e cercare l’efficienza nei servizi di acquisto e pagamento sono tutte ottimizzazioni che riducono l’impatto sull’ambiente in termini di risparmi per riscaldamento, spostamento e produzione documenti cartacei. Inoltre, gli stessi prodotti low cost venduti sono esempi di riduzione dell’impatto in quanto grazie all’utilizzo di aerei efficienti è possibile risparmiare nel rapporto tra carburante e passeggeri trasportati,  grazie all’eliminazione del bagaglio inutile è possibile ridurre i consumi di carburante ed ancora l’ambiente viene risparmiato con la scelta di hotel minimalisti con concezione e design low cost”.

“Vi  era necessità di un’associazione che riunisse le imprese con una visione sostenibile del futuro, capace di dare dei protocolli sfidanti ma raggiungibili, ha affermato Andrea Baracco Director Communication & Public Affairs di Renault Italia”.

“Low Impact, afferma Luisa Piazza Responsabile Pubblic Affair di Seat Pagine Gialle, è un’associazione che si basa su un concept nuovo caratterizzato da obiettivi di collaborazione e coinvolgimento di tutti gli stakeholders interessati ai temi di sostenibilità (aziende+consumatori+istituzioni). Tale impostazione, unita ad un Comitato scientifico di alto profilo che garantisce qualità e impegno dell’associazione, hanno indotto Seat PG a partecipare tra i soci fondatori di Low Impact.

L’adesione a Low Impact è in piena sintonia con gli impegni che già da tempo SeatPG esprime verso la sostenibilità ambientale, tra i quali, a titolo esemplificativo :

-   la scelta delle materie prime per realizzare gli elenchi e la selezione delle cartiere da cui rifornirsi;

-   l’adesione a codici di autodisciplina Europei;

-   la partecipazione al progetto europeo PrintPower  volto a dimostrare, con dati oggettivi, la sostenibilità dei mezzi su carta stampata;

-   l’attenzione nell’evitare sprechi di energia anche nel quotidiano,  attraverso la scelta di lampadine a basso consumo, l’installazione, nelle sedi principali, di sistemi di illuminazione con spegnimento automatico, l’acquisto di elettrodomestici di classe A e di dotazioni tecnologiche a spegnimento automatico.”

“Essere soci fondatori di Low Impact è per noi motivo di grande orgoglio, un modo per rafforzare il nostro impegno concreto a tutela dell’ambiente” – afferma Fabrizio Brogi, Presidente Nau!, la prima marca di occhiali di qualità e design a prezzi ragionevoli. “Infatti in Nau! crediamo e lavoriamo nel rispetto dell’ambiente. Per questo motivo abbiamo ottimizzato ogni processo, eliminando il superfluo. A testimonianza di questa anima verde, ad esempio, abbiamo affidato il  processo di taglio e colorazione delle lenti da vista, abitualmente realizzato all’interno dei negozi di ottica, a laboratori specializzati che assicurano uno smaltimento corretto e responsabile dei residui. Per quanto riguarda l’innovazione di prodotto, nel 2007 Nau! ha creato la prima collezione di occhiali in plastica riciclata, indossati ogni anno anche dal team di Goletta Verde”.

“Sviluppare e promuovere un turismo a basso impatto è, da sempre, la nostra missione – afferma Luigi Vedovato Amministratore unico di CTS Viaggi. “Il turismo, industria fra le più importanti del Pianeta e leva strategica dell’economia, ha l’imperativo di limitare gli impatti negativi sull’ecosistema. Adottare comportamenti virtuosi in campo ambientale significa non solo tutelare le comunità locali, ma soprattutto preservare la biodiversità, grande risorsa per il comparto turistico, contribuendo positivamente allo sviluppo di quest’ultimo.

Perciò, oggi più che mai il turismo dovrebbe essere capace di produrre effetti e interrelazioni positive. Il turismo rappresenta dunque per CTS Viaggi uno strumento che, nella speciale declinazione sostenibile, può arricchire il patrimonio immateriale del viaggiatore, apportando nel contempo concreti benefici ai luoghi visitati”.

“Appoggiare le tematiche ambientali – afferma Anna Tuteur, Responsabile Relazioni Esterne e Affari Istituzionali Auchan Spa – conviene. Lo fanno tutti perché è facile. Mi sento di affermare con forza, però, che noi siamo anche qualcos’altro. La prerogativa ambientale noi la sentiamo, ogni giorno, sulla nostra pelle. Per questo abbiamo deciso di progettare strutture che siano armoniche con l’ambiente e non solo sotto il profilo estetico. Siamo stati i primi della GDO ad eliminare i sacchetti per la spesa in polietilene da tutti i nostri punti vendita e togliere il logo di Auchan lasciando solamente quello del WWF, puntiamo molto sulla filiera corta per abbattere le emissioni degli autoarticolati, promuoviamo i prodotti locali, sviluppiamo un efficace sistema di smaltimento rifiuti, abbiamo inserito, tra le nostre priorità la “buona pratica” del risparmio energetico, abbiamo ampliato, tra i prodotti Auchan, referenze certificate “ecolabel” e prodotti biologici, prodotti sfusi e self-discount. Potrei andare avanti con moltissimi esempi che porterebbero ad un solo ed unico concetto: per noi l’ambiente non è una scelta dell’ultimo minuto. Non è neppure un’operazione d’immagine, è la nostra cultura!  Per questo la scelta di essere soci fondatori dell’Associazione Low Impact è stata del tutto naturale.”

“City4City è nata quattro anni fa creando un network di comunicazione sostenibile a 360° sia per i media utilizzati che valorizzassero e non imbrattassero le città che per l’utilità resa agli utenti. Partecipare alla nascita di Low Impact – afferma Lucio Liguori amministratore delegato di City4City -  rappresenta per la nostra Azienda un ulteriore step per lavorare insieme ad altri nel diffondere sempre più nelle aziende e tra le comunità i concetti e le prassi coerenti con questo concetto ed arrivare ad essere nel tempo veri cittadini sostenibili.”

LOW IMPACT ha attirato da subito l’attenzione di importanti aziende che operano adottando una filosofia rivolta al risparmio ambientale ed hanno già scelto di aderire come soci sostenitori ed hanno già superato con successo la verifica del rispetto dei Disciplinari BRAVOFLY, SEAT PG, RENAULT, NAU, AUCHAN, CTS e CITY4CITY. Altre aziende hanno chiesto di associarsi ed è in corso la verifica del rispetto dei Disciplinari elaborati dall’Associazione.


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