Oggi hai quattro anni e mezzo.
Sei un "piccolo genio sensibile", dice chi ti conosce,
Non posso darle torto.
Comprendi quello che ti spiego, anche se si tratta di barconi stracarichi di persone che scappano dalla guerra e dalla morte ("perché anche il papà di Tiana -La principessa e il ranocchio, ndm- è morto in guerra, e in guerra muoiono tante persone e questo è orribile"), e fai la faccia seria seria.
Sei una bella persona, te lo dico spesso.
A volte sei prepotente e arrogante, come l'altra sera, quando mi sono infuriata come non mai perché hai mancato di rispetto alla commessa di Acqua e sapone, a ripensarci ora forse ho esagerato, ma volevo che capissi.
Alla fine forse hai capito, o forse l'hai fatto per compiacermi, non lo so.
Se non altro hanno molto più potere i miei occhiacci degli scapaccioni che non ti ho mai dato, e questo mi fa piacere.
Ti sei appassionata al concetto di cellula, negli ultimi tempi, e l'infinitamente piccolo ti affascina, così come l'idea che un giorno anche tu sei stata una minuscola cellula fatta da due gameti, e via con le spiegazioni, libri alla mano.
Sei spiritosa. Stamani eravamo stanche morte tutte e due, abbiamo fatto molta fatica ad alzarci ma ce l'abbiamo fatta, come ogni mattina, e in auto ti ho detto che domani sarà sabato e potremo finalmente dormire, e tu hai fatto gli occhietti furbi e hai detto "io mi alzerò alle sei e dieci!", con annessa risatina. Io ti ho fatto il solletico col mio solito contorsionismo in auto.
Ti amo tanto, dolce e caparbia personcina mia.