Nicolas Sarkozy e Mario Monti
PARIGI - La Germania ha tutto l'interesse se l'Europa rilancia sulla crescita e sulla competivita'. Mario Monti vola a Parigi per cercare la sponda della Francia e convincere Berlino. L'appuntamento cruciale e' l'incontro che il Professore avra' mercoledi' con Angela Merkel, ma il Professore vuole arrivarci con un'intesa con Nicolas Sarkozy. Intanto lo spread è salito ancora ed è arrivato a quota 530 punti. Il differenziale tra Btp decennali e Bund tedeschi è a 530.6 punti, ma nelle prime ore della giornata era arrivato anche a 535. Il rendimento e' a 7,16% Il premier vedra' prima il primo ministro francese Francois Fillon per parlare di temi bilaterali e poi con il presidente francese affronterà il problema del'Europa. Il premier vuole arrivare ad una soluzione comune con Parigi e Berlino e ribadirà che senza un accordo a rischio e' l'intera area Euro, non solo l' Italia. Monti parteciperà insieme al ministro per lo Sviluppo Corrado Passera ad un convegno organizzato dal ministro dell'Industria francese, Eric Besson, sul ruolo dell'Europa. Il premier ribadirà l'importanza che l'Europa resti uniti contro la crisi dei debiti sovrani. Per questo motivo Monti è volato ieri a Bruxelles. Fonti diplomatiche raccontano che il testo che dovrà formalizzare l'accordo sul 'fiscal compact', il Trattato sull'Unione fiscale per dare una stretta alla disciplina di bilancio, è stato mitigato nella parte in cui si chiede di smaltire ogni anno un ventesimo della misura eccedente il 60% pena sanzioni semiautomatiche. I negoziati sulla bozza partiranno domani e l'Italia potrebbe ottenere garanzie sull'articolo 4 che se applicato integralmente costringerebbe il nostro Paese a varare manovre ogni anno di circa 40 miliardi di euro. Una volta ottenuto minor vincoli di bilancio, il premier è pronto ad insistere sugli eurobond. Ma siccome c'e' la convinzione che Berlino difficilmente potrebbe aprire, "si sta studiando - sottolinea un ministro - un compromesso per evitare il muro contro muro con la Germania". L'Italia punta molto sui project bonds, titoli emessi da compagnie private, creati per realizzare grandi progetti infrastrutturali. Non e' collegato con il 'fiscal compact', ma potrebe essere uno strumento da utilizzare, di comune accordo con le istuzioni europee.